Prospettive svizzere in 10 lingue

Svizzera-Unione europea: l’impulso dei cantoni

I rapporti con l'UE non sono solo un affare nazionale, ma anche cantonale swissinfo.ch

I cantoni dovrebbero partecipare più attivamente al dibattito sulla Svizzera e l'Unione europea. Un rapporto fa il punto sulla via bilaterale e sull'adesione.

Secondo lo studio, i bilaterali comportano una certa incertezza giuridica. Un’adesione permetterebbe ai 26 cantoni maggiore partecipazione alla politica estera.

L’adesione della Svizzera all’Unione europea (UE) comporterebbe dei vantaggi per i cantoni che potrebbero essere più attivi in materia di politica estera. Si tratta, in sostanza, della conclusione che scaturisce da un rapporto della Conferenza dei governi cantonali (CdC).

Lungo 300 pagine, il rapporto analizza in dettaglio i vantaggi e gli svantaggi di un’eventuale adesione svizzera all’UE e dell’attuale politica basata sugli accordi bilaterali. Dà inoltre spazio al bisogno di riforme dei cantoni.

Partecipazione

Il testo della CdC indica che un’adesione rafforzerebbe l’automatismo di ripresa delle leggi comunitarie. D’altro canto permetterebbe alla Svizzera di partecipare a pieno titolo e in modo diretto all’elaborazione della legislazione UE.

Salvo rare eccezioni, la via bilaterale non permette alla Confederazione una completa integrazione nei processi di regolamentazione comunitaria. L’approccio settoriale implicato dai bilaterali genera delle difficoltà nella definizione di cosa venga acquisito del diritto comunitario. Di conseguenza, emergono spesso delle insicurezze giuridiche.

Politica estera dei cantoni

La questione del grado di partecipazione dei parlamenti cantonali si pone indipendentemente dal tipo di approccio europeo scelto dalla Svizzera. Per questo, stando al rapporto, i legislativi cantonali dovrebbero essere associati al dibattito sulla politica europea.

Intitolato «Tra adesione all’UE e via bilaterale: riflessioni e necessità di riforme dal punto di vista dei cantoni», lo studio presentato martedì va a completare il rapporto «I cantoni di fronte alla sfida di un’adesione all’UE» che la CdC ha pubblicato nel 2001.

Dibattito

La questione europea sta decisamente a cuore alla CdC, che già il 13 maggio era intervenuta nel corso di un dibattito della Nuova Società Elvetica (NSE) sull’integrazione europea e il federalismo.

Lorenz Bösch, presidente della CdC aveva invitato il Consiglio federale a pubblicare il rapporto sull’Europa promesso da tempo, ricordando che le discussioni in seno all’Unione sul sistema di imposizione hanno mostrato come tali argomenti abbiano un impatto fino a livello cantonale.

Il dibattito, organizzato dalla NSE assieme ad altre sette organizzazioni, è stato il primo di una serie di otto appuntamenti sulla questione europea organizzati in diverse località svizzere.

Secondo Dori Schaer-Born, presidente della NSE, tali dibattiti dovranno permettere al pubblico di farsi un’opinione in merito alle diverse opzioni che la Svizzera ha nell’interazione con l’Ue.

swissinfo e agenzie

Nel 2003, la Svizzera ha investito oltre 423 miliardi di franchi all’estero, di cui quasi il 43% nei paesi dell’Unione europea.
Nello stesso anno, gli investimenti stranieri in Svizzera ammontavano a 200 miliardi di franchi, di cui oltre il 55% provenienti da paesi dell’Ue.

Dopo la bocciatura popolare dell’adesione allo Spazio economico europeo, nel 1992, la Svizzera si è incamminata sulla via bilaterale con l’Unione europea.

Nel 2002 è entrato in vigore un primo pacchetto di accordi che riguardava sette settori, tra cui la libera circolazione delle persone.

Il secondo pacchetto di bilaterali è stato siglato nel 2004. Comprende l’accordo sulla partecipazione della Svizzera allo spazio di Schengen/Dublino, per la lotta alla criminalità e il controllo dei flussi di richiedenti l’asilo. Attaccato con un referendum, è stato approvato dal popolo il 5 giugno 2005.

Tra le prossime tappe della via bilaterale figurano nuove trattative su temi come il commercio di energia elettrica e la partecipazione al sistema di navigazione satellitare Galileo.

Il governo federale pubblicherà ancora durante questa legislatura un rapporto sulla politica europea della Svizzera.

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR