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La Curia di Lugano ha un nuovo pastore

Don Mino Grampa, nuovo vescovo di Lugano Keystone

È don Piergiacomo Grampa, arciprete di Ascona e rettore del prestigioso Collegio Papio frequentato dall’élite della classe dirigente ticinese.

Il nuovo vescovo, che ha 67 anni, succede a Giuseppe Torti, che ha rassegnato le dimissioni lo scorso 6 gennaio.

Parole commosse, tra le lacrime, ricordando i genitori e lanciando un forte appello per la pace.

È questa la prima reazione del nuovo vescovo di Lugano don Piergiacomo Grampa, nella prima conferenza stampa in Curia dopo l’ufficializzazione della sua nomina.

Don Grampa, 67 anni, arciprete di Ascona e rettore del prestigioso Collegio Papio nella stessa cittadina, succede a monsignor Giuseppe Torti, 75 anni, che ha lasciato quasi un anno fa per motivi di salute.

È stato lo stesso monsignor Torti a presentare il suo successore alla stampa, il quinto da quando la diocesi di Lugano è diventata indipendente da quella di Basilea.

Vescovo del consenso

Don Grampa, considerato di tendenze conservatrici, si presenta in ogni modo come una figura esterna ai vari movimenti che caratterizzano il cattolicesimo ticinese, e come tale in grado di raccogliere attorno a sé una vasta gamma di consensi.

Il nuovo vescovo si è, ad esempio, esposto in prima persona solo in occasione della votazione sulle scuole private il 18 febbraio 2001, sostenendo la necessità di un loro finanziamento con fondi pubblici. Il popolo rifiutò però con decisione l’oggetto in votazione.

L’interesse particolare per la scuola nasce dall’impegno che don Grampa ha sempre investito nel mondo scolastico, nel quale è attivo da 43 anni.

Prete ed educatore

Nato nel 1936 a Busto Arsizio, è giunto in Ticino nel ’54 (la cittadinanza svizzera arriverà solo nel ’94), terminando gli studi al seminario di Lugano e ricevendo l’ordinazione sacerdotale nel ’59. La sua formazione culmina con la licenza in teologia ad Innsbruck.

L’attività di don Mino nella scuola si è svolta quasi interamente al Collegio Papio di Ascona, la cui fondazione risale a San Carlo Borromeo.

Prima docente, poi vice rettore ed, infine, rettore. Negli ultimi tempi don Grampa meditava però di lasciarne la guida ad un altro responsabile, per concludere il servizio sacerdotale nella parrocchia asconese, di cui è arciprete da sette anni.

Vicino alla gente

Ora che “la volontà di Dio” –come ha subito sottolineato- ha deciso altrimenti, il nuovo vescovo ha già anticipato che il suo impegno non sarà di tipo interventista. Intende comunque essere presente sul territorio, vicino alla popolazione, sempre che l’età e le condizioni di salute glielo permettano.

È plausibile che si occuperà in prima persona anche delle sorti del quotidiano ticinese “Giornale del popolo”, di cui è stato per tanti anni assiduo collaboratore. Nel mondo dei media, ricordiamo anche la sua attività nel consiglio regionale della Corsi, del quale è membro dal ’97.

Come motto episcopale, infine, don Grampa ha annunciato che prenderà in considerazione le parole latine emerse durante i restauri di una chiesa ticinese, “patiens in adversis”, ossia “paziente nelle avversità”.

La cerimonia solenne d’ordinazione episcopale si svolgerà domenica 25 gennaio, nella cattedrale di Lugano.

swissinfo, Alessandra Zumthor, Lugano

Dopo quasi un anno d’attesa è stato nominato il nuovo vescovo della diocesi di Lugano: si tratta di Piergiacomo Grampa, attuale rettore del collegio Papio ed arciprete di Ascona.

L’annuncio è stato dato giovedì 18 dicembre nel Palazzo della Curia di Lugano dall’attuale vescovo Giuseppe Torti, che lo scorso gennaio aveva presentato le dimissioni al Papa per problemi di salute.

La consacrazione di «Don Mino» avverrà nella Cattedrale di San Lorenzo di Lugano domenica 25 gennaio.

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