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AIDS: un tabù da combattere

Un poster del "Rainbow Centre" per sensibilizzare sul problema dell'AIDS swissinfo.ch

La Svizzera è presente in Asia centrale con diversi progetti di aiuto allo sviluppo. Su questo tema, vi proponiamo una serie di articoli sul cammino di quattro repubbliche ex-sovietiche verso il libero mercato.

In Kirghizstan, vari programmi sostengono la lotta contro l’AIDS, la prostituzione ed il fiorente commercio di droga.

La città di Osh, famosa per il suo antico bazar, è diventata un importante crocevia per i corrieri della droga provenienti dal vicino Afghanistan.

Il “Rainbow Centre” (centro Arcobaleno) è uno dei tanti gruppi che si stanno occupando dei problemi sociali sorti negli ultimi anni.

Fatima Koshokova, coordinatrice del gruppo, racconta che il centro si è specializzato nell’informare giovani studenti sui pericoli dell’AIDS.

“La nostra missione consiste nel ridurre la vulnerabilità dei giovani nei confronti delle malattie sessuali trasmissibili e dell’abuso di droghe”, spiega Fatima Koshokova a swissinfo.

Il gruppo si reca nelle scuole di tutto il Kirghizstan meridionale per sensibilizzare i giovani a prendere coscienza del problema e per distribuire preservativi.

In primo luogo, astinenza

La priorità di Dilshad, collaboratore 22enne del centro, è quella di informare gli studenti sui benefici dell’astinenza sessuale.

“L’astinenza è l’obiettivo principale, ma se i giovani decidono di essere sessualmente attivi, allora cerco di convincerli ad usare i preservativi”, dice Dilshad.

Fra i giovani il bisogno di informazione sull’AIDS ma anche su altre questioni legati alla sessualità è grande, spiega il collaboratore del centro.

“Nella nostra cultura non possiamo parlare di queste cose con i nostri genitori e nemmeno con i nostri fratelli”, dice Dilshad.

In Kirghizstan, il numero di persone affette dall’AIDS è aumentato considerevolmente soltanto negli ultimi anni.

Secondo stime ufficiali, negli anni novanta il numero di pazienti registrati ufficialmente era rimasto stabile con un massimo di 30 casi all’anno.

Tuttavia, a partire dal 1999 i pazienti affetti dalla malattia sono aumentati. Nel 2002 si sono registrati ben 362 casi.

Commercio sessuale

Un aumento dovuto principalmente al fiorente commercio sessuale sviluppatosi nel sud del Kirghizstan.

Abdiraimov Taalai, responsabile di un servizio che si occupa dell’assistenza alle “professioniste del sesso”, spiega a swissinfo che negli ultimi anni la prostituzione organizzata è aumentata.

“Se facciamo un confronto con il 1999 constatiamo che il numero di protettori ha subito un forte incremento. Una volta ce n’erano sei, ora ce ne sono a dozzine. Ci sono protettori dappertutto”, dichiara Taalai.

“Alcuni sono molto ben organizzati e recrutano ragazze in Uzbekistan e in Tagikistan”.

L’organizzazione di Taalai, denominata “Podruga” (“fidanzata” in russo), cerca di insegnare alle prostitute come proteggersi.

Creare fiducia

“Podruga”, creata nel 1998 da Médecins sans frontières, offre inoltre alle prostitute un’assistenza sanitaria e dei test gratuiti per l’AIDS.

“Quando abbiamo iniziato, le ragazze scappavano via non appena vedevano la nostra macchina scambiandoci per dei poliziotti”, racconta Taalai.

“Allora abbiamo iniziato a spiegare chi eravamo e che volevamo discutere apertamente, distribuire preservativi e consigli.

“Lentamente, siamo così riusciti a creare un clima di fiducia e ora molte ragazze sulle strade, negli alberghi, nelle saune, aspettano con ansia il nostro arrivo”.

swissinfo, Jacob Greber, Philippe Kropf, Osh
(traduzione: swissinfo, Elena Altenburger)

Le ONG “Podruga” e “Rainbow Centre” sono state create nel 1998 da Médecins sans Frontières;
Nel 2002 in Kirghizstan sono stati registrati 362 casi di AIDS.

I collaboratori di “Rainbow Center” visitano le scuole e organizzano seminari e campagne informative sull’AIDS.

“Podruga” è invece un servizio dedicato essenzialmente alle prostitute.

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