Le organizzazioni umanitarie propongono tre “sì”
I tre oggetti energetici in votazione il 24 settembre non riguardano solo la Svizzera. Agire a livello nazionale per cambiare a livello globale: è l'opinione della Comunità di lavoro delle organizzazioni umanitarie elvetiche, che invita a votare tre «sì».
Si tratta infatti del contributo della Svizzera a un rifornimento energetico globale orientato al futuro, hanno spiegato i rappresentanti di Swissaid, Sacrificio quaresimale, Pane per i fratelli, Helvetas e Caritas in una conferenza stampa a Berna.
«Il cambiamento globale del clima è realtà. I paesi industrializzati ne sono la causa ed i paesi in via di sviluppo ne subiscono le conseguenze. Se i paesi ricchi continueranno a consumare energia come finora, i paesi in via di sviluppo non avranno mai la possibilità di uscire dalla loro povertà», ha osservato Rosemarie Bär, coordinatrice per la politica di sviluppo della Comunità del lavoro.
La mancanza di mezzi per il rifornimento d’energia è un ostacolo allo sviluppo per i paesi del Sud. Con nuove tecnologie si potrebbe promuovere una produzione e un rifornimento decentralizzato di energia, in particolare solare. La maggior parte dei paesi in via di sviluppo si trova nell’emisfero sud, dove l’irradiazione solare è doppia rispetto all’Europa centrale. «Cosa c’è di più logico che sfruttare il sole come fonte di energia?» ha detto la Bär, secondo la quale un «sì» all’iniziativa solare e alla tassa d’incentivazione sull’energia ridurrebbe l’abisso tra i paesi industrializzati e quelli in via di sviluppo.
Ad illustrare i problemi causati dai cambiamenti climatici e dai fenomeni atmosferici estremi nei loro paesi sono intervenuti Grace Akumu, direttrice del Climate Network Africa (CNA) per il Kenya e Sam Ferrer, coordinatore del Climate Action Network South East Asia (CANSEA) per le Filippine.
swissinfo e agenzie

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