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Gli svaghi costano caro agli assicuratori

Gli incidenti stradali sono sempre più costosi per le assicurazioni Keystone

Le compagnie assicurative devono far fronte agli elevati costi generati dagli infortuni, soprattutto quelli registrati durante il tempo libero.

Nel 2002, la fattura è stata salata: più di 4 miliardi di franchi, di cui oltre un miliardo a causa degli incidenti stradali. E la situazione non è certo migliore per il 2003.

Il numero di infortuni nel tempo libero non è mai stato così elevato come nel 2003.

Anche i costi hanno subito un incremento record, in particolare a causa delle spese elevate causate dagli incidenti stradali. In base al nuovo rapporto quinquennale della statistica degli infortuni, sono invece in calo gli incidenti sul lavoro.

L’aumento delle spese preoccupa la Commissione delle statistiche dell’assicurazione contro gli infortuni, autrice del rapporto pubblicato giovedì.

Nel 2002, gli assicuratori hanno infatti sborsato 4,2 miliardi di franchi, l’8,7% in più rispetto all’anno precedente. La tendenza verso l’alto dovrebbe confermarsi nel 2003.

“Si tratta del tasso d’incremento annuo più elevato registrato dal 1992”, sottolinea il rapporto.

Il 61% delle spese riguardano gli infortuni nel tempo libero, il 36% gli infortuni professionali ed il 3% gli incidenti occorsi ai disoccupati.

La strada costa cara

Gli incidenti stradali si sono rilevati particolarmente onerosi. I costi hanno superato, per la prima volta nel 2002, il miliardo di franchi, ciò che rappresenta il 41% delle prestazioni assicurative per gli infortuni.

La cifra può essere messa in relazione con i dati scaturiti dal recente sondaggio realizzato congiuntamente dall’Ufficio svizzero per la prevenzione degli infortuni e dall’Ufficio federale di statistica.

L’inchiesta ha evidenziato che un conducente su tre non considera criminale il fatto di guidare in stato di ebrietà e solo una minima parte (15%) ritiene un’infrazione grave l’eccesso di velocità.

Sommati agli incidenti sportivi, i sinistri della circolazione rappresentano così i due terzi dei costi per gli infortuni nel tempo libero.

Meno infortuni sul lavoro

Come già indicato, la tendenza all’incremento delle spese dovrebbe confermarsi anche nel 2003, visto che sono stati registrati ben 477’000 incidenti nel tempo libero, un record dall’introduzione della Legge sull’assicurazione contro gli infortuni (Lainf) nel 1984.

Il numero globale dei sinistri (753’000) risulta tuttavia inferiore ai primati registrati nel 1986 e nel 1992, grazie al calo degli infortuni professionali.

“Questa riduzione – spiega il rapporto – è dovuta alle misure preventive, ma anche ai cambiamenti strutturali dell’economia”.

Tra il 1990 e il 2002, il numero di dipendenti a tempo pieno nel settore industriale è infatti sceso del 20%, mentre è aumentato del 15% nei servizi, dove il rischio d’infortunio è meno elevato.

Anche la composizione della popolazione attiva è mutata: è diminuita la percentuale di giovani – più soggetti agli incidenti rispetto agli anziani – ed è aumentata quella di donne, in generale meno infortunate degli uomini.

Uomini più costosi delle donne

Il rapporto sottolinea inoltre che gli infortuni e le malattie professionali causano costi indiretti molto più elevati dei costi diretti sopportati dagli assicuratori.

I costi variano notevolmente a seconda del tipo di infortunio e delle persone coinvolte: più l’incidente è grave, più genera costi indiretti. L’1% degli incidenti più gravi rappresentano così il 55% delle spese globali.

I costi dei casi riguardanti gli uomini sono nettamente superiori a quelli delle donne, il cui salario è generalmente inferiore.

Anche l’età ha un’influenza sulle spese: gli infortuni dei 55-64enni costano molto di più rispetto a quelli dei 15-24enni.

swissinfo e agenzie

Nel 2003, gli incidenti nel tempo libero sono stati 477’000 (442’000 nel 2002), mentre quelli professionali sono stati 257’000.

I costi sono ammontati a 4,2 miliardi di franchi nel 2002.

Il 61% delle spese è stato generato da infortuni non professionali (di cui il 41% concerne gli incidenti della strada), il 36% da quelli professionali.

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