Prospettive svizzere in 10 lingue

Di nuovo il francese trema per il test delle urne

Tempi duri per il francese, minacciato dall'inglese già alle elementari Keystone

Nei Cantoni di Turgovia e Zugo il 21 maggio la popolazione decide se limitare ad una - l'inglese - le lingue straniere alle elementari.

Un altro cantone svizzerotedesco, Sciaffusa, ha da poco respinto, di stretta misura, un’analoga proposta fatta da un gruppo di insegnanti e genitori.

La maggioranza dei cantoni dove si parla il tedesco preferiscono insegnare l’inglese prima del francese e prevedono d’introdurre la lingua di Shakespeare già in terza elementare, per cominciare con il francese solo in quinta.

Per ora nei cantoni francofoni, in Ticino, nei Grigioni, nel Cantone di Berna e nei cantoni nord-occidentali la prima lingua straniera che si impara a scuola è ancora uno degli idiomi nazionali (di solito il tedesco per i francofoni e tedesco o francese per chi parla l’italiano, in Ticino e nei Grigioni) e non l’inglese.

Ma lo status del francese è sempre più traballante nei cantoni svizzerotedeschi.

Come è già successo a Sciaffusa, anche a Zugo e Turgovia i votanti mettono in discussione il principio non scritto, ma da tutti finora rispettato, di buona convivenza federale che dà la precedenza alle lingue dei vicini cantoni, e non a quella di Shakespeare, un principio che è stato importante per la coesione nazionale di un paese pluriculturale come la Svizzera.

Per gli iniziativisti, un gruppo di insegnanti e di genitori preoccupati per il rendimento scolastico degli allievi (che in generale nei rapporti comparativi internazionali PISA non avevano brillato in tedesco), si tratta invece di non appesantire troppo il carico di studi, specialmente per quegli scolari che hanno difficoltà d’apprendimento.

Stress o possibilità in più?

Il gruppo di genitori e di insegnanti sostiene che i bambini sono stressati perché già devono apprendere il “buon tedesco” come prima lingua, dato che a casa parlano il dialetto svizzerotedesco. Non bisogna dimenticare inoltre che le classi svizzere sono sempre più frequentate da bambini stranieri.

I cantoni di Appenzello interno e di Nidvaldo hanno già deciso di rimandare l’insegnamento del francese alla settima classe, mentre iniziative simili sono ancora aperte a Lucerna e Zurigo. Il voto di Zurigo, che non è previsto prima del 2007, influenzerà probabilmente gli altri cantoni.

In difesa del francese e del plurilinguismo precoce

Rinfrancata dal risultato della votazione di Sciaffusa lo scorso febbraio, che ha respinto il blocco all’insegnamento precoce di più lingue, Anne-Catherine Lyon, presidente della Conferenza intercantonale dell’istruzione pubblica della Svizzera francese e del Ticino (CIIP), aveva ricordato l’importanza del tema. Chi può dichiarare sul suo curriculum vitae di conoscere una seconda lingua nazionale resta avvantaggiato nella ricerca di un lavoro in Svizzera.

Anche un gruppo di pedagoghi e linguisti, provenienti da diversi paesi, si erano espressi in favore dell’insegnamento di più lingue, in un incontro tenutosi in febbraio a Zurigo. Gli esperti avevano sottolineato che un apprendimento precoce delle lingue “è più facile e più efficace”.

Dal canto suo la presidente della Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE) Isabelle Chassot, che da marzo ha preso il posto di Hans Ulrich Stöckling, ha dichiarato che si batterà affinché l’inglese non sostituisca il francese nelle scuole.

Se un cantone svizzero tedesco dovesse dare la preferenza all’inglese, aveva sottolineato in un’intervista al quotidiano Le Temps, non esiterebbe a chiedere al suo Cantone (Friburgo) di presentare un’iniziativa per esigere l’intervento federale di Berna. Che avrebbe la possibilità di imporre il rispetto del concordato HarmoS (armonizzazione dei sistemi scolastici).

Il 21 maggio in tutta la Svizzera si vota anche per creare uno spazio formativo nazionale, che riformi il sistema educativo, armonizzando a livello federale i diversi programmi scolastici, oggi ancora in gran parte di competenza dei cantoni.

swissinfo e agenzie

Come già successo a Sciaffusa, a Zugo e Turgovia è stato lanciato un testo, da sottoporre ai votanti, che va contro il compromesso politico raggiunto nel marzo del 2004 dalla Conferenza dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE).

Il cosiddetto “modello 3/5”, adottato dalla Conferenza, prevede che entro il 2010/2012 gli alunni apprenderanno una prima lingua straniera dalla terza ed una seconda dalla quinta elementare.

In febbraio il canton Sciaffusa ha rifiutato con il 51.3% l’iniziativa che chiedeva l’insegnamento del solo inglese quale lingua straniera alle elementari.

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