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Rilasciato a Gaza il delegato elvetico del CICR

Alla sede di Ginevra si può tirare un sospiro di sollievo... Keystone

A poche ore dal suo rapimento a Gaza, il delegato svizzero del Comitato internazionale della Croce rossa, Julien Grosclaude, è stato rilasciato in serata.

Martedì, altri stranieri sono stati rapiti nei territori palestinesi a Gaza e in Cisgiordania, in risposta all’offensiva israeliana contro la prigione di Gerico.

Il Comitato internazionale della Croce rossa (CICR) può tirare un sospiro di sollievo.

Il suo delegato a Khan Younèes, Julien Grosclaude, è stato rilasciato nei pressi del commissariato di polizia della località a sud striscia di Gaza, poche ore dopo il suo rapimento.

“È stato rilasciato incondizionatamente ed è in buona salute”, ha affermato a swissinfo Antonella Notari, portavoce del CICR.

Per il momento, nulla è trapelato in merito all’identità dei rapitori e ai motivi esatti del sequestro, sebbene il fatto sia da ricollegare all’offensiva armata condotta martedì dall’esercito israeliano a Gerico, in Cisgiordania.

A Gaza da quasi un anno

Come spiegato da un portavoce del ministero palestinese degli Interni, degli uomini armati avevao fatto irruzione nell’ufficio di Grosclaude – attivo a Gaza dal maggio 2005 – a Khan Younès alle 14h20 ora locale (13h20 in Svizzera).

Sul caso era subito intervenuto il Dipartimento federale degli affari esteri, il quale si era messo in contatto – tramite il rappresentante elvetico a Ramallah – con il CICR e con le autorità palestinesi.

Atti di rappresaglia

Secondo le agenzie di stampa, uomini armati palestinesi hanno rapito martedì almeno 8 stranieri.

I rapimenti sono da mettere in relazione con l’offensiva armata lanciata martedì mattina dall’esercito israeliano contro la prigione di Gerico, in Cisgiordania. Nel mirino di Tsahal, il capo del Fronte popolare per la liberazione della Palestina, Ahmad Saadat, in carcere per l’assassinio di un ministro israeliano nel 2001.

Dopo l’assalto con blindati e bulldozer, Saadat è uscito dalla prigione con le mani alzate ed è subito stato preso in consegna dai soldati israeliani.

In un comunicato, il DFAE ha indicato che l’operazione avviata contro la prigione di Gerico è in contrasto con i doveri della potenza occupante e, in particolare, viola il principio della proporzionalità.

Il DFAE ha inoltre ricordato l’obbligo di rispettare il diritto internazionale umanitario e i diritti umani.

Via il personale straniero ONU

Dopo l’escalation di violenza nei territori palestinesi, le Nazioni Unite hanno annunciato il ritiro temporaneo del loro personale straniero dalla Cisgiordania e da Gaza.

Contrariamente a quanto annunciato nel pomeriggio, il CICR non intende invece procedere all’evacuazione dei suoi collaboratori stranieri. “Valutiamo tuttavia la situazione con la massima prudenza”, ha indicato Antonella Notari.

Il 9 agosto scorso, il CICR aveva sospeso le sue attività nella regione in seguito ad un incidente simile a quello di martedì. In quella occasione, il suo ufficio a Khan Younès era stata preso di mira da tiri di arma da fuoco.

Tre impiegati dell’agenzia dell’ONU per i rifugiati, tra cui uno svizzero, erano stati rapiti.

Situazione critica

La situazione nei territori resta in serata estremamente tesa. Manifestazioni di rabbia continuano ad attraversare il centro di Gaza, mentre gli israeliani hanno bombardato il nord della striscia, in risposta ad un lancio di razzi.

Per domani, movimenti palestinesi hanno proclamato uno sciopero generale a Gaza.

A giudizio di osservatori occidentali, il modo umiliante in cui Saadat si è consegnato agli israeliani – dopo aver per ore dichiarato ai media esteri che mai si sarebbe arreso – avranno l’effetto di rovinare l’immagine delle organizzazione laiche palestinesi agli occhi dell’opinione pubblica locale, rafforzando al contempo quella di Hamas e screditando ancora di più l’Autorità palestinese.

swissinfo e agenzie

Il CICR è presente nei territori autonomi e in Israele, dove la sua priorità è di visitare i detenuti. I delegati del CICR si spostano spesso nella regione, dove visitano le prigioni israeliane e palestinesi per constatare le condizioni in cui i detenuti vivono.

Un altro mandato importante del CICR nella regione è quello di aiutare le famiglie dei detenuti palestinesi che visitano i loro parenti nelle carceri israeliane. Nel solo mese di gennaio, 18.400 persone si sono recate in 23 luoghi di detenzione israeliani per visitare 7000 detenuti.

L’organizzazione umanitaria – che impiega attualmente 12.000 collaboratori nel mondo – non è nuova a rapimenti dei suoi delegati. Negli ultimi 20 anni, ci sono stati rapimenti di delegati nel Caucaso, in Libano, in Somalia e in Afghanistan.

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