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Banconote svizzere.

Oggi in Svizzera

Care svizzere e cari svizzeri all’estero, 

per il Consiglio federale le vacanze estive sono già finite. Nonostante siamo in pieno agosto, l’Esecutivo ha trattato nella sua prima riunione diversi temi importanti. Tra l'altro, il nostro Governo ha adottato il messaggio sul nuovo accordo sui frontalieri tra la Svizzera e l'Italia che ora va in Parlamento.

Berna e Roma lo hanno firmato nel dicembre scorso, quando, dopo anni di negoziati, polemiche e rinvii, i due Paesi sono riusciti a trovare una soluzione soddisfacente per entrambe le parti.

Buona lettura.

Marco Borradori.
Ti-press

Il sindaco di Lugano Marco Borradori, vittima ieri di un attacco cardiaco, è in fin di vita al Cardiocentro di Lugano.

Borradori, 62 anni, ha superato la notte al Cardiocentro dove era stato ricoverato ieri, martedì, verso le 13 dopo un malore che lo aveva colpito mentre stava facendo jogging nella zona del campo sportivo di Vezia.

Le sue condizioni, però, erano e rimangono molto critiche. È “totalmente dipendente da un sostegno meccanico esterno” si leggeva in un comunicato diffuso martedì in serata dalla struttura ospedaliera luganese.

Oggi le sue condizioni sono ormai disperate: il sindaco di Lugano è mantenuto in vita dalle macchine, ma tutti i suoi organi hanno subito danni probabilmente irreversibili, anche il suo cervello. Il direttore del Cardiocentro ha affermato che c’è un filo speranza che si sta assottigliando sempre più.


Sbandieratore con le bandiere di Svizzera e Ue.
Keystone / Martin Ruetschi

Il Consiglio federale chiede al Parlamento di sbloccare il fondo di coesione europeo di 1,3 miliardi di franchi.

Di ritorno dalle vacanze, il Governo federale ha trasmesso oggi alle Camere il messaggio con il quale chiede di liberare il secondo contributo svizzero al fondo di coesione europeo, pari a 1,3 miliardi di franchi da spalmare su dieci anni.

Il Governo, che intende proseguire la via bilaterale con l’UE, ritiene che con il contributo di coesione la Svizzera conferma di voler essere un partner affidabile per l’UE anche in futuro. Un segnale importante dopo che Berna ha interrotto i negoziati sull’accordo istituzionale con Bruxelles

Il Parlamento aveva già approvato il contributo il 3 dicembre 2019, aggiungendo però una clausola: il versamento diverrà effettivo solo quando l’UE ritirerà le misure discriminatorie nei suoi confronti. Lo scorso 4 giugno il Governo aveva chiesto alle Camere di revocare tale clausola. Vedremo.

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Autostrada in Ticino con il cartello del superamento del limite di ozono.
© Keystone/ti-press/francesca Agosta

Il lockdown durante il 2020 ha contribuito a migliorare la qualità dell’aria in Svizzera.

La pandemia ha portato anche qualcosa di buono. La riduzione del traffico stradale durante il confinamento ha migliorato – seppur solo leggermente – la qualità dell’aria nel 2020. Anche se i valori per l’ozono sono stati più volte superati a sud delle Alpi.

L’inquinamento da biossido di azoto è diminuito nel 2020, soprattutto durante le due fasi pandemiche, in primavera e in autunno. La riduzione non è però stata così forte come la diminuzione del volume di traffico dovuta al confinamento e al telelavoro.

Gli effetti benefici per l’aria non sono solo dovuti al minor volume di traffico, ma anche alle condizioni meteorologiche. Come rileva l’Ufficio federale dell’ambiente, ad esempio, la forza del vento è stato determinante per le basse concentrazioni rilevate da metà marzo del 2020.

Banconote svizzere.
© Keystone / Gaetan Bally

Deficit da record per la Svizzera: le casse federali in rosso per più di 17 miliardi franchi nel 2021.

L’importante deficit era atteso e non fa paura. La crisi legata al coronavirus mette comunque a dura prova il bilancio federale. Un deficit di 17,4 miliardi di franchi si profila per l’anno 2021: è la previsione fatta oggi dal Consiglio federale.

Le uscite straordinarie per arginare la pandemia sono stimate a 16,4 miliardi. Va detto che nel bilancio ordinario il deficit sarà di 2,4 miliardi a fronte dei 2 miliardi preventivati. Sono però solo delle previsioni: per ora è difficile stimare l’ammontare effettivo delle uscite straordinarie.

Va infine detto che il Parlamento ha stanziato ben 21 miliardi di franchi per contenere le ripercussioni della pandemia. Visto però che in alcuni settori le uscite effettive saranno probabilmente inferiori al previsto, l’aggravio reale ammonterà, come detto, a 16,4 miliardi.


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