Prospettive svizzere in 10 lingue

Lo strumento del consenso

I cantoni sono consultati su tutti i progetti di legge Keystone

La procedura di consultazione è uno degli elementi meno spettacolari ma più tipici e collaudati della politica svizzera.

Un efficace strumento per prendere il polso al Paese, una procedura ormai quasi impressa nei geni del sistema politico federale. Oggi ha però bisogno di una spolverata.

La procedura di consultazione interviene prima della discussione di una legge in parlamento e permette di coinvolgere i cantoni, i partiti politici e gli ambienti interessati alla definizione di un testo legislativo.

Diminuire il rischio di clamorose cantonate

Si tratta di uno strumento chiave del cosiddetto “federalismo cooperativo”, che consente di diminuire il rischio di imbarazzanti abbagli. La Cancelleria federale tiene la lista aggiornata delle organizzazioni consultate sistematicamente. Si tratta di una miriade di entità che rappresentano la società in tutte le sue componenti. Alcune sono consultate sistematicamente, altre soltanto quando sono direttamente toccate da un progetto.

Naturalmente, anche questo progetto di legge sulla procedura di consultazione è stato sottoposto a una procedura di consultazione. Il governo l’ha aperta il 22 gennaio 2003. La Cancelleria federale ha allora sollecitato il parere dei 26 cantoni, dei partiti politici, dei due tribunali federali, della Conferenza dei governi cantonali, delle associazioni delle città, dei comuni, dei cantoni e delle regioni di montagna e di altri ambienti interessati. In tutto, 86 istituzioni sono state sollecitate. Tre mesi dopo, alla Cancelleria erano giunte 76 risposte.

Utilità indiscussa


Tra le osservazioni giunte a Berna figuravano proposte per estendere la procedura di consultazione anche a dei “forum di cittadini” con “discussioni popolari” per i temi più importanti. Altre organizzazioni temevano invece che coinvolgere troppe istituzioni potesse indebolire il peso dei pareri espressi. Tutti hanno però riconosciuto che si tratta di una tappa chiave del processo legislativo, la cui utilità è indiscussa.

Ma questa pratica non era così diffusa, agli inizi della Svizzera moderna. La Costituzione del 1874 garantiva infatti soltanto in certi casi ai cantoni e alle altre organizzazioni il diritto di essere consultati. Invece, la Costituzione del 1999 fissa in un articolo specifico il principio della procedura di consultazione, che nel corso degli ultimi decenni si è generalizzato.

Ecco dunque che il parlamento doveva finalmente creare le basi legali e tradurre in una legge questo principio fissato nel testo fondamentale dello Stato. La nuova legge è pensata per semplificare la procedura di consultazione e per circoscrivere il numero di temi inviati in consultazione, che negli ultimi anni si sono moltiplicati fino a mettere a dura prova gli apparati di qualche organizzazione.

Consultazione elettronica


In futuro sarà possibile realizzare questa consultazione anche per via elettronica. Uno scopo dichiarato del nuovo testo di legge è proprio di sfociare progressivamente in una consultazione esclusivamente elettronica, realizzando così risparmi di tempo e di lavoro amministrativo.

“Il meccanismo della procedura di consultazione è talmente ancorato nella mentalità collettiva dei politici – ha rilevato durante il dibattito in parlamento il senatore Jean Studer – che ci si meraviglia quasi di ritrovarsi a discutere di questo tema”.

Dal canto suo, la cancelliera della Confederazione Annemarie Huber-Hotz ha sottolineato come la procedura di consultazione “permetta di precisare la pertinenza di un progetto di legge, di accertare le possibilità della sua realizzazione e il suo grado di accettazione nella popolazione”.

La cancelliera ha accennato a uno studio condotto tra il 1995 e il 1997 sulle procedure di consultazione. In sintesi, più un disegno di legge è contestato durante la consultazione, più questo testo è modificato dal parlamento. Alla luce dei dibattiti alle Camere, il contrario sembra essere altrettanto vero. Il progetto del governo, bene accolto dalle parti consultate, è infatti stato poco modificato nella sostanza. La procedura di consultazione, strumento fondamentale del federalismo elvetico, ha dunque un futuro assicurato.

swissinfo, Mariano Masserini

La procedura di consultazione è uno strumento del federalismo che permette di associare i cantoni, i comuni e numerose altre organizzazioni alle decisioni prese da governo e parlamento. In questo modo, lo Stato centrale verifica il grado di riuscita di un progetto e riceve le indicazioni per i necessari cambiamenti.

Da un uso parsimonioso nell’Ottocento, si è passato negli ultimi anni a un impiego generalizzato di questa procedura, a tal punto che qualche organizzazione si è sentita troppo sollecitata.

Articoli più popolari

I più discussi

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR