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Consigliere nazionale denunciato per lavoro nero nella sua azienda agricola

Il parlamentare vodese Fattebert aveva ammesso pubblicamente di impiegare da anni quattro polacchi senza permesso di lavoro Keystone Archive

Un'indagine penale sarà aperta nei riguardi del consigliere nazionale dell'Unione democratica di centro vodese Jean Fattebert, accusato di aver assunto personale senza permesso di lavoro. A denunciarlo è stato il suo collega socialista Pierre Chiffelle.

L’indagine sarà aperta al termine dell’attuale sessione delle Camere, indica la giudice istruttore Françoise Dessaux. La denuncia di Chiffelle è basata sulle dichiarazioni rilasciate da Fattebert alla televisione romanda: il consigliere nazionale, peraltro agricoltore a Villars-Bramard (VD), aveva ammesso di impiegare da anni quattro polacchi senza permesso di lavoro.

Chiffelle ha chiesto alla magistratura di indagare sulle condizioni di assunzione e di retribuzione dei clandestini. Secondo la giudice istruttore, l’esistenza di un reato non è totalmente da escludere.

Jean Fattebert dovrebbe accettare la revoca della sua immunità parlamentare. «Consulterò un avvocato, ma penso che non mi opporrò. Ho sempre voluto la trasparenza», spiega il consigliere nazionale all’Ats.

«Contrariamente a ciò che afferma Chiffelle non mi vanto di assumere personale al nero, ma lotto per regolarizzare la loro situazione», aggiunge il vodese, precisando che paga le quote sociali e le imposte per i suoi dipendenti.

Il parlamentare vodese aveva preso la parola nell’ambito dell’azione organizzata ai primi del mese dall’Associazione dei coltivatori di tabacco della Broye, della quale è segretario e cassiere. Nella speranza di ottenere un maggior numero di permessi di lavoro, i coltivatori avevano fatto sapere di essere costretti quest’anno ad assumere 500 braccianti polacchi.

«Jean Fattebert ha detto ad alta voce ciò che molti non osano dire», osserva Hervé Stucki, presidente dell’associazione dei coltivatori della Broye vodese e friburghese. Per molti di loro, il consigliere nazionale è una specie di «Winkelried maldestro» della loro causa.

I coltivatori rifiutano peraltro qualsiasi riferimento all’UDC. «Il problema della penuria di manodopera nell’agricoltura non è una questione di partito», precisa Stucki. Per il portavoce di Prométerre, l’associazione vodese di promozione dei mestieri della terra, «Fattebert non è stato molto abile, ma la situazione è ormai diventata insolubile».

swissinfo e agenzie

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