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Concentrazione in movimento nelle assicurazioni malattia

L'aggregazione tra le casse malatti farà scendere il loro numero dalle attuali 80 ad un massimo di dieci o venti Keystone

Fenomeno di concentrazione in accelerazione tra le casse malati, innescato dagli aumenti dei premi della Supra. Un effetto abbozzato dalla LAMal.

Dopo il rialzo del 25 per cento dei premi in un solo anno, Gli assicurati della cassa malattia Supra, si stanno rivolgendo altrove. L’emorragia è intensa, specialmente verso la Assura, che ha offerto aiuto alla concorrente.

La scelta del consumatore

L’utente – ricorda l’Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS) – deve raccogliere il maggior numero di informazioni possibile prima di scegliere la cassa presso cui assicurarsi, cercando un buon compromesso tra premi e prestazioni. La Legge sull’assicurazione malattia (LAMal) obbliga infatti gli assicuratori ad accettare chiunque, indipendentemente dall’età o dallo stato di salute.

Dopo l’avvicinamento tra Supra e Assura – che conta 250.000 membri e propone premi inferiori del 30% a quelli della Supra (170.000 assicurati in febbraio) – l’UFAS si rifiuta di rifiuta di fare previsioni su quale sarà l’atteggiamento degli assicurati. Daniel Wiedmer, portavoce dell’Ufficio federale, non esclude che le sinergie sviluppate con urgenza la settimana scorsa tra le due casse possa concretizzarsi in una fusione. Se così fosse, sarebbe un buon segnale.

Le casse con una sufficiente massa critica riescono meglio a far fronte ad un massiccio afflusso di nuovi clienti. La crescita esponenziale del numero dei loro affiliati – secondo Wiedmer – costringe certe piccole società assicurative ad aumentare i premi. La questione del trasferimento delle riserve non rappresenta un vero scoglio – aggiunge – e gli assicuratori fanno presto a costituirle.

In pochi cambiano

Yves Seydoux, portavoce del Concordato delle casse malattia santésuisse, rileva che le riserve rappresentano i fondi propri delle aziende e voler istituire un fondo nazionale vorrebbe dire incamminarsi verso una cassa unica. «Sarebbe come aprire la porta ad una gestione statale i cui esempi all’estero hanno mostrato tutta la pesantezza».

Certe evoluzioni sono molto chiare, come la perdita di 40.000 membri della Supra avvenuta all’inizio dell’anno e passati in gran parte alla cassa Philos, secondo Seydoux. Ma ciò concerne soltanto l’1% dei 7.200.000 assicurati in Svizzera.

Massiccia concentrazione

Le piccole casse sono in difficoltà di fronte alle numerose domande di contratto: ciò non significa però che siano gestitie meno bene delle grandi. Hanno il vantaggio di essere efficaci proprio perché possiedono una struttura più leggera, secondo Seydoux. Santésuisse appoggia il regime di concorrenza, ma ciò non le impedisce di constatare che il numero di casse si è dimezzato dall’entrata in vigore della LAMal. «La concentrazione in sé non è una brutta cosa e se avviene tramite una fusione gli assicurati non se ne accorgono nemmeno».

In futuro questo fenomeno di aggregazione dovrebbe accentuarsi, fino ad avere la presenza di 10-20 casse, contro le attuali 80, dichiara il portavoce della CSS, Stephan Michel. Ma ciò non significa necessariamente che le piccole casse scompariranno del
tutto.

swissinfo e agenzie

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