Prospettive svizzere in 10 lingue

Anche nel canton Uri l’inglese soppianta l’italiano

Fra un paio d'anni, anche i piccoli urani dovranno vedersela con la lingua di Shakespeare Keystone Archive

Uri si è adeguato agli altri cantoni: dal 2004, la prima lingua straniera insegnata a partire dalla terza elementare non sarà più l'italiano ma l'inglese.

Annunciando la novità, il governo di Altdorf ha specificato che l’introduzione dell’insegnamento dell’inglese avverrà a partire dal 2004/2005, in modo coordinato con gli altri cantoni della Svizzera centrale.

Quale primo e unico cantone d’Oltralpe, Uri aveva introdotto l’italiano come prima lingua negli anni Novanta, in omaggio ai vincoli tradizionali con il Ticino e anche alle raccomandazioni del Consiglio d’Europa, che invita a insegnare per prima la lingua del vicino.

Ma ora è finita. L’italiano potrà in futuro essere scelto soltanto come materia facoltativa a partire dalla quinta. Come seconda lingua straniera obbligatoria sarà insegnato il francese a partire dalla settima classe. «Modello 3/7» si chiama questa innovazione.

L’inglese guadagna sempre più importanza nella nostra società, ha detto alla stampa il capo del Dipartimento dell’istruzione e della cultura, Josef Arnold: lo hanno confermato anche le consultazioni tenutesi nel cantone e nel resto della Svizzera centrale. Con l’aumento della mobilità aumenta anche la necessità di coordinazione e Uri fa parte della Svizzera centrale, ha indicato Arnold, spiegando la scelta del Cantone di guardare ormai a Nord invece che a Sud per l’insegnamento delle lingue.

Una seconda lingua non prima della quinta

Con il suo modello «3/7» Uri ha tuttavia ambizioni più modeste rispetto alle raccomandazioni della Conferenza dei direttori cantonali dell’istruzione della Svizzera centrale, che ha adottato un modello chiamato «3/5/7», consistente nell’introduzione di una seconda lingua straniera dalla quinta elementare.

Per Uri il «3/5/7» avrebbe conseguenze finanziarie troppo pesanti e anche per i docenti l’impegno sarebbe eccessivo, ha detto Arnold. Inoltre si vuole in modo consapevole lasciare abbastanza tempo per la promozione del tedesco scritto.

Secondo il consigliere di Stato, le esperienze degli ultimi anni hanno dimostrato che Uri in fatto di formazione segue chiaramente gli orientamenti della Svizzera tedesca e l’introduzione dell’italiano alle elementari non ha modificato la situazione. Né ha avuto una utilità diretta. Ciò non vuol dire che l’italiano precoce sia stata una «una perdita di tempo»: è stato un arricchimento. Inoltre c’è stato un attivo scambio con il Ticino.

L’idillio con il vicino del Sud è nondimeno finito: ora gli sguardi si rivolgono a Nord. Ad Altdorf si è giunti alla conclusione che il coordinamento con la Svizzera centrale pesa di più sulla bilancia della politica scolastica.

swissinfo e agenzie

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