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Il bostrico devasta i boschi svizzeri

Il bostrico sta uccidendo migliaia di abeti rossi svizzeri (ethz.ch) WSL

Le temperature record e la mancanza di pioggia hanno indebolito le difese degli alberi ed in particolare hanno reso vulnerabili gli abeti rossi all’attacco del terribile bostrico.

Un nemico che ha acquisito vigore con il recente caldo secco e che sta ora colpendo duramente le foreste svizzere.

Il bostrico o “ips typographus” ha un debole per gli abeti rossi. Una pessima notizia per cantoni come Berna, dove questi alberi costituiscono circa il 50 per cento del patrimonio forestale.

“La situazione è critica”, dichiara Adrian Meier, capo della task force che in questo momento sta cercando di arginare la diffusione degli insetti nella regione di Berna. Almeno il dieci per cento dei 170mila ettari di foreste del cantone è considerato a rischio e “se perdiamo questa battaglia”, dice Meier a swissinfo, “strade e paesi potrebbero essere maggiormente esposti alle valanghe e alle cadute di rocce”.

Christian von Grünigen, responsabile delle foreste cantonali per le regioni del Simmental, Saanenland e Frutigen, ha monitorato la rapida avanzata del bostrico. “Quando l’insetto si posa sulla corteccia, di solito l’albero è in grado di difendersi da solo, grazie alla resina”, spiega. “Ma se è debole, non è in grado di reagire e quest’anno la mancanza di pioggia e la fioritura anticipata in primavera hanno fatto sì che i nostri alberi ora non hanno abbastanza resina”.

Avanzata rapida

Nell’impresa di arrestare l’avanzata dei bostrici lavorano con von Grünigen cento persone, cinque volte quante ce ne sono di norma nei mesi estivi.

Fra i loro compiti c’è l’isolamento ed il trasferimento degli alberi infestati, con motoseghe, trattori ed elicotteri. Gli operatori devono intervenire velocemente: da quando un individuo adulto arriva in un albero, al momento in cui una nuova generazione di insetti se ne vola via in cerca di altri abeti rossi, passano sei settimane.

Una caratteristica polvere marrone, che si raccoglie alla base dell’albero, sulla superficie delle foglie o sulla corteccia, è il segno rivelatore che il bostrico ha iniziato a mangiare la corteccia. A due o tre settimane dall’infestazione, gli abeti cominciano a perdere gli aghi: da questo momento la squadra di von Grünigen sa di avere circa tre settimane di tempo per individuare ed isolare gli alberi malati.

Alberi malati

All’ombra del monte Niesen, due dei collaboratori di von Grünigen stanno rimuovendo da una foresta un gruppo di duecento abeti rossi. “Il nostro lavoro consiste anzitutto nell’abbattere gli alberi malati, dai quali poi asportiamo la corteccia con un macchinario speciale: ci vuole circa un’ora per metro cubico. Significa che in due, ogni giorno, ci facciamo qualcosa come 30 metri cubici a testa”, racconta Urs Imbaumgarten.

Non tutti gli alberi abbattuti vengono portati via: una parte è lasciata a decomporre lentamente nella foresta, per diventare humus nel giro di due o tre decenni. Questa operazione costa circa 75 franchi per metro cubico e dalla fine di luglio ha comportato una spesa che si aggira sui sette milioni di franchi, una fattura che sarà presa in carico dai governi cantonale e federale.

Il legno portato via dalle foreste è messo in vendita, ma in questo momento la domanda è piuttosto debole sia sul mercato interno, che nei paesi in cui la Svizzera ne esporta, come Italia, Austria e Germania. “L’anno scorso abbiamo venduto i nostri alberi all’Austria”, racconta von Grünigen, “ma nello scorso novembre il paese è stato colpito da una tempesta e non hanno certo bisogno del nostro legno”. Tanto più che quello danneggiato vale poco: appena 40 franchi a metro cubico.

Le altre cause

Oltre al caldo arido – sottolinea von Grünigen – altri fattori hanno contribuito ad aggravare la situazione. Nel 1999 l’uragano Lothar ha messo a dura prova gli alberi svizzeri ed era prevedibile a distanza di qualche anno una crescita eccezionale nella popolazione dei bostrici.

Eppure, la portata dell’infestazione ha colto di sorpresa il dipartimento competente. L’ipotesi di sterminare gli insetti non è all’ordine del giorno: “Non siamo autorizzati ad usare pesticidi nelle foreste svizzere”, spiega von Grünigen. “Abbiamo delle trappole, che ci aiutano a contenere il numero dei bostrici soprattutto in primavera. Ma è chiaro che d’estate gli insetti sono molto più attratti dall’albero, che da una trappola”.

Secondo von Grünigen anche la politica forestale svizzera potrebbe avere una parte di responsabilità nella portata attuale dell’infestazione: “È possibile che negli ultimi cinquant’anni non abbiamo abbattuto abbastanza alberi”, spiega. “In Svizzera ci sono parecchie foreste piuttosto vecchie, che ora stanno subendo l’attacco dei bostrici”.

Anche altri cantoni, come Lucerna, Basilea e Friburgo, hanno registrato nelle ultime settimane un notevole incremento nell’attività dei bostrici. Teoricamente, la battaglia per fermarli potrebbe continuare fino all’autunno: il ciclo naturale dei bostrici rallenta solo con il principio della stagione invernale.

swissinfo, Faryal Mirza
(traduzione di Serena Tinari)

Sono i maschi del bostrico a trovare gli abeti rossi adatti a fare il nido, dove li raggiungono gli esemplari femminili

Crescendo, le larve e i giovani bostrici mangiano la corteccia, scavando al suo interno percorsi molto elaborati: un’azione che distrugge la capacità dell’albero di trasportare acqua ed elementi nutritivi in ogni sua parte e ne causa la morte.

I giovani bostrici volano via dall’albero in cui sono nati, per trovarne un altro tutto per loro dove fare di nuovo famiglia.

I bostrici adulti raggiungono i 5 mm di lunghezza e sono di colore marrone scuro.

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