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Una “glasnost” per il sistema sanitario elvetico

Il senatore radicale Felix Gutzwiller e il deputato democristiano Norbert Hochreutener fanno campagna per l'articolo costituzionale sull'assicurazione malattia Keystone

Trasparenza: è il perno dell'articolo costituzionale sull'assicurazione malattie, sottoposto a votazione federale il 1° giugno, secondo il comitato a sostegno che giovedì ha lanciato la sua campagna.

Composto di parlamentari radicali, popolari democratici, democentristi, liberali e verdi liberali, il comitato “Sì ad una sanità di qualità” ha esposto gli argomenti a favore del nuovo articolo e ha respinto le critiche formulate dagli avversari.

“Il sistema sanitario svizzero attualmente non consente alcun confronto fra ospedali, case per anziani medicalizzate e medici”, né sulla qualità né sui prezzi delle prestazioni fornite, ha lamentato, in una conferenza stampa a Berna, il senatore zurighese liberale radicale Felix Gutzwiller. Di conseguenza, per i pazienti è impossibile scegliere con cognizione di causa.

Concorrenza, efficienza e responsabilità

L’articolo “Per più qualità ed economicità nell’assicurazione malattie” porrebbe fine a questa situazione, instaurando il diritto all’informazione trasparente. Nella Costituzione verrebbero inoltre ancorati il diritto alla libera scelta del medico e dell’ospedale e la garanzia della qualità delle prestazioni, ha aggiunto il medico zurighese.

Secondo Gutzwiller, in questo modo si pongono basi per un sistema sanitario orientato al futuro, del quale trarrebbero profitto tutte le parti. Infatti, queste condizioni quadro rafforzerebbero la concorrenza, ha proseguito la deputata liberale radicale vodese Isabelle Moret. In tal modo verrebbe incentivato il miglioramento della qualità delle prestazioni e verrebbe esercitata una pressione sui prezzi.

La strategia non sarebbe quella di rifiutare prestazioni d’avanguardia perché costose, bensì di intervenire sul contenimento delle spese inutili grazie all’efficienza. Il sistema proposto vuole impedire il razionamento delle cure, ha puntualizzato la parlamentare.

L’accento è posto sulla responsabilità di ognuno: i pazienti, gli operatori sanitari e lo Stato, ha puntualizzato il deputato giurassiano dell’Unione democratica di centro (UDC) Dominique Baettig. Si tratta di un modello che garantisce “una chiarezza, una giustizia e una semplicità, che la pianificazione rigida e opaca della medicina di Stato non può offrire”, ha sostenuto il medico giurassiano.

Baettig ha in particolare puntato l’indice contro le sovraccapacità degli ospedali pubblici e la mancanza di coordinamento fra i cantoni. “Non è sorprendente che la crescita dei costi più elevata (il 48,2% fra il 2000 e il 2005) sia stata registrata nelle cure stazionarie negli ospedali cantonali, ossia laddove i meccanismi del mercato e della concorrenza funzionano meno”, ha osservato.

Finanziamento cure fuori da ospedali non è in pericolo

Circa i timori espressi dagli avversari, secondo i quali le cure nelle case per anziani medicalizzate e a domicilio (Spitex) rischierebbero di non più essere coperte dall’assicurazione, Felix Gutzwiller li ha definiti argomenti “completamente tirati per i capelli. Durante i dibattiti parlamentari non è mai stato messo in questione il finanziamento delle cure. In questo campo non cambia nulla”, ha sostenuto il senatore liberale radicale.

Certo, l’articolo costituzionale pone le basi di un finanziamento del sistema sanitario da parte di una sola entità. Ma non stabilisce chi dovrà pagare: spetterà “al parlamento definire questo punto, in collaborazione con i direttori della sanità e i cantoni”, ha precisato il deputato popolare democratico bernese Norbert Hochreutener. Egli ha quindi ricordato che le leggi adottate dal parlamento potranno sempre essere attaccate con il referendum.

La Legge sull’assicurazione malattie (LAMal) è oggetto di una lunga e complicata revisione che dura dal 2004. Dopo il fallimento in parlamento, nel dicembre 2003, del progetto di revisione totale, il ministro della sanità e della socialità Pascal Couchepin ha suddiviso la revisione in otto pacchetti, per cercare di far passare almeno parte dei cambiamenti. Ma il percorso ad ostacoli è ancora lungi dall’essere concluso. Al momento la LAMal è ancora un “grande cantiere aperto”, che suscita infuocati dibattiti, a causa dei molteplici e contrastanti interessi in gioco.

swissinfo, Sonia Fenazzi

Nel dicembre scorso il Parlamento svizzero ha approvato un nuovo articolo costituzionale, denominato “Per più qualità ed economicità nell’assicurazione malattie”, allo scopo di contrastare l’iniziativa popolare sulla salute dell’Unione democratica di centro, intitolata “Sì al ribasso dei premi delle casse malati nell’assicurazione di base”. Il maggiore partito politico svizzero ha così deciso di ritirare la sua iniziativa.

Adottato rapidamente e senza consultare i Cantoni, l’articolo costituzionale viene sottoposto il prossimo 1° giugno a votazione federale.

Secondo il Comitato “Sì ad una sanità di qualità”, composto di parlamentari dei partiti borghesi, l’articolo instaura la trasparenza nel sistema sanitario e garantisce la libertà di scelta ai pazienti e la qualità delle prestazioni. In tal modo si rafforzano l’efficienza e la concorrenza, con una conseguente pressione sui prezzi.

Invece, per il comitato “No al diktat delle casse malattia”, che riunisce varie organizzazioni di medici, farmacisti, infermieri, pazienti e consumatori, questo progetto non è equilibrato e contiene diverse disposizioni inutili e ingannevoli.

A seconda della sua interpretazione, stando agli avversari, l’articolo potrebbe portare ad una soppressione dell’attuale obbligo contrattuale che lega assicuratori malattia e fornitori di prestazioni. I sostenitori replicano che nell’articolo non è iscritta alcuna disposizione in merito: perciò non cambia nulla rispetto alla situazione attuale.

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