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La periferia delle città svizzere abitata soprattutto da stranieri

Le seconde generazioni in bilico tra due mondi Keystone

Per integrarsi è importante il rispetto dell'ordine, della pulizia e degli usi e costumi locali: criteri che risultano più determinanti della vicinanza culturale.

I quartieri operai e periferici delle città svizzere sono abitati soprattutto da stranieri. Questo non significa necessariamente che stiano diventando dei «ghetti». Infatti il criterio fondamentale per la formazione di un «ghetto». non è tanto la nazionalità, quanto il rango sociale dei residenti.

Uno studio del Fondo nazionale per la ricerca scientifica – che ha preso in esame la realtà di Zurigo, Basilea e Berna – è giunto alla conclusione che la vicinanza culturale non necessariamente è un fattore d’integrazione: più importanti risultano valori tipicamente elvetici, quali il rispetto dell’ordine, della pulizia e degli usi e costumi.

Paese che vai…

I profughi tamil, ad esempio, sono meglio classificati dal profilo sociale di altri gruppi di immigrati culturalmente ed etnicamente più vicini agli svizzeri. E di tutti gli stranieri, quelli meno graditi sono gli ex jugoslavi, secondo Andreas Wimmer, autore dello studio e ricercatore presso l’Università di Bonn.

Gli stranieri appartengono in maggioranza alle classi sociali più basse e più di altri sono quindi confinati nelle periferie: ma chiunque – svizzero o immigrato che sia – se ne ha i mezzi cerca di trasferirsi in un quartiere di migliore reputazione.

Siamo tutti svizzeri?

Il comportamento degli stranieri è molto diversificato: gli italiani delle prime generazioni condividono in gran parte le opinioni degli svizzeri, mentre i loro figli tendono a distanziarsi da una mentalità considerata rigida e piccolo borghese. I coetanei turchi, invece, si indentificano totalmente con l’ideale elvetico al punto da giungere a rifiutare le loro origini.

Lo studio afferma che svizzeri e immigrati vivono generalmente separati: gli stranieri della seconda generazione hanno addirittura più contatti con colleghi provenienti da altri paesi che non con la popolazione elvetica.

Per intensificare gli scambi, lo studio afferma che gli interventi di urbanizzazione e integrazione sono ricette insufficienti. Per evitare la segregazione occorre favorire l’ascesa sociale coinvolgendo in questa dinamica soprattutto gli stranieri della seconda generazione.

swissinfo e agenzie

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