Svizzera e Giappone: lavorare fianco a fianco

La Confederazione e il Paese del sol levante vogliono intensificare la loro cooperazione in campo scientifico e tecnologico: la visita a Tokio del ministro degli interni elvetico Couchepin è sfociata in un accordo in tal senso.
Couchepin ha incontrato anche il premier Shinzo Abe e lo ha invitato in Svizzera. I due politici hanno confermato la volontà di arrivare ad un accordo di libero scambio.
Un incontro col primo ministro giapponese Shinzo Abe e la firma di un accordo di cooperazione scientifica e tecnologica sono stati i momenti salienti della seconda giornata del viaggio del capo del Dipartimento federale dell’interno (DFI) Pascal Couchepin in Giappone.
Incontrando il consigliere federale, il primo ministro Abe ha espresso soddisfazione per la firma dell’intesa e ha auspicato un’ulteriore collaborazione tra i due paesi.
In questo contesto, il capo del governo nipponico si rallegra dei colloqui in atto nella località grigionese di Savognin tra delegazioni dei due paesi in vista di un accordo di libero scambio. Dal canto suo, il consigliere federale ha sottolineato l’auspicio che si giunga alla firma di questa intesa.
Invito
Il Giappone rappresenta il terzo partner commerciale della Svizzera dopo Unione Europea e Stati Uniti. L’anno scorso le esportazioni elvetiche verso il Paese del sol levante sono state di quasi 7 miliardi di franchi.
Il capo del DFI ha colto l’occasione per invitare Abe al prossimo Forum economico di Davos e in seguito a Berna. Se accetta, sarebbe la prima visita di un capo di governo giapponese in Svizzera.
Temi a scelta
L’accordo siglato martedì tra Couchepin e il ministro degli affari esteri giapponese Taro Aso, regola i termini della futura cooperazione scientifica e tecnologica, «senza tuttavia fissare né i temi né le priorità della ricerca comune», si legge in una nota del DFI.
I punti forti della collaborazione saranno definiti in modo autonomo dalle cerchie interessate dei due Paesi. Le cooperazioni avvenute finora in modo occasionale tra istituzioni elvetiche e nipponiche hanno messo in evidenza un forte interesse a cooperare in diversi rami, quali le scienze della vita, le nanotecnologie, le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, le scienze ambientali e le scienze umane e sociali.
Ogni stato dovrà designare le istituzioni che fungeranno da «leading house» e che dovranno coordinare la cooperazione bilaterale e assicurare la partecipazione di tutte le scuole universitarie e istituzioni di ricerca sul piano nazionale. Un ruolo importante è assegnato ai politecnici federali.
Per non spremere i cittadini
Couchepin ha incontrato anche il ministro del lavoro e della sanità Hakuo Yanagisawa. I due paesi hanno espresso l’interesse per un accordo sui contributi sociali, al fine di evitare che i cittadini paghino due volte alcune prestazioni quando vivono all’estero come avviene attualmente.
Il capo del DFI resterà in Giappone sino al 15 luglio: ha in programma incontri con vari ministri. Dal 16 luglio, Couchepin sarà invece in Mongolia dove resterà per tre giorni.
swissinfo e agenzie
Dopo l’Unione europea e gli Stati uniti, il Giappone è il terzo partner commerciale della Svizzera.
Nel 2006, la Svizzera ha esportato verso il Giappone merci per un valore di 6,7 miliardi di franchi; le importazioni hanno raggiunto i 3,1 miliardi.
Alle fine del 2005, gli investimenti diretti svizzeri in Giappone ammontavano a 7,7 miliardi di franchi; quelli giapponesi in Svizzera a 1,1 miliardi.
La Svizzera è il quinto maggior investitore estero in Giappone.
I due paesi coltivano relazioni bilaterali dal 1864.
Durante la Seconda guerra mondiale, i governi di 20 paesi, Gran Bretagna e Stati uniti compresi, hanno incaricato la Svizzera di difendere i loro interessi in Giappone. La politica dei buoni uffici è stata offerta anche al Giappone, che la Svizzera ha rappresentato nei rapporti con gli Alleati.
Svizzera e Giappone hanno accordi bilaterali in materia di traffico aereo, visti e doppia imposizione fiscale.

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