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Il numero uno di ABB non vuole rilassarsi

Fred Kindle, il primo CEO di ABB che può festeggiare cifre nere negli ultimi 5 anni Keystone

Fred Kindle, direttore esecutivo di ABB, intende assumere un mandato anche nel consiglio di amministrazione del gruppo Zurich Financial Services.

In un intervista a swissinfo, il CEO del colosso elvetico-svedese spiega in che modo intende conciliare i due incarichi impegnativi.

ABB è tornata nelle cifre nere lo scorso anno: il gruppo elettrotecnico ha conseguito un utile netto di 955 milioni di franchi, contro una perdita di 35 milioni nell’esercizio precedente. Era dal 2000 che il gruppo non realizzava profitti.

La società elvetico-svedese dovrebbe inoltre poter regolare definitivamente, entro pochi giorni, la vertenza sugli indennizzi richiesti da decine di migliaia di vittime dell’amianto, che avevano lavorato presso Combustion Engineering e Lummus Global, aziende americane acquistata negli anni ’90 da ABB. Il piano di risarcimenti prevede il versamento di 1,4 miliardi di dollari.

Il gruppo deve invece ancora far fronte alle possibili ripercussioni di una vicenda legata a versamenti illegali effettuati da alcuni collaboratori in Medio oriente, che violerebbero le leggi anticorruzione degli Stati uniti. Il caso è stato annunciato alle autorità americane dalla stessa direzione di ABB.

swissinfo: Lei ha accettato di entrare a far parte del consiglio di amministrazione della società di assicurazioni Zurich Financial Services (ZFS). Pensa di poter rilassarsi ora nella gestione di ABB?

Fred Kindle: La situazione è attualmente sotto controllo, rispetto agli ultimi cinque anni in cui abbiamo sofferto una difficile crisi. Ma non voglio di certo rilassarmi: non sono un tipo che mette i piedi sul tavolo e si distende facilmente.

Il lavoro che abbiamo compiuto in questi ultimi anni presso ABB, mi permette di mantenere le priorità nel mio gruppo e, nel contempo, assumere altre mansioni.

La mia presenza nel consiglio di amministrazione di ZFS presenta diversi vantaggi reciproci. Da parte mia, posso apportare una certa esperienza nel settore industriale a questa società. E, nel contempo, posso imparare qualcosa sulla gestione dei rischi, che figura al centro delle competenze dei manager di una compagnia di assicurazioni.

swissinfo: Secondo lei, ABB è entrata in una nuova fase di crescita redditizia. Si tratterà di una crescita organica del gruppo oppure sono previste nuove acquisizioni?

F.K.: Vi è chiaramente maggior valore se si producono degli utili e si riesce a crescere su basi organiche. Ma il nostro gruppo deve essere anche in grado di effettuare alcune acquisizioni mirate.

Ogni acquisizione va fatta in modo disciplinato. Non possiamo semplicemente buttar via i soldi degli azionisti. Per me è come se spendessi i miei stessi soldi: cerco quindi di farlo con saggezza.

Vi sono comunque diverse ragioni in favore di nuove acquisizioni. Possiamo ad esempio rafforzare la nostra presenza sui mercati mondiali, integrare nuove tecnologie o risparmiare sui costi di produzione.

swissinfo: ABB ha recentemente reso noto che alcuni collaboratori in Medio oriente avrebbero effettuato versamenti illegali. Di che cosa si tratta?

F.K.: Debbo dire innanzitutto che non esistono ancora prove definitive per quanto concerne questa vicenda.

In ogni caso, il vero successo non può essere misurato soltanto in termini finanziari. Vi è un’altra dimensione di natura etica. Non dobbiamo eccellere soltanto nei nostri conti di esercizio, ma anche nel nostro comportamento sui mercati mondiali.

swissinfo: ABB non ha potuto vendere la filiale Lummus Global in seguito alle vertenze legate all’amianto. Adesso questa società sta producendo degli utili. Un motivo di consolazione in questa vicenda dell’amianto.

F.K. Alcuni anni fa, per poter disporre di liquidità finanziarie, ABB si era vista costretta a vendere alcune unità, in un periodo in cui si poteva ricavarne soltanto pochi soldi.

Con Lummus è successo esattamente il contrario. Finora non potevamo cedere questa filiale ed ora l’azienda americana sta conseguendo utili. Potremmo classificare anche questa società nei nostri settori prioritari di attività. Ma sarebbe una scelta puramente opportunistica – la nostra strategia deve rimanere chiara. Possiamo quindi piuttoto approfittare del fatto che Lummus è diventata redditizia per cederla con un maggiore profitto.

swissinfo, intervista a cura di Matthew Allen, Zurigo
(traduzione di Armando Mombelli)

La multinazionale ABB è nata nel 1988 dalla fusione tra l’azienda svedese Asea e l’impresa svizzera Brown Boveri di Baden.

Dopo una prima fase di espansione, coronata da successo, ABB è precipitata nelle cifre rosse nel 2001, subendo una perdita pari a circa 1 miliardo di franchi.

Fred Kindle è stato nominato alla guida operativa di ABB nel gennaio 2005, dopo che Jürgen Dormann aveva cominciato tre anni prima a risanare il gruppo in crisi.

Il CEO di ABB intende entrare a far parte prossimamente del Consiglio di amministrazione della compagnia di assicurazioni Zurich Financial Services. La nomina sarà sottoposta all’approvazione dell’assemblea degli azionisti di ZFS il prossimo 20 aprile.

Cifra d’affari nel 2005: 22,44 miliardi di dollari (+8,9% rispetto al 2004).
EBIT: 1,74 miliardi (+66,5%).
Utile netto: 735 milioni di dollari (-35 milioni nel 2004).

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