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BASEL 2002: lusso in mostra

Gioielli per (quasi) tutti in mostra a Basilea Keystone

Da giovedì fino all'11 aprile splende BASEL 2002, il più importante salone al mondo per l'orologeria e la gioielleria. L'ambiente è esclusivo e lussuoso. I protagonisti in vendita pure...

Immaginate una buona dose di lusso sfrenato e conditelo con arte, passione ed un pizzico di mondanità. Ecco…benvenuti a BASEL 2002, fiore all’occhiello degli appuntamenti fieristici nella città renana. “BASEL 2002 rappresenta, su scala planetaria, la principale piattaforma di business per l’orologeria ed i gioielli ed è l’unica manifestazione in grado di pilotare il settore”. Parola di René Klamm, direttore dell’esposizione.

Cofanetti contenenti 4 orologi (sembra quasi un insulto definirli tali…) griffati Patek Philippe, il cui prezzo si aggira attorno ai 10 milioni di franchi. Stand, come quello della prestigiosa Rolex, in costoso marmo bianco nei quali non si entra che su invito. “Ponti di lusso” tempestati di sfarzose opere orologiere. E le immancabili frotte di belle ragazze in tailleurs mozzafiato.

BASEL 2002, che quest’anno festeggia il suo trentennale, è ormai diventato un perno per i produttori di questo tipo di beni di lusso. Non mancano neppure le innovazioni, alcune delle quali, ma guarda un po’, accessibili anche alla massa. È il caso del nuovo nato della Tissot, T-touch, le cui funzioni (comprendenti tra le altre, bussola, altimetro e barometro) si azionano toccando semplicemente lo schermo…

Dimensioni titaniche

5 padiglioni d’esposizione a coprire un’area di circa 95’000 m2. La bellezza di 2’195 espositori provenienti da 40 paesi diversi, tra i quali, noblesse oblige, l’ottimamente rappresentata Svizzera. Circa 85’000 visitatori attesi, senza dimenticare i circa 1’500 giornalisti accreditati.

La crescita di BASEL, nata nel 1972 come fiera unicamente elvetica, è esponenziale. Tanto che gli organizzatori hanno già annunciato grandi novità per la prossima edizione. Ad esempio la costruzione di una torre di 31 piani nel cuore della fiera basilese, destinata a divenire l’edificio più alto del paese. E poi “l’emigrazione” di una parte della manifestazione nella capiente Zurigo. Scelte obbligate: le capacità espositive di Basilea sono ormai completamente sfruttate.

“Importante esserci”

“Per noi, come per tutti i nostri concorrenti è fondamentale partecipare a BASEL”, ci dice un collaboratore di Tissot. “Non si tratta soltanto di una questione d’immagine ma anche puramente finanziaria”.

BASEL, in effetti, funge da punto di contatto tra i principali produttori di orologi e gioielli ed i clienti al dettaglio da un lato e gli agenti distributori dall’altro. Questi ultimi approfittano dell’opportunità di trovare tutti i migliori prodotti a livello mondiale sul luogo ed acquistano interi stock, per poi rivenderli al dettaglio nei loro paesi.

“Alcuni anni fa, alcune marche realizzavano fino al 60% della loro cifra d’affari nell’ambito di saloni come questo. Ora, con il moltiplicarsi dei canali distributivi, per la maggior parte di noi la percentuale si situa verosimilmente tra il 20 e il 30%”, rileva il nostro interlocutore. Comunque un giro d’affari mica da ridere.

Coordinazione con Ginevra

Lunedì prossimo (fino al 15 aprile) toccherà infine al Salone internazionale dell’orologeria di lusso di Ginevra (SIHH). Un appuntamento importante soprattutto per i professionisti del ramo, a differenza di BASEL che si rivolge invece a tutti.

Come ha ricordato Jacques J. Duchêne, presidente del Comitato degli espositori, le date di svolgimento delle due rassegne sono state coordinate “in modo da permettere ai nostri importanti visitatori del settore di poter assistere ad entrambe le manifestazioni senza disagi”. A parte, forse, quello di prosciugare più o meno abbondantemente le finanze degli stessi “importanti visitatori”…

Marzio Pescia

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