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Svizzera e Giappone esplorano le relazioni commerciali del futuro

Luzius Wasescha, delegato agli accordi commerciali della Svizzera Keystone

La settimana prossima le delegazioni svizzera e giapponese si riuniranno per la quarta volta per negoziare un accordo di libero scambio tra i due paesi.

Con temi come l’ambiente o l’innovazione, questi negoziati comprendono ambiti che finora non rientravano in trattative del genere, spiega il capo della delegazione svizzera Luzius Wasescha.

Avviati a inizio anno, i negoziati commerciali tra Svizzera e Giappone dovrebbero concludersi nel secondo trimestre dell’anno prossimo. In caso di successo, si tratterà del più importante accordo commerciale concluso dalla Svizzera dopo quello stipulato con l’Unione europea.

Abbiamo fatto il punto della situazione con Luzius Wasescha, delegato agli accordi commerciali della Svizzera.

swissinfo: In cosa di distinguono questi negoziati con il Giappone da altri accordi bilaterali conclusi dalla Svizzera?

Luzius Wasescha: Con questo accordo cerchiamo di assumere il ruolo di pionieri. In effetti, la politica commerciale del futuro dovrà tener conto di ambiti come lo sviluppo, l’ambiente o i diritti dell’uomo. Questo renderà più complicata la politica commerciale, inserendola in un contesto più globale.

Con i nostri partner giapponesi cerchiamo di tracciare le piste per abbordare questo genere di questioni.

I futuri negoziati commerciali nel quadro dell’Organizzazione mondiale per il commercio (OMC) riguarderanno anche nuovi settori come la ricerca e l’innovazione, l’approvvigionamento sicuro (acqua) o l’accesso a risorse come l’energia.

Questioni estremamente delicate, che discutiamo anche con il Giappone nell’ambito di questo accordo.

swissinfo: La bilancia commerciale tra la Svizzera e il Giappone è ampiamente favorevole alla Svizzera. L’accordo mira ad un riequilibrio degli scambi?

LW: No. In un commercio globalizzato, l’equilibrio bilaterale non è un obiettivo da raggiungere. Ma se si prendono per esempio i diritti di dogana sulle automobili giapponesi vendute in Svizzera, l’accordo di libero scambio dovrebbe sfociare in una riduzione massiccia dei dazi. E questo stimolerà la vendita di auto giapponesi in Svizzera.

L’importanza economica del Giappone è spesso ignorata, nonostante si tratti della seconda potenza economica del pianeta. Per la Svizzera è essenziale diversificare le sue relazioni economiche. Il nostro centro di gravità è naturalmente rappresentato dall’Unione europea. Ma noi vogliamo sviluppare delle relazioni forti con paesi come il Giappone o gli Stati Uniti e poi con il Canada, l’America del sud, il resto dell’Asia e, spero, l’Africa.

swissinfo: Gli accordi bilaterali sono generalmente vantaggiosi per il partner più forte. Vale anche per l’accordo tra Svizzera e Giappone?

LW: Non è nella natura dei negoziatori giapponesi di voler imporre una soluzione a tutti i costi. Abbiamo la fortuna di godere di un ottimo clima di negoziazione. Siamo partner che si stimano a vicenda. Insieme cerchiamo soluzioni vantaggiose per i due paesi.

Ottenere un accesso privilegiato al mercato giapponese è una carta vincente per la Svizzera. Se i nostri prodotti d’esportazione riescono ad imporsi in Giappone, un mercato difficile, significa che sono capaci di reggere qualsiasi concorrenza.

swissinfo: Questi accordi sono importanti per la Svizzera. Ma la loro proliferazione non è un ostacolo ai negoziati multilaterali in seno all’Organizzazione mondiale del commercio (OMC)?

LW: C’è un’evidente complementarietà tra i negoziati in seno all’OMC e quelli compiuti fuori da questo quadro. Ma se abbiamo per esempio 36 sistemi di regole commerciali nel mondo, risultanti da accordi bilaterali, gli operatori economici finiranno forse per riscoprire il fascino discreto del sistema multilaterale dell’OMC.

Intervista swissinfo: Frédéric Burnand, Ginevra
(traduzione dal francese: Andrea Tognina)

Dopo l’Unione europea e gli Stati Uniti, il Giappone è il terzo partner commerciale della Svizzera.
Nel 2006, la Svizzera ha esportato verso il Giappone merci per un valore di 6,7 miliardi di franchi; le importazioni hanno raggiunto i 3,1 miliardi.
Alle fine del 2005, gli investimenti diretti svizzeri in Giappone ammontavano a 7,7 miliardi di franchi; quelli giapponesi in Svizzera a 1,1 miliardi.
La Svizzera è il quinto maggior investitore estero in Giappone.

I due paesi coltivano relazioni bilaterali dal 1864.

Durante la Seconda guerra mondiale, i governi di 20 paesi, Gran Bretagna e Stati Uniti compresi, hanno incaricato la Svizzera di difendere i loro interessi in Giappone. La politica dei buoni uffici è stata offerta anche al Giappone, che la Svizzera ha rappresentato nei rapporti con gli alleati.

Svizzera e Giappone hanno accordi bilaterali in materia di traffico aereo, visti e doppia imposizione fiscale.

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