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Due altri luoghi svizzeri all’esame dell’Unesco

La Madonna del Sasso. picswiss/Robert Bauer

La Madonna del Sasso d'Orselina ed il sacro Monte di Brissago potrebbero entrare a far parte della lista del patrimonio mondiale dell'umanità.

Le candidature proposte da una commissione internazionale d’esperti dopo l’ammissione in luglio dei Sacri Monti piemontesi e lombardi.

Tra le gemme architettoniche, culturali e naturali, patrimonio mondiale dell’umanità, potrebbero presto entrare a far parte anche due altri siti svizzeri, la Madonna del Sasso d’Orselina ed il sacro Monte di Brissago.

Lo propongono gli esperti dell’ICOMOS, il Consiglio internazionale dei monumenti e dei siti, che ha sede a Parigi.

L’inclusione nella ”World Heritage List” dell’Unesco andrebbe ad aggiungersi agli altri sei siti svizzeri già riconosciuti e che sono la Biblioteca del Monastero di San Gallo, il Chiostro di Mustair, la città vecchia di Berna (tutti e tre iscritti nel 1983), i castelli di Bellinzona (2000), la regione Jungfrau-Aletsch-Bietschhorn (2001) ed il Monte San Giorgio (ammesso lo scorso mese di luglio).

Il club delle meraviglie

I due siti ticinesi andrebbero a completare il complesso dei nove Sacri Monti italiani – sette piemontesi e due lombardi – riconosciuti, lo scorso luglio, dal Patrimonio mondiale dell’Unesco.

“In realtà non si tratta di una candidatura autonoma, come è stato per i sei siti svizzeri già riconosciuti, ma dell’estensione dell’elenco dei Sacri Monti piemontesi e lombardi”, spiega a swissinfo la presidente della Commissione svizzera per l’Unesco Francesca Gemnetti.

Appartenere a questo “club delle meraviglie” significa beneficiare di una visibilità mondiale e delle campagne di tutela, valorizzazione e promozione programmate dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura.

Luoghi di fede e pellegrinaggio

I Sacri Monti fanno parte di una ”rete” di luoghi di notevole valore spirituale e di grande bellezza estetica, che si snoda dal Portogallo alla Polonia.

I primi ad essere costruiti, negli ultimi decenni del Medio Evo, sono stati i Sacri Monti di Braga in Portogallo e di San Vivaldo a Montaione, nei pressi di Firenze.

Riproporre in Occidente i luoghi di culto di Gerusalemme ha antiche origini e fonda i suoi presupposti sul desiderio di vedere ricostruiti alcuni monumenti, soprattutto la basilica del Santo Sepolcro.

Fu un frate francescano d’origine milanese, Bernardino Caìmi, che aveva svolto il ministero anche presso la Custodia di Terra Santa, che maturò l’idea di riproporre in Occidente i luoghi di culto cristiano della Città Santa.

Nel Quattrocento, dopo la caduta dell’impero ottomano, andare in pellegrinaggio in Terra Santa era un’impresa difficile e troppo rischiosa.

Il santuario d’Orselina

La costruzione della Madonna del Sasso venne iniziata nel 1480. La cappella originale fu costruita da frà Bartolomeo d’Ivrea, un cappuccino che era solito pregare e meditare su un colle sopra Locarno, denominato “Il Sasso” perché brullo.

Nella prima metà del Cinquecento fu costruito l’attuale santuario e l’annesso convento, restaurati tra il 1977 ed il 1984 dall’architetto Luigi Snozzi.

Per dare alla Madonna del Sasso l’aspetto di un Sacro Monte, nel ‘600 furono erette le stazioni della Via Crucis.

Oggi la Madonna del Sasso è il più importante santuario di devozione mariana della Svizzera Italiana.

Tra i pellegrini più illustri, si ricordano il cardinale Carlo Borromeo di Milano (ad Orselina nella seconda metà del Cinquecento) ed il patriarca di Venezia Giuseppe Sarto che, poco dopo essere stato eletto Papa (nel 1903 col nome di Pio X), officiò la messa nella celebrazione della festa annuale, che ha luogo la prima domenica di settembre.

Il Sacro Monte di Brissago

Il complesso del Sacro Monte Addolorato, che sorge su uno sperone roccioso ubicato un chilometro circa a monte dell’abitato di Brissago, fu invece edificato tra il sedicesimo e diciassettesimo secolo, come la maggior parte dei Sacri Monti piemontesi e lombardi.

La costruzione, iniziata nel 1709, venne ampliata tra il 1767 ed il 1775, grazie al contributo di un commerciante brissaghese, Antonio Francesco Branca, soprannominato “il Moscovita” per aver fatto fortuna in Russia.

La Madonna del Sasso d’Orselina, il Sacro Monte Addolorato di Brissago ed i Sacri Monti lombardi e piemontesi, veri e prori gioielli d’arte sacra realizzati nei secoli scorsi da religiosi, che avevano scelto quei luoghi quali baluardi della fede.

Peculiarità riconosciute dal Patrimonio mondiale mondiale dell’Unesco, che così ha motivato l’iscrizione dei Sacri Monti lombardi e piemontesi nella speciale World Heritage List: “I Sacri Monti dell’Italia del nord rappresentano la riuscita integrazione dell’architettura e dell’arte in un paesaggio di grande bellezza, a fini spirituali, in un’epoca decisiva della storia della Chiesa Cattolica Romana”.

swissinfo, Sergio Regazzoni

Anche la Madonna del Sasso di Orselina ed il Sacro Monte Addolorato di Brissago potrebbero presto entrare a far parte dei luoghi definiti dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità.

Lo propone una commissione internazionale d’esperti, dopo la decisione dello scorso mese di luglio di ammettere nove Sacri Monti piemontesi e lombardi nell’elenco dei siti da preservare per le future generazioni.

Per l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura i Sacri Monti rappresentano la riuscita integrazione dell’architettura e dell’arte a fini spirituali, in un paesaggio di grande bellezza.

6, i siti svizzeri riconosciuti dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità: la Biblioteca del Monastero di San Gallo, il Chiostro di Mustair, la città vecchia di Berna, i castelli di Bellinzona, la regione Jungfrau-Aletsch-Bietschhorn ed il Monte San Giorgio.
1480, anno d’inizio della costruzione della cappella dedicata alla Madonna del Sasso
1709, data di costruzione della prima parte del Sacro Monte Addolorato di Brissago
9, i Sacri Monti piemontesi e lombardi ammessi lo scorso luglio nella World Heritage List

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