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Internet, una grande sfida per gli organi di polizia

La Svizzera rimane un paese relativamente sicuro, ma le organizzazioni criminali agiscono ormai a livello globale e si servono sempre di più delle opportunità offerte dalla rete digitale. È quanto risulta dal rapporto 2009 dell'Ufficio federale di polizia (fedpol), pubblicato venerdì.

Nel 2009 fedpol si è occupato di 61 casi di criminalità organizzata, un numero praticamente stabile da anni. Ma la globalizzazione e le nuove tecnologie hanno influenzato anche le organizzazioni criminali e posto nuove sfide agli investigatori. I delinquenti utilizzano internet per pianificare e commettere reati nel mondo intero e strumenti come Google Maps o Google StreetView semplificano loro il lavoro. Inoltre la codificazione della comunicazioni e l’impiego sempre più frequente di apparecchi mobili complicano l’identificazione degli utenti di Internet. Anche i pedofili approfittano delle nuove possibilità offerte dall’informatica. L’anno scorso, ad esempio, le comunicazioni con materiale pedopornografico sui server svizzeri è nettamente aumentato, indica ancora Fedpol.

I programmi e i dati non si trovano più nei computer degli utenti, ma sono messi a disposizione su un server e questo potrebbe rendere più difficile la raccolta di prove. Gli investigatori devono continuamente adattare le tecniche e le tattiche, spiega fedpol. In Svizzera sono presenti anche gruppi provenienti dalla Georgia, dall’Europa sud-orientale e dall’Africa che operano nel traffico di droga e compiono furti e scassi. Altre organizzazioni, soprattutto italiane e originarie dell’ex Unione Sovietica, si servono invece della Svizzera per scopi logistici, per riciclare denaro o come rifugio. La Confederazione è pure un paese di destinazione e di transito nella tratta di esseri umani e nel traffico di migranti.

Per fronteggiare tutte queste forme di criminalità è indispensabile la cooperazione di polizia su scala nazionale e internazionale e lo scambio d’informazioni tramite Interpol. Lo scorso anno sono state effettuata circa 200 operazioni grazie alla cooperazione con l’Ufficio europeo di polizia (Europol). Anche l’Accordo di Schengen ha dato ottimi risultati durante il primo anno di applicazione, afferma il rapporto. Grazie al Sistema d’informazione di Schengen (SIS) sono stati ottenuti in media 24 riscontri positivi al giorno, la maggior parte relativi a persone contro cui erano stati spiccati mandati d’arresto internazionali per traffico di droga, violenza carnale o omicidio. E quest’anno grazie al SIS sono state ritrovate 93 persone disperse, fra cui numerosi bambini.

swissinfo.ch e agenzie

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