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10 anni di impegno nell’Europa dell’est

Pro Helvetia ha tracciato un bilancio delle sue attività nei paesi dell'Europa centro-orientale, avviate dopo la caduta del Muro di Berlino.

Le 4 antenne aperte dalla Fondazione svizzera hanno come obbiettivo di promuovere la produzione artistica e gli scambi culturali.

La Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia è ormai attiva nell’Europa centro-orientale da un decennio. Le sue prime «antenne» nei cosiddetti paesi di Visegrad (Polonia, Repubblica ceca, Slovacchia e Ungheria) sono state inaugurate nel 1992, nel quadro di un mandato di prestazioni sostenuto dalla DSC Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC).

Inizialmente questi uffici di collegamento a Bratislava, Budapest, Cracovia e Praga puntavano a favorire lo sviluppo e l’integrazione della realtà culturale e delle sue istituzioni indipendenti nei quattro paesi in esame.

Con 1,8 unità lavorative (una persona svizzera assistita da una del posto), ogni antenna gestiva una biblioteca e fungeva da punto di riferimento per gli operatori culturali locali. I progetti finanziati in quel periodo non dovevano necessariamente essere in rapporto con la Svizzera.

Nuovo orientamento

Alla scadenza del mandato di prestazioni della DSC, alla fine del 1999, Pro Helvetia ha deciso di inserire le quattro «antenne» nel proprio esercizio ordinario. Dal 2000 la loro attività è quindi determinata dalle direttive generali della Fondazione.

Le attività si concentrano ora uno scambio culturale equilibrato, nell’ottica di una collaborazione, fra la Svizzera e i paesi dell’Europa centro-orientale. Vengono sostenuti anzitutto progetti che promuovano i contatti fra artisti svizzeri e i loro colleghi dell’est. Negli ultimi tempi sono aumentati anche gli inviti in Svizzera per gli artisti provenienti dai paesi di Visegrad.

L’integrazione delle ex antenne nell’esercizio ordinario di Pro Helvetia ha comportato anche diverse ristrutturazioni. Dal 2000 le risorse finanziarie messe a disposizione dalla Fondazione per i progetti (circa 270 000 franchi annui) sono gestite in comune dai responsabili degli uffici esterni.

Inoltre i singoli dipartimenti specializzati di Pro Helvetia sostengono progetti nei paesi di Visegrad con una media di altri 500 000 franchi annui. Questo nonostante il ridimensionamento dell’esercizio nelle sedi di Praga e Bratislava (ove ora sono presenti solo 0,50 unità lavorative).

Grande dinamismo culturale

La stretta cooperazione dei quattro uffici ha consentito di sviluppare e di realizzare nell’intera area progetti di dimensioni più cospicue e di livello qualitativo elevato. Per le sedi di Praga e Bratislava è stato possibile allestire uffici in istituti culturali locali (l’Istituto del teatro nel primo caso, l’Accademia di belle arti nel secondo), integrando le loro ex biblioteche nei patrimoni delle istituzioni partner.

Attualmente, gli uffici della Fondazione a Praga e a Cracovia sono diretti da collaboratrici locali, quelli a Bratislava e a Budapest da personale svizzero.

Verosimilmente, nel 2004, i paesi di Visegrad entreranno a far parte dell’Unione Europea. Considerati oggi – non solo in ambito economico – la regione più dinamica del continente, essi offrono stimoli importanti anche alla vita culturale, come mostra il Nobel per la letteratura appena conferito all’ungherese Imre Kertész (premio già assegnato, rispettivamente nel 1980 e nel 1996, ai polacchi Czeslaw Milosz e Wieslawa Szymborska).

Pro Helvetia prevede perciò, per gli anni 2003/2004, una serie di manifestazioni culturali che contribuiscano a intensificare i contatti culturali con i paesi dell’Europa centro-orientale.

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