
Oggi in Svizzera
Care svizzere e cari svizzeri all’estero,
Oggi, in occasione della Festa del lavoro, la gente è scesa in piazza in diverse città svizzere con lo slogan "Solidarietà invece di odio", accanto a un folto contingente di forze di polizia.
Anche a Ginevra si sono svolte manifestazioni. Qui il personale dell'ONU ha colto l'occasione per manifestare contro la delocalizzazione dei posti di lavoro in località meno dispendiose.
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Gli eventi e le manifestazioni del Primo Maggio si sono svolti oggi all’insegna del motto nazionale “Solidarietà invece di odio”. I sindacati hanno invitato la popolazione a mobilitarsi contro gli ambienti estremisti di destra.
La SRF ricorda il Primo Maggio di Chicago del 1886, iniziato con uno sciopero di diversi giorni per l’aumento dei salari e terminato tre giorni dopo il lancio di una bomba contro la polizia che fece 12 morti in Haymarket Square. Non fu mai scoperto chi la lanciò.
Alcuni dirigenti sindacali, leader dello sciopero, furono condannati a morte, il che portò a proteste nei circoli sindacali internazionali. Quattro anni dopo, i lavoratori scesero in piazza in diversi Paesi, tra cui in Svizzera e più precisamente a Berna. Da allora, il primo di maggio i lavoratori e i loro rappresentanti chiedono migliori condizioni di lavoro in quasi tutto il mondo.
Oggi, in Svizzera, soprattutto le sezioni giovanili dei partiti utilizzano il Primo Maggio per fare politica. Il Tages-Anzeiger ha riassunto alcune delle loro richieste. Con lo slogan “Distribuite la ricchezza”, i Giovani socialisti si oppongono al potere dei super-ricchi, mentre i Giovani liberali chiedono, tra le altre cose, orari di lavoro più flessibili nell’home office e un aumento dell’età pensionabile, in un documento in tre punti.
La gente ha partecipato a manifestazioni in diverse città svizzere. La più grande manifestazione ufficiale, con diverse migliaia di persone, ha avuto luogo a Zurigo e, secondo la polizia municipale, si è svolta senza grossi problemi. Alcuni manifestanti mascherati hanno imbrattato le vetrine dei negozi lungo il percorso e hanno fatto esplodere petardi. Gruppi autonomi di sinistra hanno indetto manifestazioni non autorizzate nel pomeriggio.

In un comunicato della sede centrale delle Nazioni Unite di New York, si chiede al Palazzo delle Nazioni di Ginevra di individuare i posti di lavoro che possono essere delocalizzati in un’ottica di razionalizzazione dei costi.
Le sedi di Nairobi, Vienna o Bonn potrebbero essere possibili mete del trasferimento di impieghi da Ginevra. Il motivo della misura è legato alla drastica riduzione dei finanziamenti statunitensi voluta dall’amministrazione Trump. Tuttavia, anche il calo dei contributi da parte di Paesi europei come Svezia e Regno Unito è un fattore non indifferente.
“È un duro colpo per la Ginevra internazionale”, afferma il presidente del sindacato del personale ONU a Ginevra, Ian Richerds, al quotidiano Le Temps. I dipendenti delle Nazioni Unite hanno sfogato la loro rabbia oggi sulla Piazza delle Nazioni con slogan come: “Il personale delle Nazioni Unite non è una merce – noi difendiamo l’umanità”.

È consuetudine che un nuovo consigliere federale rimanga in silenzio per 100 giorni, mentre prende familiarità con la sua nuova carica. Il responsabile del Dipartimento federale della difesa, Martin Pfister, eletto meno di un mese fa, non sembra preoccuparsene molto.
Durante la sua apparizione pubblica all’Alleanza Sicurezza Svizzera, ha dichiarato a proposito di questa consuetudine: “Non abbiamo molto tempo per rimanere in silenzio nella politica di sicurezza”. Sebbene stia ancora prendendo confidenza con la nuova funzione, le aree d’azione principali sono già chiaramente identificabili, ha affermato.
Da un lato, la guerra di aggressione russa contro l’Ucraina ha cambiato radicalmente l’architettura della sicurezza europea e, dall’altro, l’insediamento della nuova amministrazione statunitense ha “ulteriormente accelerato gli sconvolgimenti nelle relazioni internazionali”, ha detto Pfister. In futuro, l’Europa dovrà “assumersi una maggiore responsabilità” per la propria sicurezza, con conseguenze di vasta portata anche per la Svizzera. La Confederazione è chiamata a “dare un contributo sostanziale” e a “contribuire alla stabilità del continente europeo”.
Sebbene la Svizzera sia “in qualche modo limitata” a causa della sua politica di neutralità, deve cercare le proprie strade e “agire rapidamente e con decisione” per recuperare le proprie capacità di difesa, ha dichiarato il consigliere federale.
Oltre a concentrarsi sugli armamenti, Pfister vuole continuare a puntare sulla cooperazione internazionale. “Le nostre risposte devono essere altrettanto transnazionali quanto le minacce stesse”, ha affermato.

Tasse universitarie più alte per gli studenti stranieri e prenotazione obbligatoria per portare la bicicletta su un autopostale. Oggi in Svizzera entrano in vigore diverse nuove regole.
Una di queste stabilisce che le studentesse e gli studenti stranieri dei Politecnici di Zurigo (ETH) e Losanna (EPFL) dovranno pagare di più a partire dal semestre autunnale: 2’190 franchi a semestre, il triplo di quanto pagano gli studenti svizzeri.
Sono esclusi dal regolamento gli studenti del Liechtenstein e gli studenti stranieri che vivevano in Svizzera al momento del conseguimento della maturità liceale. Gli studenti dell’UE saranno probabilmente colpiti solo temporaneamente dall’aumento delle tasse. Durante i negoziati con Bruxelles, la Confederazione si è impegnata a trattare gli studenti e le studentesse dell’UE allo stesso modo degli svizzeri per quanto riguarda le tasse universitarie.
Un’altra novità riguarda le aziende di trasporto su strada. Esse devono ora rispettare norme più precise nel fornire la prova della loro sede legale. L’obiettivo è quello di evitare che le aziende di trasporto straniere creino in Svizzera delle “società bucalettere” per aggirare il divieto di cabotaggio.
Chi sopravvaluta le proprie prestazioni atletiche e vuole riposare le gambe sui bus di AutoPostale invece di completare il percorso in bicicletta, in futuro non potrà più deciderlo sul momento. Su alcune tratte di AutoPostale, ad esempio nei Grigioni o nel Vallese, tra maggio e ottobre 2025, a causa dell’elevata richiesta, verrà introdotto l’obbligo di prenotazione dello spazio per la bicicletta (costo: 2 franchi).
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