
Oggi in Svizzera
Care svizzere all'estero, cari svizzeri all'estero,
ho sempre considerato i castori degli animali molto simpatici. Sarà che sono cresciuta con i cartoni animati nei quali Papà Castoro ci raccontava delle storie. Temo però che i responsabili del sito archeologico dell'Inkwilersee, tra Berna e Soletta, dove si trovano i resti di antichissime palafitte (alcune risalenti al neolitico), non siano d'accordo con me.
Le autorità hanno infatti deciso di installare una griglia metallica per impedire a questi roditori di danneggiare l'antico legname più di quanto non abbiano già fatto da quando si sono insediati sull'isola presente nel laghetto.
Funzionerà? La speranza è questa, anche perché si tratta di un investimento di circa 800'000 franchi. E i castori dovranno trovare altre… isole felici (è il caso di dirlo!).
Buona lettura delle altre notizie della giornata.

Il presidente della Confederazione Alain Berset ha definito come “molto buono” l’incontro che ha avuto oggi con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen nel corso del Forum economico mondiale (WEF) che si sta tenendo a Davos in questi giorni.
In un’intervista accordata all’agenzia Keystone-ATS ha sottolineato il fatto che non si è trattato di un incontro formale. Entrambe le parti, ha detto, sanno che c’è un interesse comune affinché venga a crearsi una situazione stabile.
Anche se non ci sono stati incontri ufficiali, continuano ad esserci colloqui esplorativi che, ha sottolineato Berset, hanno registrato dei progressi: “Ora bisogna lavorare”.
Colloqui ufficiali non sono previsti (come del resto non lo erano l’anno scorso, quando alla guida del Paese c’era Ignazio Cassis), a parte quello tra la direttrice del Dipartimento federale di giustizia e polizia Karin Keller-Sutter e il commissario europeo Paolo Gentiloni.
- La notizia riportata dal portale online del Corriere del TicinoCollegamento esterno.
- L’approfondimento di SWI swissinfo.ch sulle relazioni tra Svizzera e UE.

Lo sciaffusano Avi Motola si trova in Ucraina in situazione di illegalità. Non perché sia entrato nel Paese senza documenti, ma perché vi è diventato un “foreign fighter”: è impegnato come cecchino sul fronte orientale del Paese. La legge elvetica, però, vieta ai suoi cittadini e alle sue cittadine di impegnarsi in guerre che si svolgono in altri Paesi.
“Perché lo faccio? Semplicemente perché non voglio più vedere corpi di bambini portati via in un sacco di plastica. Se grazie a quello che faccio non capiterà anche a solo uno di loro, allora ne vale la pena”, ha raccontato ai microfoni della Radiotelevisione della Svizzera tedesca SRF.
Motola, giunto in Ucraina tramite una ONG, ha imbracciato il fucile dopo i fatti di Bucha. Fa parte dei 20’000 volontari e volontarie stranieri – provenienti in maggioranza dall’ex blocco sovietico – venuti a dar man forte all’esercito di Kiev.
La magistratura militare elvetica ha confermato che il 47enne è una delle sette persone presenti in Ucraina contro le quali sono attualmente aperti dei procedimenti e che rischiano fino a tre anni di carcere se giudicate colpevoli.
- La notizia sul portale tio.chCollegamento esterno.
- Il servizio della trasmissione RundschauCollegamento esterno della SRF (in tedesco)
- Dagli archivi di TVS tvsvizzera.it: Quegli svizzeri che si battono a fianco dell’Ucraina.

Prende avvio oggi la 58esima edizione delle Giornate del cinema di Soletta, da quest’anno sotto la guida del nuovo direttore artistico Niccolò Castelli.
Giornalista radiofonico prima, cineasta poi, il ticinese ha rivelato in un’intervista a SWI swissinfo.ch che lui si è sempre considerato principalmente un narratore. Una vocazione che non dimentica nemmeno nel suo nuovo ruolo: “Per me questo lavoro consiste nel raccontare una storia lunga una settimana. L’idea è di scegliere dei film che presentino la storia del cinema svizzero dell’ultimo anno”.
642 i film visionati da Castelli e dal suo team, 217 quelli scelti e che verranno proiettati dal 18 al 25 gennaio. Ma se in passato il percorso classico per i film era prima ai festival, poi al cinema, seguito dalla TV e dall’online (o dal DVD), oggi non sempre è così. In un contesto di piattaforme di streaming che diventano anche produttrici, però, un film può essere presentato al pubblico online ancor prima che sui grandi schermi. Ed è qui che il lavoro del direttore artistico cambia: deve essere lui ad andare a cercare in maniera proattiva le produzioni nuove. “Credo sia per questo che hanno chiesto a un regista come me di assumere la direzione artistica delle Giornate di Soletta. Ho prodotto e girato film e ho esperienza in coproduzioni internazionali“.
Il programma di questa edizione delle Giornate tratterà temi estremamente moderni: sessualità, razzismo, classismo, identità, genere, generazioni, ma anche questioni puramente svizzere, che sono la specialità di questo festival. Il cinema svizzero di oggi, spiega Castelli, è cambiato: 20-30 anni fa registe e registi erano cittadine e cittadini svizzeri nati e cresciuti nella Confederazione. La nuova generazione, invece, ha tra i 25 e i 40 anni, è nata in Svizzera, ma nel 50% dei casi ha radici altrove e questo influenza i loro lavoro.
- L’intervista completa a Niccolò Castelli a cura dei miei colleghi Eduardo Simantob e Thomas Kern.
- Da RSI News: “Sensibilità di frontiera” a SolettaCollegamento esterno.
- Il sito ufficialeCollegamento esterno (in francese e in tedesco) delle Giornate del cinema di Soletta.

L’Università di Losanna diventa “gender neutral”: a partire dal primo gennaio 2023, infatti, i diplomi consegnati a studenti e studentesse non avranno più le diciture “Monsieur” o “Madame” e le formulazioni “nato il” e “nata il” saranno cambiate in “data di nascita”.
Le modifiche sono state decise dalla direzione dell’ateneo e lo scopo è quello di “promuovere la diversità e garantire l’inclusione“, garantendo così “che ogni membro della comunità universitaria si senta accolto/a e rispettato/a”, si può leggere sul sito dell’istituto.
Studenti e studentesse dipomatisi tra il 2004 e il 2022 possono inoltre richiedere gratuitamente un nuovo attestato che contenga le nuove diciture, a condizione di restituire quello vecchio.
L’Università della città sul Lemano non è però pioniera in questo ambito. Il Politecnico di Losanna (EPFL), infatti, distribuisce diplomi che non contengono distinzioni di genere da un anno, mentre l’Università di Ginevra non conferisce più titoli di “dottore” o “dottoressa”, ma indica semplicemente “dottorato”.
- La notizia riportata sul portale tio.chCollegamento esterno.
- La comunicazione pubblicata sul sito dell’Università di LosannaCollegamento esterno (in francese).
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