Lavorano 5 giorni alla settimana come i colleghi maschi, ma sono pagate per l'equivalente di 4: è la sorte che tocca oggi in media alle donne elvetiche, secondo l'Unione sindacale svizzera (USS).
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Allarmata dall’aumento del divario salariale fra donne e uomini, l’organizzazione sindacale ha inviato giovedì una lettera aperta alle massime autorità politiche del paese: le presidenti della Camera del popolo, Pascale Bruderer, della Camera dei Cantoni, Erika Forster, e della Confederazione, Doris Leuthard. Le tre donne sono esortate ad impegnarsi in prima linea per ottenere l’uguaglianza salariale sancita dalla Costituzione federale e dalla legge.
“Poche leggi sono ignorate come quella sull’uguaglianza” fra donne e uomini”, in vigore dal 1996, ha detto alla stampa la deputata nazionale Franziska Teuscher, copresidente della Commissione femminile dell’USS.
Stando ad un’analisi del sindacato Unia, le disparità salariali per i quadri sono legate al sistema dei bonus. Questi infatti vengono attribuiti soprattutto agli uomini e più aumenta il loro peso nel totale del salario più crescono le disuguaglianze. Nel settore bancario ad esempio i premi costituiscono il 34% del reddito totale degli uomini, ma solo il 15% fra le donne.
Per i sindacati è necessario agire immediatamente. L’USS chiede alle imprese di eliminare le discriminazioni in base al sesso e il sistema dei bonus. Per smuovere le acque, l’USS ha pure indetto una manifestazione nazionale delle donne per il 13 marzo a Berna.
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