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Stabile il numero dei richiedenti l’asilo

Alla fine del 2002 più di 93'000 rifugiati ufficiali vivevano in Svizzera Keystone

Nel 2002, 26'125 persone hanno chiesto asilo in Svizzera. Un quarto in più del 2001. Nello stesso periodo si sono registrate anche 17'000 partenze.

Il numero di 93’741 persone con diritto all’asilo è così rimasto costante.

I fenomeni migratori sono inevitabili, ma continuano a creare inquietudine tra la popolazione, come ha dimostrato il risultato serrato alle urne dell’iniziativa UDC “Contro gli abusi in materia di asilo».

“Per noi è essenziale tenere conto delle questioni sollevate da tale campagna e di trovare risposte adeguate e ragionevoli, ma non ci troviamo in una situazione di crisi”, ha affermato martedì il direttore dell’Ufficio federale dei rifugiati (UFR), Jean-Daniel Gerber.

Nel 2002, le domande d’asilo sono aumentate del 26,6 per cento a 26’125. Nel confronto con altri paesi europei, la Svizzera ha registrato il numero più alto di domande per 100’000 abitanti. La proporzione è maggiore solo in Austria e in Norvegia.

In 1’729 casi analizzati la domanda è stata accettata, in 13’500 respinta. Non si è inoltre entrati in materia in 6’445 pratiche, le rimanenti richieste sono state ritirate.

Alla fine di dicembre vivevano in Svizzera quindi 93’741 persone con il diritto d’asilo politico, lo 0,4 per cento in più rispetto alla fine del 2001. Ciò rappresenta l’1,27 per cento della popolazione totale, ha spiegato il vicedirettore dell’UFR Urs Betschart in una conferenza stampa martedì a Berna.

Procedure abbreviate

Dopo il lancio all’inizio di agosto del progetto «DUO», volto ad accelerare le procedure d’asilo, le decisioni prese sono state raddoppiate: la metà dei dossier è stata esaminata nel giro di sei mesi.

Soddisfazione è stata espressa anche sull’estensione delle capacità decisionali nei quattro centri di registrazione ai confini di Basilea, Kreuzlingen (TG), Vallorbe (VD) e Chiasso (TI).

In questi centri «la durata media delle procedure è stata di 6-7 giorni», ha dichiarato Betschart. Nel 55 per cento dei casi è stata decisa la non entrata in materia, accompagnata da un obbligo immediato di lasciare il paese.

Quanto alle partenze, 17’000 persone – il 50 per cento in più del 2001 – hanno lasciato il paese. Il numero di richiedenti il cui regolamento o esecuzione di rimpatrio è in sospeso (13’420) è uno dei più bassi dell’ultimo decennio, ha rilevato Gerber.

Studio internazionale

L’anno scorso l’UFR ha commissionato uno studio al Centro Internazionale per le politiche migratorie e di sviluppo (ICMPD). Per la prima volta è stato possibile tracciare un confronto tra le politiche d’asilo di undici paesi europei.

“Lo studio dimostra – ha spiegato Betschart – che la Svizzera lavora in modo esemplare in particolare per quanto riguarda l’organizzazione e l’ampiezza di programmi per la promozione delle partenze volontarie”. Anche nel campo della cooperazione internazionale la Confederazione conquista una posizione ottima, ma essa va comunque intensificata, ha rilevato Gerber.

Conseguenze future

Le misure intraprese dall’UFR – legate al rapporto sull’Africa, presentato la scorsa estate – mostrano primi risultati positivi: negli ultimi mesi del 2002 è stata registrata in media una diminuzione delle domande d’asilo di persone provenienti dall’Africa occidentale, mentre il numero di partenze in tale gruppo è aumentato. Le misure specifiche saranno portate avanti anche nel 2003.

Grande attenzione sarà dunque dedicata nei prossimi mesi al rientro di richiedenti l’asilo la cui domanda è stata respinta. L’obiettivo è di concludere altri accordi di transito e di riammissione, come appena fatto rispettivamente con il Senegal e la Nigeria.

L’UFR intende inoltre intensificare e perfezionare le analisi linguistiche, utilizzate per stabilire il paese di origine. Si cerca pure di vedere se le condizioni giuridiche permettano di escludere dalla procedura le persone che cercano di intralciare le ricerche necessarie a stabilirne l’identità.

Gerber ha infine ricordato che il Consiglio federale ha licenziato un messaggio di revisione parziale della legge sull’asilo. “Speriamo che il Parlamento accetti le proposte, ossia un pacchetto di misure per lottare contro gli abusi, un meccanismo più efficace in materia finanziaria e una clausola che permetta d’integrare più rapidamente le persone che resteranno definitivamente in Svizzera”, ha concluso il direttore dell’UFR.

swissinfo e agenzie

Attualmente sono 93’741 le persone richiedenti l’asilo o rifugiati riconosciuti in Svizzera
Corrispondono all’1,27 % della popolazione
26’125 domande depositate nel 2002, di cui 25’185 evase alla fine dell’anno
Rispetto alla popolazione residente, la Svizzera ha il numero di domande più alto in Europa, dopo Norvegia e Austria

Le persone sottoposte al diritto d’asilo provenivano principalmente dalla Repubblica di Jugoslavia (20,1 per cento) e dalla Bosnia-Erzegovina (11,6 per cento).

Le domande inoltrate lo scorso anno riguardavano nell’ordine cittadini di Jugoslavia, Turchia, Bosnia, Iraq, Macedonia, Nigeria, Algeria e Romania, che insieme rappresentavano il 47,8 per cento delle richieste totali.

Tra i rimpatri, è da notare il forte spostamento, rispetto al 1998, dei paesi di origine: i cittadini dei Balcani sono scesi dal 72,8 per cento al 26 per cento, mentre quelli dei paesi dell’Africa occidentale sono aumentati dal 2 per cento al 17,4 per cento.

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