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Verso un Sistema d’informazione Schengen II

Migliaia di terminali permettono nell'area di Schengen di accedere in qualsiasi momento al Sistema d'informazione Keystone

Mentre la Svizzera si appresta a votare sul progetto di adesione al Trattato di Schengen, la Commissione europea vuole potenziare la sua banca dati di polizia.

Il nuovo Sistema d’informazione di Schengen dovrebbe permettere di integrare anche la Svizzera e i nuovi membri dell’Unione europea alla fine del 2007.

La Commissione europea ha presentato mercoledì le sue proposte per adattare il Sistema d’informazione di Schengen (Sis I), utilizzato per lo scambio di dati tra gli organi di polizia e dogana di 15 paesi europei.

Il potenziamento del sistema elettronico consentirà di integrare i dati provenienti dai futuri membri: dovrebbero infatti aderire al Trattato di Schengen, che regola la cooperazione in ambito di giustizia e polizia, anche i dieci nuovi Stati entrati a far parte dell’Unione europea nel 2004.

Tra i candidati figura anche la Svizzera: proprio questa domenica, il popolo elvetico è infatti chiamato alle urne per decidere in merito al progetto di adesione alla Convenzione di Schengen e all’Accordo di Dublino (asilo).

Milioni di segnalazioni

Il Sistema d’informazione di Schengen costituisce uno dei pilastri dei trattati firmati nel 1985 e 1990 nella cittadina del Lussemburgo da Francia, Germania e Benelux, ai quali hanno aderito in seguito altri 7 paesi dell’Unione europea, oltre che la Norvegia e l’Islanda.

Il cervellone elettronico è stato infatti introdotto per ridurre i rischi legati alla soppressione dei controlli alle frontiere interne dei paesi membri della zona Schengen.

La banca dati computerizzata permette agli organi di polizia, giustizia e dogana di accedere in qualsiasi momento a milioni di segnalazioni relative a persone ricercate o oggetti rubati, ad esempio veicoli, armi da fuoco, documenti di identità, ecc.

La piattaforma informatica, che si trova a Strasburgo, può essere consultata tramite migliaia di terminali nei 15 paesi membri.

L’attuale sistema custodisce inoltre informazioni su sospetti terroristi. A questi, con la nuova versione si aggiungeranno anche i dati su persone colpite da mandati di arresto europei e da ordini di estradizione.

Collegamento ad altre banche dati

“Il Sis deve essere rivisto. Il modello attuale non può gestire anche i dati dei dieci nuovi paesi membri”, ha spiegato un portavoce della Commissione europea.

Attualmente, il “Sis I” ha in memoria quasi 13 milioni di descrizioni – di cui il 90% riguardano oggetti rubati ed il 10% persone – che verranno integrati nella piattaforma della seconda generazione.

Il nuovo sistema, denominato “Sis II”, dovrebbe essere completato nel 2007 ad un costo di 40 milioni di euro, di cui 30 per la sola banca dati centrale.

In futuro dovrebbe poter registrare anche dati biometrici (impronte digitali, immagini dell’iride, ecc.),

Protezione dei dati

Le autorità europee stanno inoltre valutando la possibilità di collegare il nuovo Sis al Sistema d’informazione per i visti (Vis), una banca dati che raccoglie le informazioni sui visti rilasciati dalle sedi consolari, e a Eurodac, un archivio che registra le impronte digitali dei richiedenti l’asilo.

L’estensione di queste banche dati ha sollevato anche numerose critiche, in seguito alle minacce che ne risultano per la protezione dei dati personali e i timori relativi al controllo dei cittadini da parte degli Stati che hanno aderito al Trattato di Schengen.

In caso di adesione, anche le autorità svizzere hanno fatto sapere di voler impegnarsi per l’applicazione di norme severe in ambito di protezione dei dati.

swissinfo e agenzie

Il Sis è stato introdotto per alleviare i rischi legati alla soppressione dei controlli alle frontiere interne dell’area Schengen.
Nel cervellone elettronico sono immagazzinati 13 milioni di dati, tra cui 15 mila segnalazioni che riguardano presunti criminali.
800’000 informazioni concernono cittadini stranieri ai quali è stato imposto un divieto di entrata nell’area Schengen.
Situato a Strasburgo, il Sistema d’informazione può essere consultato da migliaia di terminali nei 15 paesi membri (13 dell’Unione europea, oltre che Norvegia e Islanda).
In caso approvazione da parte del popolo del progetto di adesione al Trattato di Schengen, la Svizzera verrebbe integrata nel Sis a partire dal 2007 o 2008.

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