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«La lotta contro il razzismo non finisce mai»

Insieme contro il razzismo (da sin. a destra): Couchepin, Gil-Robles e Diène Keystone

Chiude il Fondo per i diritti umani e il razzismo, ma la sfida continua. Martedì a Berna personalità svizzere e no hanno stilato un bilancio del progetto.

Nei suoi cinque anni di vita (2001-2005) il Fondo ha alimentato 500 progetti per un totale di 14,2 milioni di franchi.

Tra il 2001 e il 2005, la Confederazione ha sostenuto più di 500 progetti nell’ambito del «Fondo per i diritti umani e l’antirazzismo», per un totale di 14,2 milioni di franchi. Dall’anno prossimo, per progetti di questo genere verranno messi a disposizione ancora 1,1 milioni l’anno.

Istituito dal Consiglio federale per la durata di cinque anni, il Fondo è stato sciolto martedì a Berna alla presenza di Doudou Diène, il relatore speciale delle Nazioni unite sul razzismo, la discriminazione razziale e la xenofobia. Presente anche il commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Alvaro Gil-Robles.

La giornata di conclusione dei lavori è stata aperta dal consigliere federale Pascal Couchepin. Nel suo discorso, Couchepin ha ricordato che la lotta contro il razzismo e le discriminazioni è una sfida che riguarda tutti. Ciascuno di noi, ha detto il consigliere federale, può dare il suo contributo nella vita di tutti i giorni per favorire la tolleranza e l’integrazione.

Dal canto suo, lo Stato deve garantire le pari opportunità, assumersi il compito di proteggere chi ne ha bisogno e tenere gli occhi aperti. «Lo sappiamo tutti», ha dichiarato Couchepin, «la lotta contro il razzismo non finisce mai».

I complimenti di Gil-Robles

Il commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Alvaro Gil-Robles, ha lodato il Fondo progetti della Confederazione. Lo scorso anno, durante un viaggio in Svizzera, Gil-Robles si era espresso criticamente nei confronti della Confederazione per il modo in cui trattava i richiedenti l’asilo.

Ora, il lavoro svolto grazie al Fondo progetti deve essere portato avanti. Per Gil-Robles, uno degli aspetti fondamentali è l’informazione. In questo modo si potrebbero combattere l’ignoranza e le paure irrazionali, il terreno ideale dal quale nascono xenofobia e movimenti razzisti. Gil-Robles ha inoltre lanciato un appello ai media, invitandoli ad assumersi le loro responsabilità.

Un lavoro a tutto campo

Nel corso di una tavola rotonda è stato stilato un bilancio di questi cinque anni d’impegno eccezionale. I rappresentanti della Confederazione, dei cantoni e delle associazioni attive in questo campo hanno sottolineato che la prevenzione del razzismo è efficace solo se viene istituzionalizzata in tutti i contesti rilevanti.

Dopo la chiusura del Fondo, gli sforzi per il raggiungimento di una società libera da discriminazioni continueranno. Dal 2006, la Confederazione destinerà a questo proposito 1,1 milioni di franchi l’anno. 900’000 franchi saranno versati a progetti di terzi sia in campo scolastico che extrascolastico. I restanti 200’000 franchi serviranno a finanziare dei lavori che integrano l’operato del Servizio per la lotta al razzismo.

swissinfo e agenzie

Dal 2006, la Confederazione destinerà 1,1 milioni di franchi a dei progetti di lotta contro il razzismo.
Il credito rimpiazza il Fondo progetti per i diritti umani e l’antirazzismo, che era stato istituito nel 2001 dal Consiglio federale.
Nei suoi cinque anni di vita, il Fondo ha sostenuto 526 progetti (14,2 milioni di franchi)
Dal 2006, 900’000 franchi saranno destinati a progetti antirazzismo in ambito scolastico e extrascolastico.
200’000 franchi andranno al Servizio per la lotta al razzismo, incaricato di sensibilizzare le amministrazioni e la popolazione.

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