Condannata a una pena detentiva senza nemmeno saperlo

Una donna è stata condannata con un decreto d’accusa a una pena detentiva. Poiché parla solo francese, non ha capito il documento in tedesco e non ha rispettato il termine di opposizione. Il caso illustra l'assurdità del sistema penale svizzero.
In Svizzera, gli uffici del pubblico ministero hanno la facoltà di pronunciare una pena detentiva fino a sei mesi e di comminare multe e sanzioni. La sentenza è pronunciata per iscritto e senza motivazione. Tra il 90 e il 98 per cento dei casi penali in Svizzera sono liquidati in questo modo. Non vi è un’udienza in tribunale.

Altri sviluppi
I procuratori svizzeri come i grandi inquisitori?
È vero che durante il processo legislativo sono state espresse delle riserve dal profilo del diritto. Il fatto che la pubblica accusa possa emettere sentenze contraddice il principio della separazione dei poteri. Ma la maggioranza dei parlamentari era del parere che il decreto d’accusa fosse più che altro un’”offerta di giudizio”, dato che sussiste la possibilità di opposizione.
Condanna non compresa
Ma cosa succede se una persona condannata non capisce questa “offerta di giudizio” e non rispetta il termine di opposizione? È quanto è accaduto di recente nel Cantone di Basilea Città: il pubblico ministero ha condannato una donna che parlava solo francese a una pena detentiva incondizionata di 45 giorni per aver falsificato documenti d’identità e per essere entrata illegalmente in Svizzera. Avrebbe avuto dieci giorni di tempo per opporsi contro questa “sentenza”.
Poiché la donna ha ricevuto il decreto d’accusa senza essere stata interrogata, non si è resa immediatamente conto delle implicazioni della lettera. La sua opposizione è arrivata troppo tardi. Questo caso dimostra quanto siano problematiche le condanne per decreto d’accusa. Questa procedura è meno dispendiosa, ma i procedimenti sommari senza controllo di un giudice sono soggetti a errori e accordano troppo potere alla pubblica accusa.
In prigione senza giudice
In questo caso specifico, la donna ha ricevuto l’aiuto del Tribunale federale, che ha dato torto al Tribunale cantonale per mancata assistenza alla traduzione. Così la donna può ora ricorrere in appello contro la condanna ad una pena detentiva, dopotutto.
Tuttavia, ciò non modifica fondamentalmente questo problematico procedimento penale. In Svizzera, si può ancora finire in prigione senza alcuna udienza in tribunale.
Traduzione di Armando Mombelli

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