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Multe agli automobilisti italiani, la grazia non durerà

Nuovi controlli "senza frontiere" per gli automobilisti indisciplinati e morosi swissinfo.ch

"La Svizzera cancella le multe degli italiani". Titolava così l'edizione del 27 dicembre del Corriere della Sera, in cui spiegava che l'eccessivo lavoro ha indotto le autorità ticinesi a congelare le multe. Ma la pacchia sta per finire.

“Buone notizie per gli automobilisti italiani che hanno commesso infrazioni in Svizzera. Dal primo dicembre le violazioni punite con un importo inferiore ai 121 franchi (80 euro) non vengono di fatto più perseguite”.

Sono le prime righe dell’articolo del Corriere della Sera che, fatalmente, sono state riprese dal tam-tam mediatico della provincia lombarda e del Ticino.

Ma le belle notizie hanno, quasi altrettanto fatalmente, una durata di vita limitata. Il “battage” pubblicitario delle multe congelate ha infatti spinto il Centro Comune di Cooperazione di polizia e doganale (CCPD) di Chiasso a mettere i puntini sulle i: sugli inattesi “regali” agli automobilisti italiani – che sono effettivamente frutto di un’eccessiva mole di lavoro – le precisazioni non si sono dunque fatte attendere.

Italiani più indisciplinati degli svizzeri?

Restano, comunque, le cifre dell’intemperanza italiana al volante. In base al rapporto 2007 del CCDP, risulta infatti che sui 105 mila 336 numeri di targa controllati, poco meno di 10 mila erano vetture svizzere, i cui conducenti non hanno rispettato il codice stradale in Italia. Più di 95 mila, invece, i cittadini italiani “pizzicati” dalla polizia e dai radar in Svizzera.

L’intemperanza degli italiani al volante è però soltanto apparente o, comunque, tutta da ridimensionare. I veri privilegiati, fanno notare al CCDP, sarebbero infatti i conducenti svizzeri che fanno – o credono di fare – i furbetti in Italia. E perché mai? Per il semplice fatto che non tutte le polizie italiane conoscono il CCDP e dunque le probabilità di vedersi recapitare la tanto odiata multa – e anche per infrazioni piuttosto gravi – sono molto più basse.

La misura urgente è soltanto transitoria

Il Centro di cooperazione italo-svizzero, confrontato con 273 pratiche di questo tipo al giorno, rischiava effettivamente la paralisi e per operazioni più amministrative che non di polizia giudiziaria. Occorre infatti ricordare che il CCDP è nato per agire sul fronte della lotta alla criminalità, e non tanto per perseguire le infrazioni disciplinari del codice della circolazione. Ciononostante per chi infrange le leggi – tanto in Italia, quanto in Svizzera – le sanzioni sono e restano reali.

“La sospensione del perseguimento delle multe – ha fatto sapere il dirigente del centro, il tenente Christophe Cerinotti – è una misura urgente temporanea. Le risorse attualmente a disposizione, e in modo particolare da parte italiana, non ci consentono di essere efficaci contemporaneamente su due fronti: la lotta alla criminalità e il controllo delle infrazioni stradali”.

Ma la tregua delle multe ha, si fa per dire, le ore contate. Fra qualche settimana le polizie ticinesi e degli altri cantoni elvetici, dovrebbero poter accedere direttamente ai dati della Motorizzazione italiana. L’accesso al registro permetterà così di identificare anche i proprietari delle vetture a cui le multe sono state sospese dal primo dicembre 2008.

Novità in Svizzera: arrivano gli infrarossi cacciatori di targhe

Al di là delle misure transitorie e delle tregue temporanee, una cosa è certa: la caccia ai cittadini stranieri – e svizzeri – che non pagano le multe, si fa decisamente seria. Due mesi fa la polizia ticinese si è dotata di un innovativo sistema di rilevamento delle targhe; una novità in Svizzera, visto che soltanto il canton Vaud si avvale di un dispositivo analogo.

Ma come è, dunque, questo cacciatore? Si tratta di un occhio elettronico costituito da una camera ad infrarossi capace di riconoscere (giorno e notte) il veicolo galeotto. E, dunque, di risalire al proprietario. Questo occhio impietoso è inoltre collegato ad una banca dati (che può contenere fino a un milioni di dati) nella quale vengono progressivamente inseriti i numeri di targa ricercati.

In Ticino il 30% delle multe registrate che riguardano gli stranieri, interessa prevalentemente gli italiani. Si tratta di importi che non vengono pagati neppure dopo diversi richiami e che, tradotti in soldoni, ammontano a quasi mezzo milione di franchi.

Ma grazie all’occhio elettronico, i risultati non si sono fatti attendere: in due mesi la polizia è riuscita a fare entrare nelle casse il denaro di un buon numero di multe. I conducenti intemperanti, frettolosi o distratti, sono dunque avvertiti.

swissinfo, Françoise Gehring

Il 10 settembre 1998, la Confederazione ha stipulato con la Repubblica Italiana tre accordi, che hanno gettato le basi per la realizzazione del Centro Comune di Cooperazione di polizia e doganale (CCPD) di Chiasso.

Tra i compiti principali spiccano in particolare l’analisi regolare della situazione in materia di sicurezza; l’elaborazione di strategie coordinate nella zona di frontiera comune; l’istituzione di procedure d’informazione e di piani d’intervento congiunti per le situazioni che richiedono un coordinamento su entrambi i lati della frontiera.

Ecco alcuni esempi di situazioni che richiedono azioni congiunte:
• episodi che mettono in pericolo l’ordine pubblico o la sicurezza (manifestazioni, dimostrazioni e avvenimenti analoghi)
• atti criminosi di particolare gravità che si verificano sul territorio di una delle due parti, con implicazioni nella nazione confinante
• incremento del flusso di persone in transito alla frontiera
• coordinamento in caso di eventi gravi (incidenti ferroviari, alluvioni, ecc…)

Con questo servizio si intende abbattere le barriere burocratiche che, da sempre, rendono più difficile e lenta la lotta al crimine. Il centro si propone inoltre di fungere da ponte fra le polizie cantonali dei Cantoni di lingua tedesca e francese e la polizia federale.

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