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Verso una nuova politica delle droghe

Sigarette e alcool saranno inclusi nella nuova politica contro la droga? Keystone

La Commissione federale per le questioni relative alla droga auspica un intervento globale e pragmatico per combattere le sostanze che agiscono sul cervello.

Nel rapporto redatto dagli esperti della Commissione si chiede al governo di rilanciare il dibattito politico attraverso una serie di nuove linee direttive.

Un approccio globale del problema delle droghe, siano esse legali o illegali: è quanto chiede la Commissione federale per le questioni relative alla droga.

«La politica della droga fin qui condotta in Svizzera, con il suo modello dei quattro pilastri, ha dato buoni risultati nel settore delle sostanze illegali, ma per un comportamento coerente e più credibile essa dovrebbe essere differenziata, integrando le droghe legali», si legge nel comunicato emesso dalla Commissione.

Nel suo sesto rapporto (psychoaktiv.ch), presentato lunedì a Berna, l’istituzione formula dieci raccomandazioni per il periodo fino al 2015, il cui scopo è quello di ridefinire la «politica delle dipendenze» su cui basare la futura legislazione.

Rilanciare il dibattito

Occorre abbandonare la politica imperniata esclusivamente sulle droghe illegali a favore di una politica «realista, coerente, efficace e credibile, orientata verso tutte le sostanze psicoattive», si legge nel comunicato della Commissione.

Le droghe legali devono essere trattate alla stessa stregua di quelle illegali quando risultano altrettanto pericolose. La nuova politica di lotta contro le droghe dovrebbe quindi includere anche i medicamenti con effetti psicoattivi, la nicotina e l’alcool.

Il rapporto non presenta raccomandazioni immediatamente realizzabili per «questioni spinose» quali la futura politica nell’ambito della canapa. «Tali raccomandazioni – dice la Commissione – potranno essere formulate soltanto al momento in cui sarà disponibile una visione d’insieme, ancora da elaborare, che funga da base».

Visione globale

«Il compito della Commissione federale «non consiste nel dare un giudizio morale sulle singole sostanze psicoattive», dice il suo presidente François van der Linde, secondo cui «bisogna anzi uscire dalla preoccupazione etica e optare per il pragmatismo».

In effetti il rapporto non si esprime sulla questione se sia bene o male consumare droghe, ma pone l’accento sul paradosso dato dal fatto che da un lato lo Stato accetta il crescente consumo di sigarette nell’interesse del finanziamento dell’AVS, dall’altro auspica una riduzione del fumo per motivi di salute pubblica.

L’attuale trattamento ineguale da parte del legislatore di sostanze comparabilmente pericolose «è sempre più malcompreso» e lo Stato perde di credibilità in quest’ambito, ammonisce la Commissione.

Nel rapporto si chiede in particolare una maggiore coerenza: il mercato va disciplinato in modo che la facilità di ottenere una sostanza sia indirettamente proporzionale al rischi legati al suo consumo. A dipendenza della pericolosità di tale sostanza, la legislazione spazierà dal «facile accesso al totale divieto».

Michel Graf, direttore dell’Istituto svizzero di prevenzione dell’alcolismo e altre tossicomanie (ISPA), ha espresso a swissinfo la propria soddisfazione per il nuovo tipo di approccio delle dipendenze elaborato dalla Commissione: «Riconoscere che anche alcool e tabacco sono sostanze psicoattive come il cannabis e le altre droghe è un atto coraggioso, poiché così facendo si osa infrangere un tabù».

Politica dei quattro pilastri

La politica attuale poggia su quattro pilastri: prevenzione, terapia (con l’astinenza quale obiettivo finale), riduzione dei danni e repressione.

La coerenza esige che si prosegua su questa via, ma il concetto di prevenzione va allargato, integrando la protezione della salute, la sua promozione e la segnalazione precoce dei problemi. Il pilastro della terapia, inoltre, deve abbracciare tutte le opzioni che mirano all’integrazione sociale.

Per quanto riguarda la repressione, la Commissione ritiene che essa «non dovrebbe più essere compito esclusivamente della polizia e della giustizia», poiché in tal modo si è rivelata inefficace.

La responsabilità va assunta da tutti gli attori di un mercato regolamentato. In futuro, quindi, la repressione dovrebbe privilegiare in modo particolare la protezione della gioventù.

swissinfo e agenzie

Il rapporto «psychoactiv.ch» propone un intervento globale in ambito di droghe, siano esse legali o illegali.
Il governo (Consiglio federale) dovrebbe emettere delle direttive prima di intraprendere un dibattito politico.
Nel trattamento globale sono comprese anche sostanze psicoattive quali taluni medicamenti, la nicotina o l’alcool.

Le droghe citate dalla Commissione sono l’alcool, le anfetamine, il cannabis, gli allucinogeni, la cocaina, i medicamenti a effetti psicoattivi, gli oppiacei e il tabacco.

Per tutte queste sostanze, la Commissione propone l’applicazione del modello dei «quattro pilastri»: prevenzione, terapia, riduzione dei danni e repressione.

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