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Profilattici con la benedizione di una chiesa

Con un camion espositivo missio attira l'attenzione sul problema dell'Aids Keystone

«Dimenticare è contagioso. Proteggi il tuo prossimo come te stesso». Con questo messaggio e la distribuzione di preservativi, la Chiesa cattolica di Lucerna ha partecipato a una campagna per la sensibilizzazione sull'Aids promossa da missio.

Con la campagna partita da Lucerna, missio vuole attirare l’attenzione sulla situazione in Africa e in Svizzera ed educare i giovani in materia di Aids. La missione cattolica lo fa con un camion espositivo che compie un giro di tre settimane in diverse località della Confederazione.

L’automezzo ospita una mostra multimediale che illustra la dura realtà della vita in Uganda e in Sudafrica, dove l’Hiv e l’Aids sono una piaga. Il camion è diviso in piccole stanze che rappresentano capanne africane, un’aula scolastica, un mercato e una clinica. Un’audioguida racconta la storia di due giovani colpiti dall’Aids.

Per tre giorni, da lunedì a mercoledì, il camion è rimasto parcheggiato di fronte alla stazione ferroviaria di Lucerna. La campagna ha avuto una grande eco, dice Flavio Moresino, responsabile delle attività giovanili di missio nella Svizzera tedesca. L’esposizione è stata visitata da 14 classi.

«Siamo veramente molto contenti. La situazione dell’Hiv/Aids in Africa ha impressionato gli scolari. Questa mostra rende il problema più concreto ed interessante per loro», ha spiegato a swissinfo.ch. Moresino ha rammentato che ogni 12 secondi nel mondo c’è una persona che viene infettata dal virus dell’Aids.

Ama il tuo prossimo

Parallelamente la Chiesa cattolica di Lucerna ha allestito una bancarella informativa in città. Oltre a dispensare spiegazioni, ha distribuito tremila preservativi in confezioni preparate appositamente per questa iniziativa.

Sull’imballaggio figura il profilo stilizzato di chiese cattoliche di Lucerna, sotto una serie di preservativi di diversi colori. E la scritta: “Dimenticare è contagioso. Proteggi il tuo prossimo come te stesso”. Sul retro è stampato l’indirizzo del sito internet della chiesa.

«Vogliamo discutere di questo problema con i giovani e con altre persone, dimostrando che siamo gente di questo millennio e che possano parlare apertamente con noi. Non ci sono tabù», ha dichiarato Florian Flohr, portavoce della chiesa cattolica della città di Lucerna.

Flohr ha detto a swissinfo.ch di essere stato colpito dai giovani con i quali ha discusso. «Rispettano i loro partner e sono consapevoli del fatto che devono pensare all’Aids quando hanno rapporti sessuali», ha detto Flohr.

Il portavoce ha puntualizzato che lui e i suoi colleghi non hanno semplicemente distribuito preservativi a tutti i passanti. Ogni consegna di un profilattico è stata preceduta da una conversazione sull’importanza del sesso sicuro.

Come noto la Chiesa cattolica romana è ufficialmente contro l’uso di preservativi. Ma gli operatori pastorali che sostengono la campagna di Lucerna replicano che non è etico ignorarli di fronte al pericolo del virus Hiv.

Anche dopo la partenza del camion espositivo, mercoledì sera, i giovani animatori hanno deciso di continuare ad affrontare l’argomento con bancarelle nei paraggi delle parrocchie di Lucerna.

Vive reazioni

La campagna per la lotta all’Aids, ma soprattutto la distribuzione di profilattici da parte della chiesa cattolica di Lucerna ha provocato reazioni contrastanti. Il portavoce della Diocesi di Coira Christoph Casetti ha espresso disappunto in dichiarazioni a vari media svizzeri.

Così «s’invia un segnale sbagliato», ha detto alla televisione svizzera. Non solo dal profilo etico. «Anche da un punto di vista medico, penso che sia sbagliato, perché sappiamo che i preservativi non offrono una protezione assoluta».

Contattato da swissinfo.ch, il portavoce della Diocesi di Basilea Giuseppe Gracia ha osservato che quella di Lucerna «non è una campagna di distribuzione di preservativi, bensì una campagna d’informazione». La maggior parte delle persone che hanno reagito negativamente in realtà lo ha fatto solo sulla base di informazioni dei media, ha aggiunto il portavoce.

Le persone avvicinate da swissinfo.ch intorno alla stazione ferroviaria di Lucerna, invece, hanno reagito piuttosto positivamente. Soprattutto i giovani sono favorevoli a questo approccio del problema.

«Trovo che è cool», ha detto la 17enne Tatjana Jud. «È sorprendente», ha aggiunto l’amica Valerie Beschwanden. Pur premettendo di non saperne molto sulla campagna, il 19enne Stefan Rogenmoser ha detto che troverebbe piacevole discutere di problemi di sesso e Aids con un gruppo di cattolici.

Anche Alda Beck, un’anziana in attesa del treno, considera positivo il progetto. «I giovani hanno rapporti sessuali e la necessità di proteggersi. Era ora che la Chiesa facesse qualcosa del genere».

La Chiesa cattolica romana ha sempre affermato che lo scopo principale del sesso è la procreazione.

Roma si oppone a tutti i metodi contraccettivi artificiali, dai profilattici, ai diaframmi passando per la pillola anticoncezionale. Considera invece accettabile la cosiddetta pianificazione familiare naturale, basata sul controllo del ciclo mensile di fertilità della donna.

Nel 1990, papa Giovanni Paolo II ha affermato che le coppie sposate possono avere validi motivi per attuare una pianificazione familiare oculata, mentre l’interferenza artificiale è una violazione degli insegnamenti della Chiesa.

Nel 2009, Benedetto XVI ha ribadito che i preservativi non sono la soluzione per prevenire l’Aids. Il pontefice ha aggiunto che la distribuzione di preservativi potrebbe addirittura aggravare il problema. Un commento che ha provocato severe critiche.

(traduzione dall’inglese: Sonia Fenazzi)

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