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Cinque nuovi siti proposti all’Unesco

La regione viticola del Lavaux sul lago Lemano. swiss-image.ch

La Svizzera vorrebbe includere 5 oggetti, tra cui alcuni edifici di Le Corbusier e la linea del Bernina Express, nell’elenco del Patrimonio mondiale dell’Unesco.

Nella lista presentata venerdì dal governo, non figurano le due proposte del Canton Ticino.

Alcune costruzioni in Svizzera progettate dal celebre architetto neocastellano – ma naturalizzatosi francese – Le Corbusier, la Ferrovia retica e il paesaggio culturale della tratta Albula-Bernina, i resti di insediamenti preistorici in laghi e paludi, il paesaggio urbano di Le Locle/La Chaux-de-Fonds e la regione viticola del Lavaux (canton Vaud).

Sono questi i cinque oggetti che il Consiglio federale ha approvato venerdì quali potenziali candidati all’iscrizione nel Patrimonio mondiale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (Unesco).

La scelta finale dei siti – indica una nota del Dipartimento federale dell’interno (Dfi) – è stata compiuta da un gruppo di esperti diretto dall’Ufficio federale della cultura (Ufc).

Secondo Johann Mürner, responsabile della Sezione patrimonio culturale e monumenti storici dell’Ufc, i cinque progetti hanno delle buone possibilità di essere accettati dall’Unesco.

Le ville di Le Corbusier

Per quanto attiene a Le Corbusier – al secolo Charles-Edouard Jeanneret (1887-1965) – gli oggetti considerati sono la Villa Jeanneret-Perret e la Villa Schwob a La Chaux-de-Fonds (canton Neuchâtel), la Petite villa a Corseaux (Vaud), e l’Immeuble Clarté a Ginevra.

Il progetto d’iscrizione al patrimonio mondiale dell’Unesco degli edifici dell’architetto neocastellano rientra nel quadro di un concetto che raggruppa numerosi paesi.

Le altre costruzioni situate in Francia, Germania, Belgio, Argentina, India, Tunisia e Stati Uniti, riflettono la creazione architettonica e urbanistica di Le Corbusier.

In totale, una trentina di oggetti sono riassunti in un’unica iscrizione.

La linea del Bernina Express

Altro oggetto ritenuto dal governo svizzero, la tratta della Ferrovia retica che porta da Thusis a Campocologno e il paesaggio culturale dell’Albula-Bernina.

La costruzione della Ferrovia retica all’inizio del 20esimo secolo è stata una sfida tecnologica per quei tempi, sfociata nella realizzazione della più alta trasversale alpina d’Europa e di una delle più ripide ferrovie del mondo.

La linea si snoda inoltre lungo un paesaggio culturale di “ricchezza straordinaria”, indica il Dfi.

Zone lacustri

Tra gli altri siti selezionati, figurano i resti degli insediamenti preistorici nei laghi e paludi, le cosiddette “palafitte”.

La selezione di queste zone, ripartite in 17 cantoni, non è tuttavia ancora stata compiuta.

In Svizzera, ricorda il Dfi, sono stati censiti oltre 450 luoghi di questo genere, di cui circa la metà si trova nella regione dei Tre Laghi (Morat, Bienne e Neuchâtel).

Vini e orologi

Gli ultimi due oggetti comprendono il paesaggio urbano dell’industria orologiera di La Chaux-De-Fonds/Le Locle e la regione viticola del Lavaux.

Le due cittadine nel canton Neuchâtel sono state scelte in quanto esempio per eccellenza di un insieme urbano che ritraccia gli albori e l’evoluzione dell’industria orologiera.

Le vigne vodesi ai bordi del Lemano si caratterizzano invece per la loro disposizione in “terrazze”, che ha il vantaggio di prevenire l’erosione e di semplificare la coltivazione.

La regione, che data del 12esimo secolo, copre una superficie di 805 ettari.

Escluso, per il momento, il Ticino

Tra i siti che non hanno superato l’esame (su un totale di 22 proposte) figura anche il complesso sacrario della Collina d’Oro (Sant’Abbondio) di Lugano, escluso nella prima fase, e la tratta montana del San Gottardo, depennata nonostante avesse, secondo le parole dello stesso Dfi, il “potenziale per figurare nel Patrimonio mondiale”.

Olivier Martin, collaboratore scientifico della Sezione patrimonio culturale e monumenti storici dell’Ufc, spiega l’esclusione di Sant’Abbondio con l’attuale sovrarappresentazione di siti sacrali nella lista dell’Unesco.

“Questa categoria è già completata da numerosi siti, in particolare in Spagna e in Italia”, indica a swissinfo Martin.

“Sant’Abbondio è un monumento degnissimo, ma non è un simbolo di identità mondiale come può esserlo l’Abbazia di San Giovanni a Müstair, fatta costruire da Carlo Magno”, ci dice Francesca Gemnetti, presidente della Commissione svizzera per l’Unesco.

Per quanto concerne la tratta del San Gottardo, il sito è stato ritenuto, ma la candidatura è stata rinviata in attesa che vi sia un progetto ben definito.

“Le Ferrovie federali svizzere, in particolare, stanno ancora riflettendo su cosa fare di questa linea una volta che entrerà in funzione la Nuova trasversale ferroviaria alpina”, spiega Martin.

Gemnetti ricorda tuttavia che “un monumento non deve per forza far parte della lista Unesco per venir valorizzato”.

Sei siti svizzeri

Per quanto riguarda la totalità del territorio, sono attualmente sei i siti iscritti nell’elenco dell’Unesco.

Si tratta del centro storico di Berna, dell’Abbazia di San Gallo, del Convento benedettino San Giovanni di Müstair (nella valle omonima nel canton Grigioni), dei Castelli di Bellinzona e del Monte San Giorgio in Ticino e della regione Jungfrau-Aletsch-Bietschhorn nella Svizzera centrale.

swissinfo e agenzie

In conformità alla Convenzione del 16 novembre 1972 sulla protezione del Patrimonio mondiale culturale e naturale, nella lista dell’Unesco figurano beni di un valore universale eccezionale.

Questo documento esige un sistema di cooperazione internazionale in grado di sostenere gli Stati contraenti nei loro sforzi.

La Svizzera ha ratificato la Convenzione Unesco nel 1975.

Il governo vorrebbe includere 5 nuovi oggetti nella lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco.
Si tratta di una serie di costruzioni di Le Corbusier, della regione viticola del Lavaux, della Ferrovia retica, del paesaggio urbano di Le Locle/La Chaux-de-Fonds e di alcuni siti lacustri.

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