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Sì all’iniziativa OGM e alla legge sul lavoro

Gli svizzeri vogliono tener il più lontano possibile gli OGM dai loro campi Keystone

Accettata nettamente la moratoria sugli OGM dal 56% dei votanti. Ma l'apertura domenicale dei negozi ha passato di stretta misura la soglia del 50%.

Se il voto dei cantoni sugli OGM è stato unanime, meno netto il sì all’apertura domenicale dei negozi nelle stazioni e negli aeroporti: ha contato soprattutto il voto dei cantoni più urbanizzati.

Domenica gli svizzeri hanno votato sulla moratoria di 5 anni per gli organismi geneticamente modificati in agricoltura e sulla modifica della legge sul lavoro, per permettere l’apertura domenicale dei negozi nelle grandi stazioni ferroviarie e negli aeroporti.

È raro che un’iniziativa popolare venga accettata: meno del 10% di quelle che sono state votate dal 1891 ad oggi sono sopravvissute al verdetto delle urne. Ma che un’iniziativa venga addirittura accettata da tutti i cantoni svizzeri è un fatto pressoché unico.

I risultati dell’iniziativa sugli OGM nei 26 cantoni vanno dal 76% di sì del Giura a 50,3 di Argovia: globalmente il tasso dei sì è stato di 55,66%.

Con più di 64% dei voti contro il 35,5, anche il Ticino ha approvato la moratoria, mentre ha bocciato l’apertura domenicale dei negozi. Il contrasto tra favorevoli e contrari è meno netto in questo secondo voto: i no sono stati 54,7%, mentre i sì 45,3%.

Nei Grigioni la moratoria sugli OGM è stata approvata con il 59% dei voti. La modifica della legge sul lavoro è stata invece respinta dal 52% dei votanti, contro il 48% che ha detto sì.

Le città preferiscono i centri commerciali

Per la modifica di legge sul lavoro domenicale il risultato è stato meno netto: è passata con un tasso di 50,6% di sì, in solo 7 cantoni su 26: si tratta di Berna, Basilea (anche il semicantone), Ginevra, Zurigo, Zugo, Argovia.

Dato che l’oggetto in votazione non aveva bisogno della maggioranza dei cantoni per essere approvato, è stato dunque proprio il peso di questi cantoni maggiormente urbanizzati, o che si trovano nei pressi di grandi città (come nel caso di Zugo e Argovia, a ridosso di Zurigo) a fare la differenza.

Una pausa di riflessione

Da notare che una moratoria nel settore degli Ogm come quella approvata dal popolo svizzero sarebbe impossibile nell’Unione europea, dove se esistono zone “OGM-free”, ci sono anche regole sulla concorrenza che si scontrerebbero con la moratoria.

L’iniziativa aveva avuto il merito di mettere in evidenza le lacune della legislazione elvetica rispetto all’uso di OGM. Ciò ha condotto all’elaborazione della Legge federale sull’ingegneria genetica nel settore non umano, entrata in vigore all’inizio del 2004.

La legge vieta l’allevamento di animali geneticamente modificati e sottopone la semina di piante OGM ad una procedura di autorizzazione. Inoltre la presenza di OGM negli alimenti deve sempre essere dichiarata sulle etichette.

Per gli iniziativisti, questa legge non si spingeva abbastanza in là, e per questo avevano chiesto una pausa di riflessione di 5 anni, approvata dai votanti.

Chi si opponeva all’iniziativa faceva notare invece che la legge protegge a sufficienza i consumatori, cui sarebbe stata garantita la possibilità di scegliere tra cibi con o senza OGM.

Flessibilità della vendita domenicale

Negli ultimi anni le principali stazioni ferroviarie e gli aeroporti svizzeri si sono riempiti di servizi commerciali, gran parte dei quali restano aperti 7 giorni su 7. Ma possono assumere personale solo per la vendita di prodotti destinati ai viaggiatori e la superficie del locale è limitata dalla legge.

Con la modifica della legge sul lavoro l’offerta dei prodotti e la superficie dei negozi sono liberalizzate: tutti i punti vendita nelle maggiori stazioni e negli aeroporti, indipendentemente dai prodotti che offrono, restano aperti la domenica.

Il referendum contro la modifica della legge è stato voluto dai sindacati e dagli ambienti religiosi, che si opponevano alla trasformazione della domenica in un giorno lavorativo qualunque.

Le reazioni del governo

A nome del governo, soddisfatto per l’approvazione della modifica della legge sul lavoro, il ministro dell’economia, Joseph Deiss, ha consigliato comunque una certa prudenza nell’applicare le nuove regole di liberalizzazione della vendita domenicale: molti hanno anche votato no, ha sottolineato.

Il consigliere federale ha poi ricordato che chi non desidera lavorare di domenica, resta ancora protetto dalla legge.

Sulla moratoria agli OGM il governo esprime la sua delusione: ma si impegna a far sì che anche in agricoltura la ricerca sugli organismi geneticamente modificati possa continuare almeno in laboratorio.

swissinfo

Secondo una legge del 2003, l’uso di alcuni OGM è consentito ma a condizioni molto severe.

Tutte le inchieste mostrano lo scarso interesse dei consumatori per i cibi geneticamente modificati.

Il lavoro domenicale è vietato in Svizzera.

Gli orari di apertura dei negozi sono regolamentati a livello locale e cantonale, ma negli ultimi anni le autorità hanno reso sempre più flessibile l’apertura domenicale.

L’iniziativa «per alimenti prodotti senza manipolazioni genetiche», è stata accettata dal 55,7% dei votanti e da tutti i cantoni.

È solo la 15a volta che un’iniziativa viene approvata in Svizzera, dal 1891.

La modifica di legge riguardo al lavoro domenicale è stata accettata dal 50,6% dei votanti e da 7 cantoni su 26, principalmente urbani.

La partecipazione al voto è stata del 42%.

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