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Berna, i ragazzi della strada

Alla stazione per racimolare un po' di spiccioli. Adrian Moser

Un centinaio di minorenni vivono nelle strade della capitale. Lo rileva uno studio dell'Istituto geografico dell'Università di Berna.

Conflitti con i genitori e problemi di integrazione a scuola sono le cause principali di un fenomeno che tocca anche la ricca Svizzera.

David voleva scappare di casa già all’età di sette anni. A 11 si ritrova in strada e per sopravvivere è costretto a prostituirsi ed a consumare droga. Dopo alcuni mesi passati sulla strada ed un ricovero in una clinica psichiatrica, David trova finalmente rifugio in un istituto.

Laura ha visto degradarsi il proprio rapporto con i genitori. I conflitti erano frequenti e lei si ritrovava spesso a dormire a casa di amiche, oppure in comune con altri adolescenti in case occupate. Neanche l’apprendistato come aiuto infermiera la soddisfaceva e così ha deciso di rinunciare.

Per i suoi genitori, questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Poco dopo il suo 17esimo compleanno, Laura si è vista indicare la via della porta. Ora si ritrova, come parecchi altri, in strada.

Un fenomeno nuovo

Da quasi un anno, Laura si arrangia come può per sopravvivere nelle strade di Berna. Dorme dove capita. A volte da conoscenti, ma spesso sulle panchine dei parchi, nei vagoni dei treni o in riva al fiume.

Come Laura sono circa un centinaio i giovani senzatetto che girovagano per le strade di Berna. Senza una dimora fissa e senza un lavoro, affrontano giorno dopo giorno le difficoltà imposte dalla strada. Come trovare un po’ di spiccioli e dove passare la notte sono i problemi che riempiono il loro quotidiano.

“Normalmente, quando si parla dei ragazzi della strada si pensa all’America del sud o all’Europa dell’est. Si tratta di un fenomeno ancora praticamente sconosciuto alle nostre latitudini”, afferma Andrea Staub, autrice dello studio presso l’Istituto geografico dell’Università di Berna.

Andrea Staub ha incontrato questi giovani senzatetto. La maggior parte non ha ancora 16 anni. Alcuni sono stati cacciati di casa dai propri genitori, mentre altri se ne sono andati di propria iniziativa.

Problemi in casa e a scuola



Varie sono le ragioni per le quali un ragazzo, o addirittura un bambino, si ritrovano in strada.
Una situazione precaria in casa, spesso dovuta a conflitti con genitori adottivi. Un inserimento difficile nel mondo scolastico, dove l’autorità dei maestri è male accettata. Oppure una delusione professionale, durante il periodo di tirocinio.

“Non si può però stabilire un profilo comune. I giovani senzatetto provengono da vari strati sociali ed hanno vissuto situazioni famigliari diverse.
Anche nelle strade ognuno ha vissuto la propria esperienza: alcuni ci sono da pochi mesi, ma c’è anche chi è senza dimora fissa da molti anni”, precisa Andrea Staub.

Non siamo né a Rio de Janeiro né a Bucarest



Molti collaboratori di istituzioni sociali intervistati da Staub hanno confermato che molti giovani non hanno una fissa dimora. Alcuni di loro però rifiutano l’appellativo “ragazzi di strada”, dal momento che la situazione in Svizzera è ben diversa da quella nei paesi in via di sviluppo, dove il termine è spesso utilizzato.

Staub riconosce che, a differenza della Svizzera, nei paesi più poveri i senzatetto sono mediamente più giovani e rappresentano una percentuale più alta della popolazione. Ciò non toglie che il termine è più che mai legittimo, visto che anche qui i giovani devono arrangiarsi come possono per trovare un riparo, senza la possibilità di poter tornare a casa.

“La differenza principale risiede nelle cause. In America del sud o nell’Europa dell’Est, la condizione dei senzatetto ha radici nella povertà. A Berna invece le cause sono da ricercare in situazioni conflittuali soprattutto all’interno delle famiglie, che ad un certo punto diventano insopportabili”, precisa Staub.

Voglia di lavorare



Dal rapporto emerge che i giovani non sono degli scansafatiche. Molti di loro hanno voglia di lavorare e s’impegnano attivamente per trovare un posto. Alcuni si dedicano a lavoretti temporanei, altri si occupano con attività sociali, spesso senza essere retribuiti.
Solo un ragazzo riceve dei soldi dall’assistenza sociale.
Per parecchi di loro l’unica possibilità di racimolare qualche soldo è di elemosinare alla stazione o davanti ai grandi magazzini.

Lo scippo ed il furto sono troppo rischiosi. Nessuno vuole avere problemi con la polizia. “I giovani che chiedono le elemosina non pongono nessun problema, dal momento che la legge lo permette. Quando fermiamo per interrogare uno di loro, avvertiamo subito i genitori od il tutore”, afferma Jürg Stacher, capo della polizia minorile.

Sogni di una vita migliore



“Non è vero, come spesso si suppone, che i ragazzi scelgono la strada per non avere obblighi o per divertirsi”, afferma Staub. Molti, infatti, si preoccupano per il futuro e vorrebbero intraprendere un apprendistato o trovare un lavoro.

Sperano di trovare una dimora fissa o almeno un posto sicuro dove passare la notte.Tra i loro c’è chi vorrebbe partecipare a dei progetti per aiutare la gente che si trova nella stessa situazione.

Per uno di loro, il sogno nel cassetto è di poter aprire un hotel e promuovere il turismo. Per i senzatetto.

swissinfo

Una geografa dell’Università di Berna rileva che sono un centinaio i giovani senzatetto nelle strade di Berna.

I giovani se ne sono andati di casa o sono stati cacciati dai genitori, a causa di conflitti in famiglia o a scuola.

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