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Un’onda distruttiva minaccia le foreste alpine

Pericolo in agguato per i boschi alpini di larice. Lar=Science; T=Cornell University

Le invasioni di parassiti minacciano le foreste di larici sulle Alpi. Lo dimostrano le ricerche di un gruppo svizzero-americano.

Gli scienziati hanno elaborato un modello matematico per prevedere e neutralizzare l’arrivo dei temibili bruchi.

Il fenomeno ricorda la biblica invasione delle cavallette in Egitto: milioni e milioni di bruchi neri che si arrampicano sui rami dei larici e divorano senza sosta gli aghi appena germogliati, fino a defogliare completamente le piante.

Nell’arco di pochi giorni, il manto verde della foresta svanisce, le montagne e le valli si tingono di rosso, il colore dei rami spogli.

Invasioni periodiche

Ciclicamente, ogni otto-dieci anni, i boschi delle Alpi subiscono l’assalto delle larve della tortrice grigia (Zeiraphera diniana), una farfalletta larga appena venti millimetri, che depone le uova sui rami dei larici.

A maggio le uova si schiudono e le larve si nutrono delle foglie fino all’arrivo dell’estate, quando scendono nel terreno e mutano nelle farfalle adulte.

La tortrice grigia è sempre presente sulle Alpi, ma di norma non rappresenta una minaccia per la vegetazione. Periodicamente, però, il numero dei bruchi aumenta a dismisura, e i larici rischiano di soccombere sotto i loro morsi.

200 chilometri all’anno

Da tempo gli esperti indagano sulle cause del fenomeno, nel tentativo di prevedere con esattezza gli episodi critici e limitare i danni.

Ora un gruppo di ricerca svizzero-americano ha ricostruito la dinamica delle popolazioni di Zeiraphera diniana e ha scoperto che le invasioni si propagano lungo l’arco alpino, da sud-ovest verso nord-est, come un’onda distruttiva, che avanza alla velocità di circa 200 chilometri all’anno.

Decenni di ricerche

Werner Baltensweiler, entomologo del Politecnico di Zurigo ora in pensione, ha raccolto tutti i dati relativi al fenomeno dal 1964 ad oggi. Ha registrato le date degli eventi e, servendosi di fotografie aeree, ha localizzato con esattezza le aree defoliate.

Ottar Bjornstad, esperto di statistica delle popolazioni animali della Pennsylvania State University, ha analizzato la mole di informazioni.

Plaga prevedibile

L’ondata di episodi distruttivi che si propaga ciclicamente lungo le Alpi non è dovuta a una migrazione massiccia delle farfalle, ma a una combinazione di fattori casuali.

“Negli ultimi anni”, spiega Bjornstad, “grazie ai dati raccolti dal professor Baltensweiler, ho effettuato una serie di esperimenti su questo affascinante sistema ecologico, esperimenti che ci hanno consentito di mettere a punto un efficace modello matematico della dinamica delle invasioni”.

Il resoconto del lavoro effettuato dai ricercatori è apparso sulle pagine della rivista Science.

La disponibilità di cibo per le larve e la presenza, sul territorio, di 94 specie di parassiti e nemici naturali della tortrice grigia condizionano il tasso riproduttivo del parassita e determinano, su vasta scala, l’andamento ordinato del fenomeno.

“Negli ultimi decenni, gli ecologi hanno abbandonato la visione tradizionale di un mondo composto da vaste aree omogenee, abitate da popolazioni animali stabili”, commenta Esa Ranta, esperto del Dipartimento di Ecologia e Sistematica dell’Università di Helsinki.

“Ora il mondo appare ai loro occhi come un tessuto variegato, un intreccio di complesse relazioni tra popolazioni animali e fattori ambientali”, conclude l’ecologo finlandese.

Conoscendo la velocità di propagazione delle invasioni, gli addetti del servizio forestale ed i proprietari dei boschi possono prevedere l’aumento improvviso dei bruchi della Zeiraphera diniana con diversi mesi di anticipo e mettere in atto interventi di disinfestazione.

Maria Cristina Valsecchi

La tortorice grigia è da sempre presente nelle Alpi.

Ogni decennio si riproduce a dismisura.

Le invasioni si propagano da sud-ovest verso nord-est.

L’onda distruttiva avanza alla velocità di 200 chilometri all’anno.

Ricercatori svizzeri e americani hanno elaborato modelli di previsione sulla dinamica di propagazione della Zeiraphera diniana.

Zeiraphera diniana, nome scentifico della tortorice grigia
L’apertura d’ali della farfalla raggiunge i venti millimetri
Depone le uova sui rami dei larici
Le uova si schiudono a maggio
Le larve si nutrono delle foglie dei larici

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