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Il ministro Samuel Schmid all’ospedale

Keystone

Il governo svizzero è confrontato per la seconda volta in poco tempo con un problema di salute di uno dei suoi membri: Samuel Schmid è stato operato con successo venerdì. Gli è stata asportata la cistifellea.

La vita del ministro della difesa e dello sport non è in pericolo. Al momento non si sa però fino a quando Schmid sarà assente dal lavoro.

Il suo supplente è Hans-Rudolf Merz, che ha subito un intervento chirurgico al cuore in settembre e ha ripreso le funzioni appena lunedì scorso, dopo un congedo per malattia di sei settimane. Il ministro delle finanze, seppur fresco di convalescenza, è disposto ad assumere l’interim.

L’ablazione della cistifellea è un intervento di routine, praticato quotidianamente, ha sottolineato giovedì pomeriggio, in una conferenza stampa a Berna, il medico curante di Schmid, Roland Lütolf.

Se non subentrerà alcuna complicazione, il consigliere federale bernese potrà essere dimesso già all’inizio della prossima settimana e riprendere subito il lavoro, ha spiegato il dottore.

Merz pronto a prendere il testimone a interim

Al momento sono stati annullati tutti gli appuntamenti che Schmid aveva in calendario giovedì e venerdì. Quanto all’agenda della settimana prossima, la questione per ora resta aperta, ha indicato il portavoce del Dipartimento federale della difesa (DDPS) Dominique Bugnon.

Intanto Merz si tiene pronto a ogni evenienza: il tesoriere della Confederazione si è già detto d’accordo di sostituire il ministro della difesa, se fosse necessario, all’inizio della prossima settimana, alla seduta con la Commissione della politica di sicurezza del Consiglio nazionale (Camera bassa). All’ordine del giorno c’è la spinosa questione del programma d’armamento 2008, che il plenum ha bocciato nel corso della sessione parlamentare d’autunno.

Lo stress non c’entra

La notizia dell’ospedalizzazione di Schmid è arrivata come un fulmine a ciel sereno. Il consigliere federale mercoledì mattina stava bene. Ha partecipato alla seduta settimanale dell’esecutivo e poi ha pranzato con i colleghi di governo.

Il ministro ha cominciato ad accusare dolori addominali nel pomeriggio. Il dolore era così forte, che Schmid si è visto costretto ad interrompere il lavoro e andare a casa. In serata ha consultato due volte il suo medico, che gli ha consigliato di sottoporsi ad accertamenti ospedalieri. La moglie lo ha accompagnato all’ospedale Salem di Berna, dove gli è stata diagnosticata una colecistite acuta senza complicazioni.

Secondo Rolf Lütolf, lo stress non è la causa dell’infiammazione della cistifellea di Schmid. Il medico ritiene invece che all’origine della colecistite vi sia una predisposizione genetica.

Una precisazione che ha smentito l’ipotesi più accreditata fra gli osservatori politici, ossia che il problema di salute di Schmid fosse una conseguenza della grande tensione cui è stato sottoposto quest’anno.

Annus horribilis

In governo dal 2001, il bernese era stato eletto come rappresentante dell’Unione democratica di centro (UDC). Esponente dell’ala moderata liberale, Schmid si è ritrovato spesso in conflitto con l’ala nazional-conservatrice del suo partito.

Dopo la non rielezione in governo, nel dicembre 2007, di Christoph Blocher, sostituito da Eveline Widmer-Schlumpf, il braccio di ferro in seno al partito si è acuito e i due ministri UDC sono finiti nel mirino della maggioranza dei rappresentanti della loro formazione politica che li ha rinnegati e che voleva costringerli a dimettersi dal governo. Una guerra sfociata nella nascita del Partito borghese democratico (PDB), alla cui fondazione hanno partecipato Schmid e la Widmer-Schlumpf.

In tale contesto, l’UDC ha continuato a fare tutto il possibile per ostacolare il ministro della difesa. In particolare, grazie ai voti dei deputati UDC, assieme a quelli di socialisti e verdi, la Camera del popolo ha silurato il programma d’armamento 2008.

Schmid si è inoltre visto confrontato la scorsa estate con i problemi legati al tragico incidente durante un’esercitazione militare nell’Oberland bernese, in cui sono periti cinque soldati, e con la vicenda che ha portato alle dimissioni forzate del capo dell’esercito svizzero Roland Nef. Il 2008 appare dunque come un anno da dimenticare per Samuel Schmid.

swissinfo e agenzie

Nato nel 1947 nel canton Berna, Samuel Schmid è sposato e padre di tre figli.

Dopo gli studi di diritto all’Università di Berna, esercita le professioni di avvocato e notaio.

Membro dell’Unione democratica di centro (UDC), inizia la carriera politica nel suo comune, dove è eletto prima nel legislativo poi nell’esecutivo.

In seguito è attivo a livello cantonale. È membro del parlamento bernese dal 1982 al 1993.

Nel 1994, quando è eletto deputato nella camera bassa del parlamento federale, inizia la sua carriera politica a livello nazionale. Nel 1999 accede alla carica di consigliere agli Stati (camera alta). Durante il biennio 1998-1999 è pure alla testa del gruppo parlamentare UDC.

Eletto in governo il 6 dicembre 2000, entra in funzione il primo gennaio seguente. Nel 2005 è stato presidente della Confederazione.

Il 21 giugno 2008 abbandona definitivamente l’UDC e fonda assieme ai dissidenti dell’ala moderata della formazione politica, il Partito borghese democratico (PBD) bernese.

Il 1° novembre partecipa alla fondazione del PBD svizzero.

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