La rete non finirà di stupire, assicura il suo creatore

Il World wide web ha già cambiato radicalmente la società, ma in futuro riserverà altre sorprese: è questa la certezza di Tim Berners-Lee, che vent'anni or sono diede origine a questa rivoluzionaria invenzione.
Lo scienziato britannico Tim Berners Lee, che nel 2004 ha ricevuto il titolo di «Sir», è ritornato venerdì alla sede del Consiglio europeo per la ricerca nucleare (Cern) di Ginevra. Ricordando i periodi di ricerca trascorsi presso il Cern, definito «un luogo eccellente per lanciare una nuova idea», Berners-Lee ha sottolineato l’importanza di concentrarsi sul futuro del web.
«La quantità di nuove applicazioni sviluppate per la rete sta crescendo vertiginosamente», ha affermato il luminare di fronte a cinquecento spettatori. Berners-Lee ha evidenziato che oggigiorno vi sono centinaia di milioni di utenti della rete, 80 milioni di siti internet, un numero ancora maggiore di computer connessi alla rete e miliardi di pagine.
«La rete non ha terminato la propria evoluzione: siamo soltanto agli inizi. Vi saranno nuove evoluzioni che costituiranno dei cambiamenti epocali, poiché potremo contare su strumenti estremamente più potenti», ha affermato Berners-Lee, che attualmente dirige il «World Wide Web Consortium» (W3C), l’organizzazione internazionale che promuove gli standard ed i protocolli per l’evoluzione del web.
Secondo il padre del web, un altro cantiere fondamentale è costituito dall’utilizzo di internet sui telefoni cellulari, poiché la loro diffusione è maggiore rispetto a quella dei computer: «Nei paesi in via di sviluppo, spesso si tratta dell’unica possibilità per accedere a Internet». Egli ha poi ricordato che l’80% della popolazione mondiale non ha ancora la possibilità di navigare nella rete. Tim Berners-Lee ha inoltre manifestato entusiasmo in merito ai progetti collaborativi in ambito informatico.
Potenziali minacce
Berners-Lee ha tuttavia sottolineato che l’evoluzione del web – definito «una sorta di nebulosa» – comporta anche un incremento delle possibili minacce, in particolare per quanto concerne la protezione della sfera privata. «È necessario che le informazioni possano circolare attraverso la rete senza essere intercettate o manipolate», ha dichiarato a swissinfo.
L’informatico britannico ha segnatamente messo l’accento sulle nuove possibilità tecniche, che consentono di sorvegliare le attività on-line di una persona e di elaborarne quindi un profilo preciso. Secondo Berners-Lee, «questo tipo di violazione deve essere assolutamente evitata».
A suo parere, una delle maggiori sfide consiste nel garantire che le informazioni disponibili nel web siano utilizzate soltanto per lo scopo deciso da chi le ha messe a disposizione. Anche in quest’ottica, ha aggiunto Berners-Lee, l’evoluzione tecnologica consentirà importanti progressi.

Altri sviluppi
CERN
«Idea vaga ma interessante»
Nel 1989, Tim Berners-Lee propose al suo superiore Mike Sendall un progetto riguardante un nuovo sistema di gestione dell’informazione, il cui obiettivo era facilitare la comunicazione tra gli scienziati del Cern e i colleghi che lavoravano nel resto del globo. Ogni testo avrebbe dovuto contenere collegamenti verso altri testi (ipertesto), permettendo così al lettore di spostarsi da un documento all’altro.
Nelle intenzioni di Berners-Lee, il web doveva servire come supporto per un particolare progetto. Infatti, verso la fine degli anni Ottanta, il Cern stava ideando la costruzione del più grande acceleratore di particelle del mondo (LHC).
Sendall giudicò l’idea del ricercatore britannico «abbastanza vaga, ma promettente». Annotò il giudizio sul documento, autorizzando tuttavia Berners-Lee a proseguire i suoi lavori. Nel 1991 – anche grazie alla collaborazione di Robert Cailliau, un collega belga del Cern – Tim Berners-Lee creò il primo sito web: http://info.cern.ch/.
A partire da quel momento, sottolinea Berners-Lee, il web ha vissuto uno sviluppo esponenziale. «La ragione di questa evoluzione è semplicemente perché qualcuno, a un dato momento, decide che è giunta l’ora di realizzare qualcosa di nuovo… e lo fa!».
Intuizione e tenacia
Agli inizi, racconta Berners-Lee, «anche se al Cern vi erano molte persone intelligentissime, parecchi non riuscirono a capire l’importanza del web. Facevano fatica a comprendere che i collegamenti ipertestuali erano in grado di condurre da una parte all’altra del pianeta».
Un altro momento cruciale risale al 1994, quando il Cern decise di non richiedere una licenza a pagamento per l’utilizzo del web, rendendolo così un sistema disponibile a tutti. «Se le cose fossero andate diversamente, l’invenzione sarebbe morta», commenta Berners-Lee.
In seguito, l’entusiasmo si è diffuso viaggiando da un computer all’altro, contagiando molti volontari che si sono impegnati per perfezionare e sviluppare la tecnologia del web. «Il progetto è decollato perché sono state coinvolte persone in tutte le parti del mondo. È questo l’aspetto veramente entusiasmante».
«Nel 1989, parlando del web, Tim mi disse: “Le persone devono semplicemente essere d’accordo su poche, semplici cose”», ricorda Ben Segal, mentore di Berners-Lee al Cern, che aggiunge: «Il miracolo è che ciò è avvenuto davvero», aggiunge. Comunque, conclude Segal, «gli elementi decisivi per la nascita del web sono stati Tim – che ha avuto una grande intuizione e la tenacia per realizzarla – e il Cern, che gli ha consentito di svolgere la sua attività».
swissinfo, Simon Bradley, Ginevra
(traduzione e adattamento: Andrea Clementi)
Nato a Londra nel 1955, figlio di una coppia di matematici appassionati di informatica, Tim Berners-Lee si laurea in fisica nel 1976 all’Università di Oxford. Lo stesso anno, costruisce il suo primo computer.
Nel 1980 trascorre sei mesi al Cern come consulente nel campo dell’ingegneria del software. Nel 1984 Tim Berners-Lee ritorna al Cern con una borsa di studio e nel 1989 propone un progetto globale sull’ipertesto. Nel 1991 crea il primo sito internet.
Berners-Lee si trasferisce in seguito presso il Laboratory for Computer Science del Massachusetts Institute of Technology di Boston, presso il quale nel 1994 fonda il World Wide Web Consortium (W3C).
Il 15 aprile 2004 riceve il premio Millennium Technology per l’invenzione del World wide web. Il 16 luglio 2004 Berners-Lee è insignito del titolo di Knight Commander dell’Ordine dell’Impero Britannico dalla regina Elisabetta II d’Inghilterra.
In uno dei suoi interventi pubblici, Tim Berners-Lee ha recentemente sintetizzato così il passato, il presente e il futuro del World wide web:
«La prima generazione di Internet, il web 1.0, era costituito da pagine di testo collegate tra loro; oggi, il web 2.0 [per esempio i blog e i social network] permette agli utenti stessi di creare i contenuti. Ma la prossima generazione, ilweb 3.0, il web semantico, consentirà anche di collegare automaticamente tra di loro tutti i dati e le applicazioni».

In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.