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“La domenica deve restare un’oasi”

Il comitato ecumenico chiede che la domenica resti un giorno per le famiglie. imagepoint

Un comitato ecumenico combatte l'apertura domenicale dei negozi nelle stazioni e negli aeroporti, un soggetto in votazione il prossimo 27 novembre.

Secondo il comitato, un sì rappresenterebbe un attacco alle famiglie ed traccerebbe la via verso un’ulteriore estensione del lavoro domenicale.

“La domenica non può essere abolita”: con questo motto il “Comitato ecumenico per la domenica” intende battersi, non soltanto per motivi religiosi, contro l’estensione del lavoro domenicale nelle stazioni e negli aeroporti.

La domenica deve prevalentemente restare un giorno libero dal lavoro, poiché la cultura della domenica contribuisce in maniera importante alla convivenza delle persone, ha detto Wolfgang Bürgstein, segretario generale della Commissione nazionale Justitia e Pax.

Con l’estensione degli orari d’apertura dei negozi la domenica diverrà sempre più il giorno degli acquisti.

“Coloro che dovranno lavorare di più, mancheranno nelle famiglie e nelle associazioni religiose e non”, ha sottolineato Bürgstein.

La coesione sociale minacciata

Il lavoro domenicale è nemico delle famiglie, ha aggiunto il consigliere nazionale del Partito evangelico Heiner Studer. Secondo lui, le famiglie necessitano di una giornata nella quale tutti i loro componenti hanno del tempo libero a disposizione.

Studer ha poi rilevato che la domenica è importante per la coesione sociale anche al di fuori dalle famiglie.

“Una domenica che diventa sempre più un giorno di lavoro o da dedicare agli acquisti è limitante. Le minacce d’isolamento e di solitudine, con tutte le loro conseguenze, aumenteranno”.

Per Peter Oberholzer, presidente del comitato ecumenico contro l’ampliamento del lavoro domenicale, esistono pure degli argomenti economici. “Privilegiare le stazioni equivale a falsare in modo serio la concorrenza”, ha detto.

Solo l’inizio

Secondo il comitato, le regioni periferiche pagheranno il prezzo di questa liberalizzazione con la tendenza alla chiusura di molti loro negozi.

Inoltre, viene segnalato come, pure rifiutando la revisione della legge sul lavoro proposta dal parlamento, 600 dei 650 servizi commerciali esistenti nelle stazioni svizzere potranno continuare a lavorare pure di domenica.

La liberalizzazione nei centri di trasporto pubblico sarebbe poi soltanto l’inizio, avverte Oberholzer.

Lo scopo ultimo sarebbe quello di permettere il lavoro domenicale in tutti i settori della vendita e dei servizi. Il Consiglio degli Stati avrebbe già dato la propria approvazione ad una mozione in questo senso.

In futuro, secondo il comitato, la questione non riguarderà dunque più soltanto i venditori e le venditrici ma pure gli impiegati nel settore dei servizi.

“Solo un no a questo privilegio per le stazioni potrà evitare questo sviluppo”.

swissinfo e agenzie

Secondo la modifica della legge sul lavoro adottata dal parlamento e sostenuta dal governo, i negozi nelle grandi stazioni e negli aeroporti devono poter impiegare del personale di domenica, indipendentemente dall’assortimento dei prodotti venduti.

L’Unione sindacale svizzera ha lanciato il referendum contro la decisione del parlamento.

Il popolo svizzero si esprimerà il prossimo 27 novembre.

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