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HRW esige liberazione svizzeri in Libia

Human Right Watch (HRW) esigerà dal ministro di giustizia libico la liberazione immediata dei due ostaggi svizzeri in Libia. L’Ong denuncia la vicenda come una “rappresaglia” di Tripoli contro Berna.

HRW è stata invitata da Tripoli a un colloquio con il ministro di giustizia, che avrà luogo domenica. In tale ambito sarà affrontata anche la questione dei due uomini d’affari elvetici trattenuti in Libia contro la loro volontà dal 19 luglio 2008, ha precisato sabato all’agenzia di stampa ATS, Heba Fatma Morayef, rappresentante dell’organizzazione non governativa (Ong) per la difesa dei diritti umani, con sede a New York.

L’organizzazione chiederà al ministro “la liberazione immediata di entrambi gli svizzeri trattenuti illegalmente”, ha aggiunto. In una conferenza stampa, sabato a Tripoli, HRW ha annunciato la pubblicazione di un rapporto sui diritti umani in Libia e ha reso noto tale rivendicazione. Nel documento, l’Ong rileva un leggero miglioramento della situazione, nonostante che abusi e norme repressive costituiscano ancora la norma.

Circa la vicenda di Max Göldi e Rachid Hamdani, HRW giudica “non equo” il processo ai due svizzeri e qualifica la vicenda di “misura di rappresaglia” per il fermo e l’incriminazione di Hannibal Gheddafi” e della moglie Aline – rispettivamente figlio e nuora del colonnello libico Muammar Gheddafi – a Ginevra il 15 luglio 2008.

I due uomini d’affari elvetici sono stati condannati il 1° dicembre 2009 a 16 mesi di carcere e a una multa pari a circa 1’600 franchi per violazione delle procedure d’immigrazione nel paese nordafricano. HRH rammenta che al processo i due imputati non hanno potuto fornire la loro versione dei fatti. Ricorda pure entrambi sono stati prelevati in settembre dai servizi di sicurezza e detenuti per 52 giorni in una cella isolata.

swissinfo.ch e agenzie

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