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Cittadini europei liberi di lavorare in Svizzera

Cittadini europei più liberi di lavorare in Svizzera Keystone

Dal 1° giugno, i cittadini di venti paesi dell'Unione europea e dell'Associazione europea di libero scambio avranno accesso senza limitazioni al mercato del lavoro svizzero.

La libera circolazione integrale delle persone è però provvisoria. Alla Svizzera rimane la possibilità di reintrodurre temporaneamente dei contingenti. E all’orizzonte si staglia un nuovo referendum della destra antieuropeista.

A cinque anni dalla sua entrata in vigore, l’accordo fra UE e Svizzera sulla libera circolazione delle persone entra nella seconda fase. Dal 1° giugno i cittadini dei 15 primi paesi membri dell’UE, dei paesi dell’AELS (Islanda, Norvegia e Liechtenstein) e di Malta e Cipro avranno libero accesso al mercato del lavoro elvetico.

Finora la concessione di permessi di soggiorno ai cittadini di questi paesi era limitata da contingenti. Ora, come previsto dall’accordo, i contingenti saranno soppressi. Si tratta però di una misura provvisoria, della durata di un anno.

Clausola di salvaguardia

Se durante questo anno l’immigrazione dovesse superare del 10% la media degli ultimi tre anni, la Svizzera avrebbe la facoltà – in virtù della «clausola di salvaguardia», contenuta nell’accordo sulla libera circolazione – di reintrodurre i contingenti per la durata di altri due anni.

«Non è da escludere che i limiti oltre i quali si può far ricorso alla clausola di salvaguardia siano superati», ammette Dominique Boillat, portavoce dell’Ufficio federale della migrazione (UFM). «Tuttavia la Svizzera non è ovviamente obbligata a reintrodurre i contingenti».

Per ora la libera circolazione ha sortito effetti positivi, afferma dal canto suo la portavoce della Segreteria di Stato per l’economia (SECO), Rita Baldegger. «Ha favorito la crescita economica, fornendo alle imprese il personale qualificato di cui aveva bisogno».

Forte richiesta per i permessi di lunga durata

Non per niente i contingenti per i permessi di soggiorno di lunga durata – 15’000 permessi annuali concessi a chi ha un contratto di lavoro valido per più di un anno – sono stati esauriti in breve tempo.

Meno richiesti invece i permessi di breve durata (al massimo un anno). Dei 115’000 permessi annuali a disposizione è stata utilizzata una quota oscillante tra il 55% e il 90%.

Per i mesi di giugno e luglio 2007, l’UFM prevede un forte aumento delle richieste di permesso. «È tuttavia probabile che l’aumento riguardi soprattutto i permessi di lunga durata», ritiene Boillat.

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Non preoccupati per i contingenti

L’analisi è condivisa da Rita Baldegger: «La soppressione dei contingenti porterà ad uno spostamento dai permessi di breve durata a quelli di lunga durata. Si tratta in qualche modo di una ‘normalizzazione’ dello statuto di persone che già lavorano in Svizzera». La SECO non prevede un forte aumento di cittadini dell’UE in Svizzera.

«Non vediamo motivi di preoccupazione per la soppressione dei contingenti», osserva ancora Baldegger. «Anche perché le persone giunte in Svizzera sono qualificate e potrebbero facilmente trovare un lavoro anche in una situazione economica meno favorevole».

Referendum in vista

La soppressione dei contingenti non riguarda i cittadini dei paesi entrati nell’UE nel 2004 (fatta eccezione per Malta e Cipro). Nel loro caso la libera circolazione integrale arriverà solo nel 2011.

Quanto alla Bulgaria e alla Romania, entrate nell’UE nel 2007, l’accordo sulla libera circolazione dovrà essere oggetto di un nuovo negoziato, per il quale non è ancora stata fissata una data.

Nel corso dell’anno prossimo anche il Parlamento dovrà pronunciarsi di nuovo sulla libera circolazione delle persone. Questo permetterà all’Unione democratica di centro (UDC, destra nazional-conservatrice) di lanciare un referendum, come già preannunciato. L’ultima parola spetterà perciò molto probabilmente al popolo.

swissinfo, Andrea Tognina

La seconda fase degli accordi bilaterali comporta novità anche per lo statuto di frontaliero. Lo statuto potrà essere applicato dal 1° giugno alle persone domiciliate nei 20 paesi dell’UE e dell’AELS acui è applicata la libra circolazione integrale e non più solo a quello domiciliate nei paesi limitrofi.

Inoltre i frontalieri potranno lavorare in tutta la Svizzera e non solo come finora nella fascia di frontiera.

Dal 2002 il numero di frontalieri in Svizzera è aumentato di 30’000 unità ogni anno, per raggiungere quota 190’000 alla fine dello scorso dicembre.

I cittadini francesi costituiscono oltre la metà del totale, seguiti dagli italiani e dai tedeschi.

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