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All’inferno con Hermann Hesse

L'autore del Lupo della steppa e di Siddharta morì nel 1962 a Montagnola, in Ticino Keystone Archive

"Viaggio all'inferno attraverso me stesso" è il titolo della straordinaria mostra su Hermann Hesse, che dal 22 marzo al 14 luglio viene proposta dal Museo nazionale svizzero di Zurigo.

Il 2 luglio 2002 ricorre il 125esimo anniversario della nascita di Hermann Hesse. Un’occasione, questa, che il Museo nazionale svizzero non s’è lasciata sfuggire per allestire, in collaborazione con il Museo Hermann Hesse di Montagnola e l’Archivio svizzero di letteratura di Berna, la più grande esposizione, di concezione artistica, mai dedicata alla vita del grande poeta e scrittore tedesco. A fianco della mostra è previsto, dal 27 marzo al 30 giugno, un ricco programma d’accompagnamento.

In scena le contraddizioni dell’uomo moderno

Hermann Hesse – che adoperava anche lo pseudonimo di Emil Sinclair – nacque nel 1877 a Calw, nel Baden-Württemberg, e morì nel 1962 a Montagnola, in Ticino. Ne 1946 gli venne attribuito il premio Nobel per la letteratura. Le sue opere, tradotte in una sessantina di lingue e vendute in oltre 100 milioni di copie, ne fanno lo scrittore di lingua tedesca più letto nel secolo scorso. Il suo enorme contributo alla cultura mondiale passa attraverso la sua immagine, riflessa nei suoi romanzi, di uomo travagliato, moderno, vissuto in un’epoca di contraddizioni.

«Le difficoltà della sua vita, che hanno ispirato questa mostra, fanno Hesse più vicino a noi», ha detto alla presentazione Ruth Grossenbacher, presidente di “Presenza Svizzera”, per evidenziare l’attualità del “fenomeno Hermann Hesse”. Nelle sue opere si ritrovano infatti – come ha sottolineato il direttore del Museo nazionale, Andres Furger – «le contraddizioni dell’uomo moderno dettate dai comportamenti di massa». Per rendere comprensibile al visitatore la dimensione emotiva del messaggio letterario di Hesse e percepibile la sua conflittualità intrinseca, si è fatto ricorso ad installazioni artistiche multimediali di grande effetto evocativo.

Due romanzi antitetici, due poli di un’unità

Così, dopo aver passato in rassegna la biografia dello scrittore, una spettacolare rappresentazione tridimensionale rapisce il visitatore, in un affascinante viaggio nel tempo e nei luoghi in cui furono concepiti «Siddharta» e «Il lupo della steppa», i due romanzi che hanno dato ad Hesse fama mondiale. Ambedue queste opere, concepite negli anni Venti in Ticino e a Zurigo, mantengono ancora intatta la propria forza espressiva.

Appaiono come due romanzi molto diversi, persino antitetici. In realtà sono i poli di un’unità: rispecchiano quell’«unità dei contrari» il cui concetto Hesse aveva maturato tra il 1917 e il 1919. Ambedue le opere trattano la questione epocale della personalità di ognuno di noi, la ricerca dell’«io autentico», per giungere infine alla teoria delle «grandi antinomie».

La mostra si occupa anche dei soggiorni in Ticino ed a Zurigo: vent’anni durante i quali l’autore lavorò intorno ai suoi due maggiori romanzi. Interessanti sono anche i quadri che, da dilettante, lo scrittore dipingeva traendo ispirazione in particolare dall’ambiente in Ticino: terapia psicanalitica, ma anche grande mezzo espressivo per uno spirito meditativo come Hesse.

Hesse in scena, in concerto, in dibattito…

L’esposizione illustra poi la rete di rapporti, finora poco indagati, che lo scrittore intrattenne con i suoi amici zurighesi. Con esempi di arte contemporanea, l’interesse del visitatore viene quindi attirato sull’ambiente artistico ed intellettuale che circondò l’autore. Nel cinema della mostra viene inoltre proiettato l’ultimo documentario zurighese dedicato ad Hermann Hesse.

Questa mostra straordinaria sarà accompagnata da un ricco programma, dentro e fuori del museo: letture, concerti, conferenze e dibattiti con intellettuali, tra cui la scrittrice svizzera Eveline Hasler e l’editore Siegfried Unseld.

Il catalogo della mostra, corredato di numerose illustrazioni, fornisce un contributo interessante allo studio di Hesse e alla ricerca critica sull’opera del grande scrittore. Gran parte di questa pubblicazione di 240 pagine è dedicata al soggiorno di Hesse a Zurigo negli anni Venti. I contributi esclusivi, prodotti in vista di questa esposizione, sono lavori originali di ricerca di numerosi critici letterari tedeschi e svizzeri.

Silvano De Pietro

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