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Un anno per la biodiversità

Pascoli e prati secchi: un habitat per migliaia di piante e animali. Keystone

La Confederazione vuole sensibilizzare la popolazione al problema dell’estinzione di specie animali e vegetali in Svizzera in occasione dell’anno internazionale della biodiversità proclamato dalle Nazioni unite.

Il rapporto sull’ambiente dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) e il Rapporto ambientale Svizzera 2007 tracciano un bilancio negativo sullo stato della biodiversità in Svizzera. Nel nostro paese, infatti, il numero di animali o piante in via di estinzione o scomparse è maggiore rispetto ad altri Stati in Europa.

Per l’anno della biodiversità, il Dipartimento federale dell’ambiente e varie organizzazioni non governative svizzere intendono organizzare una serie di manifestazioni – il programma verrà presentato il prossimo 12 gennaio – per sensibilizzare la popolazione al tema.

Una strategia nazionale

Parallelamente, il governo ha incaricato l’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) di elaborare una strategia per la conservazione e la promozione della biodiversità. Quest’ultima dovrebbe essere presentata all’inizio del 2011 e risponde a una critica sullo stato della biodiversità in Svizzera espressa nel rapporto dell’OCSE, pubblicato nel 2007.

«È vero, il rapporto dell’OCSE ha indicato la biodiversità come un punto debole della politica ambientale», ha confermato a swissinfo.ch Elisabeth Maret, la portavoce dell’Ufficio federale dell’ambiente.

«È ovvio che vi è la necessità di agire in questo senso. È pure chiaro che la biodiversità non è garantita a lungo termine. Dal 19° secolo, in Svizzera, sono infatti spariti tanti ecosistemi, ambienti naturali e specie».

Negli ultimi 150 anni, più di 220 specie animali e vegetali sono scomparse sul territorio nazionale. Inoltre, quasi la metà degli animali indigeni sono sulla lista rossa delle specie in via di estinzione e più di un terzo delle felci e dei fiori, così come anche i muschi e i licheni sono considerati «a rischio».

D’altro canto, Maret ci fa notare che un simile fenomeno si sta verificando ovunque nel mondo a causa dello sviluppo delle attività umane. La portavoce dell’Ufficio federale dell’ambiente ci ricorda che comunque negli ultimi 15 anni sono state introdotte nel nostro paese delle misure volte a tutelare la diversità biologica e paesaggistica del nostro paese.

Misure vincolanti

La strategia nazionale verrà sviluppata dal Dipartimento dell’ambiente con la partecipazione dei principali Uffici federali e cantonali, i principali settori politici ed economici nonché i rappresentanti del settore scientifico e dei gruppi di interesse. L’obiettivo è di fissare delle misure vincolanti per conservare a lungo termine la ricchezza e la capacità di reazione della biodiversità e degli ecosistemi.

«È molto importante che la Svizzera adotti questa strategia», ci fa notare Roland Schuler di Pro Natura.

«Questo documento offrirà la base per i futuri interventi da parte del governo elvetico in favore della salvaguardia del nostro patrimonio naturale. La sua elaborazione è iniziata in ritardo rispetto ad altri Stati europei. Ci auguriamo quindi che venga messo in atto velocemente e che si traduca presto in azioni concrete».

Lo stesso Schuler ci fa notare che la scarsa presa di coscienza generale della biodiversità ha portato in passato a una mancanza di volontà politica e quindi di finanziamenti per sviluppare un’azione coordinata in favore di una sua salvaguardia.

«È una situazione terribile per coloro che intendono fare qualcosa. La popolazione, così come anche i politici, non sono purtroppo coscienti del ruolo e dell’importanza della biodiversità nella nostra vita».

Parlare della biodiversità ovunque

Un recente sondaggio dell’istituto di ricerca gfs.bern ha evidenziato che metà della popolazione svizzera conosce il termine «biodiversità», senza comprenderne però bene il vero significato e credendo erroneamente che descriva semplicemente delle specie.

Il programma delle manifestazioni promosse in Svizzera nel corso del 2010 comprenderà delle attività negli zoo, escursioni e visite del territorio. Verrà inoltre assegnato un riconoscimento per gli sforzi in favore dello sviluppo sostenibile e il congresso Natura a Basilea sarà incentrato sulla biodiversità.

«L’obiettivo principale di quest’anno è che tutti, non solo gli specialisti, ma anche la gente comune, parlino di biodiversità. Molti, in Svizzera, considerano lo stato attuale della biodiversità buono. Purtroppo non è proprio così», ci ha spiegato Daniela Pauli, direttrice del Forum Biodiversità Svizzera.

«Ci auguriamo che la popolazione, dopo questo anno di sensibilizzazione, sappia che la biodiversità è minacciata in Svizzera e che riconosca la sua importanza per la nostra vita. Essa non riguarda solo alcuni rari animali o piante, ma è la base della nostra vita».

Jessica Dacey, swissinfo.ch
(traduzione dall’inglese: Luca Beti)

Le Nazioni Unite hanno proclamato il 2010 Anno internazionale della biodiversità.

In Svizzera, il programma degli eventi sarà presentato il 12 gennaio da parte del ministro dell’ambiente Moritz Leuenberger nel corso di una cerimonia presso la stazione ferroviaria di Berna.

Gli effetti del surriscaldamento climatico sulla biodiversità in Svizzera sono sempre più visibili, soprattutto nelle Alpi dove numerose specie privilegiano altitudini sempre più elevate.

Nel corso degli ultimi anni le piante di montagna si sono spostate in media di 13 metri verso l’alto. Il mirtillo, ad esempio, si è mosso di 40 metri rispetto ad otto anni fa.

Questi spostamenti possono essere pericolosi per le specie originarie poiché si trovano in competizione sullo stesso territorio con specie non autoctone.

Il rapporto sul monitoraggio della biodiversità in Svizzera (MBD) mostra inoltre la comparsa sull’Altopiano e nel Giura di animali provenienti dal Mediterraneo, come alcune specie di farfalle e libellule.

Lanciato nel 2001 dall’UFAM, l’MBD valuta lo stato della diversità biologica in Svizzera e ne segue l’evoluzione.

Le autorità svizzere, con la collaborazione di Organizzazioni non governative (ONG) e l’accompagnamento di un gruppo di esperti, hanno avviato una strategia per la conservazione e per la promozione della biodiversità in Svizzera.

Il governo svizzero ha definito un obiettivo principale: conservare a lungo termine la ricchezza e la capacità di reazione della biodiversità e degli ecosistemi.

Il documento verrà presentato dal parte dell’Ufficio federale dell’ambiente all’inizio del 2011.

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