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Traffico di bambini, un male da estirpare

Molte vittime del traffico di bambini provengono dall'Africa Keystone

L'organizzazione umanitaria svizzera Terre des Hommes, lancia un appello in favore di una lotta più decisa contro il traffico di bambini. Una piaga che tocca 1,2 milioni di minori.

Terre des Hommes punta il dito in particolare sulle due forme di traffico diffuse in Europa: gli abusi su minori non accompagnati e le adozioni a pagamento.

Recentemente, a Sion, 180 esperti provenienti da 48 paesi si sono incontrati per discutere di traffico di minori, un problema in costante crescita.

«Nella maggior parte dei casi si tratta di un traffico sommerso», afferma Bernard Boeton, il responsabile del settore diritti dei bambini di Terre des Hommes. «Abbiamo qualche dato, ma si tratta solo della punta dell’iceberg».

Il traffico coinvolge bambini e ragazzi al di sotto dei 18 anni, che vengono venduti come forza lavoro a buon mercato, utilizzati per compiere dei crimini o spinti alla prostituzione.

Molti di questi bambini provengono da paesi in via di sviluppo e transitano, o si fermano, nell’Europa dell’Est.

Minorenni

Una degli aspetti più diffusi in Europa è quello dei minori non accompagnati, ragazzi che emigrano alla ricerca di una vita migliore.

Boeton afferma che sono tra gli 800 e i 1’000 i minorenni non accompagnati che ogni anno chiedono asilo in Svizzera. Solo il 10% di loro ottiene un permesso di soggiorno.

«Quando arrivano in Europa, i minorenni non accompagnati non sono necessariamente vittime di traffici», spiega a swissinfo Boeton.

«Ma il fatto che i loro diritti non vengano rispettati, che non possano ottenere un permesso di soggiorno ufficiale, spesso spinge questi ragazzi negli ingranaggi del traffico di esseri umani». Per questo Terre des Hommes ha domandato ai governi di applicare delle misure meno restrittive nei confronti degli immigrati minorenni.

«Non stiamo chiedendo di accogliere tutti i minori, ma di garantire loro una protezione, affinché non finiscano sulla strada, in una situazione illegale di clandestinità», spiega Boeton.

Adozione

Un altro problema è rappresentato dalle adozioni internazionali a pagamento. Terre des Hommes afferma che un numero sempre maggiore di occidentali cerca di adottare dei bambini provenienti dall’Europa dell’Est o dall’America del Sud. In Svizzera, ogni anno, ci sono dalle 600 alle 800 adozioni di questo tipo.

Durante il suo intervento alla conferenza di Sion, Marlene Hofstetter ha sottolineato che nelle adozioni internazionali continuano ad essere usati mezzi illegali, come il non presentare tutti i documenti necessari o il rapimento, o perlomeno discutibili, come il fatto di pagare ingenti somme per accelerare le procedure d’adozione.

Per la Hofstetter, questo tipo di adozioni non fa sempre gli interessi del bambino. Molti aspiranti genitori giustificano il loro comportamento dicendo di poter offrire un futuro migliore ai bambini.

«Nei paesi d’accoglienza dei bambini», ha continuato la Hofstetter «è stato fatto un lavoro immenso per aumentare il grado di consapevolezza e la preparazione dei potenziali genitori adottivi. È assolutamente necessario combattere questa tendenza a percepire come normali pratiche illegali o adozioni in cambio di denaro».

Protezione

Terre des Hommes ritiene che le strategie dei governi nei confronti del traffico di bambini dovrebbero avere la protezione dei minorenni come obiettivo principale.

Le misure da prendere passano per l’applicazione di strumenti legali come la Convenzione dell’Aja sulle adozioni internazionali, volta a stabilire degli standard minimi per le adozioni, e la Convenzione Onu su Diritti del bambino.

Terre des Hommes chiede, inoltre, che le persone incaricate della protezione dei minorenni abbiano accesso ad una formazione migliore. Sarebbe poi auspicabile una migliore cooperazione internazionale, al fine di prevenire il traffico di bambini.

Ma più di tutto, afferma Boeton, l’organizzazione umanitaria vorrebbe «che i governi dei paesi dove siamo attivi riconoscessero i fatti».

swissinfo, Isobel Leybold-Johnson
(traduzione: Doris Lucini)

La Convenzione dell’Aja sulle adozioni internazionali data del 1993.

È stata ratificata da 46 paesi. Sette altri stati l’hanno firmata ma non ratificata.

La Convenzione Onu sui Diritti del bambino è stata adottata dall’Assemblea generale nel 1989 ed è entrata in vigore nel 1990.

È stata ratificata da tutti i paesi, eccezion fatta per gli Stati uniti e la Somalia.

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