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Roma “taglia la lingua” agli italiani all’estero

Keystone

Le proteste contro i tagli del governo Berlusconi venerdì hanno valicato i confini nazionali. Circa 200 italiani in Svizzera hanno manifestato a Berna in occasione della visita del sottosegretario agli Esteri Alfredo Mantica.

La manovra finanziaria 2009, su cui il parlamento di Roma sarà chiamato a votare nelle prossime settimane, riduce di 30 milioni di euro il bilancio del Ministero degli affari esteri per il comparto degli italiani nel mondo. Ciò equivale a una decurtazione di circa il 20% rispetto a quest’anno.

Questa drastica sforbiciata ha fatto scattare l’allarme nella comunità italiana in Svizzera, che si è rapidamente mobilitata per opporsi alla misura. Una simile compressione dei contributi, da gennaio mette a repentaglio i corsi di lingua e cultura impartiti dagli enti italiani preposti. Attualmente in tutta la Confederazione sono seguiti da circa 15mila ragazzi.

Così docenti, allievi, genitori e rappresentanti di organizzazioni italiane provenienti da tutta la Confederazione sono accorsi venerdì a Berna, per esprimere la loro rabbia e le loro preoccupazioni ad Alfredo Mantica. Un coro di fischi dei dimostranti riuniti davanti alla Casa d’Italia ha accolto il sottosegretario al suo arrivo, dopo una lunga attesa in una giornata gelida.

“Vergogna”, “Berlusconi ci taglia la lingua”, “I tagli non li vogliamo, vogliamo l’italiano”, scandivano i manifestanti che innalzavano striscioni con scritte come “Berlusconi basta con i tagli alla scuola”, “I nostri figli hanno diritto all’istruzione” e “Giovani d’Italia all’estero traditi”. Intanto Alfredo Mantica veniva fatto entrare da una porta laterale e la polizia impediva ai manifestanti di avvicinarsi.

Giovani e anziani, sinistra e destra

Domenico, un ragazzo originario della Puglia al nono anno di scuola che abita a La Chaux-de-Fonds, nel canton Neuchâtel, ci spiega di essere venuto a protestare perché desidera che, come lui, tutti i ragazzi di origine italiana possano frequentare i corsi di lingua e cultura italiane anche in futuro. “Siamo tutti d’accordo”, gridano i suoi compagni che stanno ascoltando le sue dichiarazioni.

La protesta vede unite almeno tre generazioni di italiani. Ma non solo: vi partecipano persone sia di sinistra, sia di destra. “Il governo commette un grave errore. Anche se io in questo momento faccio parte di un partito di governo, ho il coraggio morale di denunciare questi tagli. Si può tagliare tutto, ma non la scuola”, ci dichiara Davide Piscopo, responsabile di Alleanza nazionale in Svizzera.

Una delegazione di rappresentanti dei Comitati degli italiani all’estero (COMITES), dei Comitati attività scolastiche e culturali italiane (CASCI) e altri organismi che protestano sono stati ricevuti e ascoltati dal sottosegretario agli Esteri. Oltre ad avergli consegnato una petizione che chiede una retromarcia, gli hanno riferito “l’estrema agitazione” e la preoccupazione che regna nella comunità italiana in Svizzera.

“Sblindate la finanziaria”, è l’appello rivolto da un delegato. “Sopprimere questi corsi, significa tagliare il cordone ombelicale con l’Italia”, ha dichiarato un altro. Qualcuno, invece, ha ricordato come la comunità tricolore all’estero serva alla promozione dell’Italia nel mondo. Tante inquietudini e tanti suggerimenti di cui Mantica ha preso nota e che ha promesso di riferire a Roma.

Mantica assume impegni

Il sottosegretario agli Esteri in precedenza, all’ambasciata d’Italia, aveva avuto colloqui con i parlamentari italiani residenti in Svizzera. In una conferenza stampa al termine dell’incontro ha spiegato di essersi impegnato a discutere con i Ministeri dell’economia e delle finanze – che decidono i budget – in modo da introdurre nei tagli una certa flessibilità, che consenta una distribuzione calibrata, adattata alle esigenze della diaspora nei diversi paesi.

Alfredo Mantica ha comunque precisato che se la sua proposta fosse accettata, per mancanza di tempo, il nuovo metodo potrà essere applicato soltanto dal 2010.

Parallelamente Mantica ha chiesto che si cerchino soluzioni per “migliorare la qualità della spesa”. A suo avviso, si dovrebbero studiare i tagli caso per caso, in funzione della qualità e della quantità delle prestazioni. Il sottosegretario ha annunciato che cercherà di imporre una valutazione.

Parlamentari scontenti

Le assicurazioni e le proposte del sottosegretario non hanno tuttavia convinto i tre parlamentari del Partito democratico, che abbiamo incontrato alla manifestazione. “Il bilancio di questo incontro è disastroso, perché il sottosegretario Mantica è una vittima dei poteri forti, di chi conta veramente a Roma”, ha dichiarato a swissinfo Gianni Farina. Il deputato alla Camera ha quindi denunciato “l’ignoranza del governo che non capisce che l’italiano all’estero non è un costo, ma un investimento per il futuro del paese”.

Anche secondo il senatore Claudio Micheloni, il sottosegretario agli Esteri “non può risolvere il problema perché questo è legato alla politica generale del governo Berlusconi, che sta distruggendo la scuola italiana” dentro e fuori i confini nazionali.

Pure negativa la reazione del deputato alla Camera Franco Narducci, per il quale, Mantica “non ha aggiunto assolutamente niente di nuovo. Ha semplicemente cercato di giustificare la manovra con le difficoltà del paese Ma si dovrebbe ricordare che il governo Berlusconi ha abolito l’ICI (imposta comunale sulla casa, Ndr.) per le persone che potevano pagarla e questo è costato allo Stato 3,125 miliardi di euro”. Una somma che avrebbe consentito di aiutare le famiglie italiane e di finanziare i corsi di lingua e cultura.

L’ultima speranza dei tre parlamentari è ora riposta negli emendamenti. La risposta si avrà già nelle prossime settimane.

swissinfo, Sonia Fenazzi

Gli italiani all’estero con diritto di voto in patria sono 3’734’428.

Più di un terzo (34,3%) è nato all’estero.

Più della metà (54%) ha meno di 35 anni, di cui il 30% è minorenne.

I paesi in cui risiede il maggior numero di italiani all’estero sono Germania (600’443), Argentina (544’037) e Svizzera (507’943).

Nel mondo vi sono circa 60 milioni di oriundi italiani.

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