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Importante scoperta all’Uni di Ginevra sui neuroni del sonno

I neuroni del sonno, situati in una piccola zona alla base del cervello, sono stati identificati e studiati per la prima volta in provetta, grazie alle ricerche condotte da tre squadre di scienziati svizzeri e francesi.

Lo studio ha dimostrato che i neuroni del cervello si distinguono totalmente dalle altre cellule nervose vicine: hanno forma triangolare, la loro attività elettrica è particolare e le loro reazioni a determinate sostanze sono inabituali, indica l’Università di Ginevra in un comunicato.

Coordinata dal professore Michel Mühlethaler e dal dottor Mauro Serafin dell’ateneo ginevrino, la ricerca è stata condotta in collaborazione con due laboratori francesi dell’Istituto nazionale della salute e della ricerca medica (INSERM) e del Centro nazionale della ricerca scientifica (CNRS).

Il neurobiologo Thierry Gallopin ha scoperto che i neuroni del sonno, la cui attività è indispensabile per potersi addormentare, sono disattivati durante la fase di veglia dall’azione congiunta di tre sostanze eccitanti, fra le quali la serotonina.

I neuroni del sonno e i neuroni dello stato di veglia sono in grado di inibirsi reciprocamente; possono in altri termini diminuire l’attività elettrica rispettiva, spiega il professor Mühlethaler.

Nella vita quotidiana, le fasi di veglia e di sonno dipendono dall’equilibrio stabilitosi fra le due categorie di neuroni. E’ più facile addormentarsi quando i neuroni del sonno riescono ad attivarsi rapidamente e a «calmare» al contempo i neuroni della veglia.

L’identificazione del meccanismo di mutua disattivazione dei neuroni responsabili del sonno e della veglia è una scoperta molto importante, che spiega la rapida pubblicazione dei risultati della ricerca nella rivista «Nature», sotto il titolo «Identification of sleep-promoting neurons in vitro».

L’identificazione dei neuroni del sonno consentirà forse un giorno di spiegare perchè è necessario dormire. Il nostro corpo – pensano i ricercatori – subisce verosimilmente l’influenza del ritmo del giorno e della notte, e quella di un fattore metabolico ancora da scoprire.

Non è escluso che si tratti di una sostanza che si accumula durante lo stato di veglia e che dev’essere eliminata. Oppure, al contrario, di una sostanza consumata durante lo stato di veglia e che è necessario ricostituire dormendo. Ciò spiegherebbe perchè occorre una lunga notte di sonno per eliminare gli effetti di una nottata bianca.

swissinfo e agenzie

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