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Corruzione: la Svizzera in costante progresso

Benessere sociale e crescita sostenibile non rimano con corruzione swissinfo.ch

Agli occhi degli esperti economici interrogati da Transparency International, la Svizzera si situa al settimo rango dei paesi meno corrotti.

Manca ancora una totale trasparenza nel settore pubblico e nel mondo politico. Nostra intervista con lo specialista Philippe Lévy.

“La corruzione nei progetti pubblici rappresenta per molti paesi un freno allo sviluppo perché si appropria di una parte delle risorse destinate all’educazione, alla sanità ed alla lotta alla povertà”.

Lo afferma Peter Eigen, responsabile di Transparency International (TI) – un’organizzazione che lotta globalmente contro la corruzione – in occasione della presentazione del rapporto 2004, che considera 146 paesi.

La sezione elvetica di TI spiega la posizione della Svizzera ricordando la mancanza di totale trasparenza nel settore pubblico e nel mondo politico. In particolare, viene additata la non chiara provenienza dei finanziamenti dei partiti e dei fondi delle campagne di votazione.

Per fare il punto sulla lotta alla corruzione in Svizzera, swissinfo si sofferma con Philippe Lévy, presidente di TI Svizzera.

swissinfo: Cosa ne dice del piazzamento della Svizzera?

Philippe Lévy: Se si confrontano i nuovi dati con quelli dell’anno scorso, si nota un miglioramento (ndr: la Svizzera è passata dall’ottava alla settima posizione). Quello che conta però non è il confronto con altri paesi, ma lo score totalizzato.

L’indice Cpi si basa su numerosi indicatori analizzati sull’arco di tre anni e perciò non ci sono balzi spettacolari rispetto al passato. Bisogna comunque sottolineare il buon risultato ottenuto, sebbene non abbiamo ancora raggiunto il livello sperato.

swissinfo: Come è stato possibile migliorare questo risultato?

P. L.: La struttura dell’economia di esportazione elvetica è cambiata ed il nostro paese non è attivo in campi particolarmente soggetti alla corruzione, come ad esempio quello degli armamenti.

La Svizzera ha innanzitutto modificato la sua legislazione, seguendo ciò che hanno fatto gli altri paesi dell’Ocse. La corruzione di un funzionario ufficiale straniero è così oggi definita un crimine.

In secondo luogo, sono stati sviluppati strumenti appropriati per il settore pubblico e privato. Strumenti che TI Svizzera vuole incitare ad utilizzare.

swissinfo: Cosa ci dice del riciclaggio di denaro sporco?

P. L.: In questo particolare campo, possiamo dire di aver effettuato dei grossi miglioramenti. Un buon esempio è la recente decisione di restituire i soldi dell’ex presidente Sani Abachi al popolo nigeriano.

In altri settori però, come la corruzione tra privati o la protezione di chi rivela pubblicamente illeciti o attività illegali, c’è ancora molto da fare.

Speriamo di intraprendere le misure necessarie nell’ambito dell’attuale rettifica della convenzione del Consiglio europeo. Il governo svizzero dovrebbe proporre un nuovo testo entro fine mese, cosicché il Parlamento lo possa adottare nel corso dell’anno prossimo.

Nel nostro paese, la piccola corruzione, a basso livello, è più frequente di quella su vasta scala.

swissinfo: La lotta alla corruzione gode, a livello nazionale, di un maggior coordinamento?

P. L.: A livello federale, la situazione è migliorata, ma non è ancora soddisfacente. Attualmente, stiamo sviluppando un programma per apportare miglioramenti anche a livello cantonale e comunale.

swissinfo? Cosa è stato fatto per lottare contro il clientelismo?

P. L.: La pratica di offrire vantaggi in cambio di favoritismi è una peculiarità della Svizzera ed è quindi difficile da combattere.

Anche dal punto di vista legale, la situazione non è chiara ed il tutto è mantenuto nascosto. La sola soluzione sarebbe di rendere pubbliche tutte le transazioni e gli accordi. Nessuno ha infatti interesse a veder danneggiata la propria immagine.

swissinfo: Le misure intraprese per combattere il riciclaggio di denaro sporco hanno influito sull’immagine della Svizzera all’estero?

P. L.: Certo. Avendo ora una politica ed un atteggiamento considerati più positivamente che in passato, possiamo dire di aver migliorato, a livello internazionale, la nostra reputazione.

swissinfo, intervista di Katalin Fekete
(traduzione ed adattamento: Luigi Jorio)

La Svizzera appartiene, secondo il rapporto di Transparency International, al gruppo delle dieci nazioni meno corrotte del mondo.

Malgrado l’indice che misura l’impegno nella lotta alla corruzione sia migliorato rispetto all’anno scorso, la Svizzera non può ancora aspirare alle prime posizioni della classifica.

Le ragioni si trovano nella non totale trasparenza nelle questioni di dominio pubblico e nel finanziamento dei partiti.

I paesi meno corrotti sono, nell’ordine: Finlandia, Nuova Zelanda, Danimarca, Islanda, Singapore, Svezia e Svizzera.
Gli Stati Uniti occupano la 17esima posizione e l’Italia la 42esima.
I paesi più corrotti sono Haiti, Bangladesh, Nigeria, Myanmar e Paraguay.
La corruzione divora oltre 490 miliardi di franchi all’anno.

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