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Il giornale si appoggia alla rete

Internet non ha ridotto i giornali a fettine... swissinfo.ch

Secondo un recente studio, i quotidiani in versione elettronica completano, ma non sostituiscono la versione cartacea.

Tra i criteri che contribuiscono al successo di un sito d’informazione, la credibilità delle notizie resta per ora il più importante.

«Se la stampa quotidiana è una barca, internet è la prua: permette di anticipare, intuire, capire e farsi capire. (…) Grazie alla rete, i quotidiani hanno superato la televisione e perfino la radio: le notizie arrivano prima su internet, e i servizi (forum e fotografie, approfondimenti e divertimenti) sono sempre a disposizione». Così si esprime lo scrittore e giornalista italiano Giuseppe Severgnini, parlando della versione on-line del Corriere della Sera.

Nel corso degli ultimi anni, la rete si è sviluppata enormemente. Osservando questa evoluzione, alcuni avevano parlato di «giorni contati» per i giornali in formato cartaceo, destinati ad essere soppiantati a corto termine da quelli elettronici, sempre – almeno in teoria – aggiornati e accessibili tramite un computer, da qualunque parte del mondo, a qualsiasi momento.

In realtà, le cose non sono andate esattamente così: se è vero che l’uso di internet come fonte di informazione si è vieppiù affermato, ciò non è avvenuto a scapito della carta stampata. Anzi, il giornale su carta e la versione elettronica sembrano completarsi, come emerge da un recente studio dell’Istituto di ricerca sui mezzi di comunicazione di massa dell’Università di Zurigo. L’inchiesta ha preso in considerazione i siti internet di undici giornali svizzeri, di diverso genere, e lettori di età diversa.

Complementarietà, non sostituzione

La copia elettronica di una pubblicazione è praticamente sempre consultata in aggiunta a quella classica: è questo il dato più interessante che emerge dallo studio.

Nel panorama mediatico attuale, «il sito internet del proprio giornale è visto dai lettori come un interessante complemento alla copia cartacea, grazie al quale possono seguire eventuali sviluppi nelle vicende che a loro più interessano, e non come un’alternativa», rileva Ursina Mögerle, responsabile dello studio. Spesso, infatti, il giornale viene letto al mattino ed il sito internet visitato diverse volte nel corso della giornata.

La ricerca ha inoltre permesso di determinare che «gli utilizzatori della versione elettronica scelgono gli articoli in maniera più mirata, dando però prova di curiosità durante la navigazione», spiega la ricercatrice.

La notizia sempre al centro

Recenti studi realizzati negli Stati Uniti, mostrano come, oltre a informazioni e spiegazioni, i navigatori siano sempre più alla ricerca di stimoli, scambi e divertimento.

Anche i siti internet di alcuni giornali svizzeri, oltre ai medesimi contenuti delle edizioni tradizionali, presentano anche diversi servizi aggiuntivi, ad esempio la possibilità di scaricare brevi filmati, ascoltare interviste, partecipare a sondaggi, consultare l’archivio degli articoli, commentare le notizie e discutere con altri utenti nell’ambito di forum.

Si potrebbe dunque immaginare che le possibilità appena elencate attirino parecchio l’attenzione dei lettori. «Abbastanza sorprendentemente», commenta Ursina Mögerle, «abbiamo rilevato che questi servizi sono per ora utilizzati in maniera relativamente marginale. In altre parole, la maggioranza delle persone interpellate si interessa soprattutto ai contenuti redazionali del giornale, mentre tende a cercare altrove offerte ludiche o interattive».

Come spiegare questo fatto? «La questione è legata all’immagine dei media, che evolve in maniera abbastanza lenta: di conseguenza, ai giornali non vengono ancora associate certe caratteristiche, ma si chiede soprattutto di assicurare la copertura e l’analisi dell’attualità». Tuttavia, dallo studio si nota un maggior interesse per questi servizi complementari da parte del pubblico più giovane: in futuro, è dunque ipotizzabile un cambiamento nelle abitudini di chi legge il giornale su internet.

Non a caso, durante un recente discorso, il magnate dell’informazione Rupert Murdoch ha invitato gli editori americani ad «abbracciare Internet», suggerendo molto caldamente di aggiungere video e blog agli articoli. Secondo Murdoch, i giornali in rete non devono restare un complemento o una copia di quelli su carta, ma diventare una vera e propria «destinazione» fine a sé stessa.

Reputazione di carta

Precisa Severgnini: «Vi siete mai domandati perché le grandi testate hanno avuto successo anche in internet? Perché la gente si fida di più di www.washingtonpost.com (e, crediamo di corriere.it) che di www.balleinrete.net».

Una considerazione, questa, confermata da Ursina Mögerle: «si tratta della cosiddetta ipotesi del trasferimento, vale a dire che i lettori reputano serio un prodotto elettronico di cui conoscono la buona reputazione… di carta. Di conseguenza, proiettano sulla versione elettronica le medesime aspettative riposte nel giornale stampato».

Lo studio realizzato in Svizzera, infine, permette di affermare che chi si informa anche tramite internet sa valutare le fonti in maniera critica, consultando spesso titoli diversi. Si tratta dunque di un lettore che apprezza la credibilità della notizia piuttosto che il supporto con cui è fornita.

swissinfo, Andrea Clementi

Nel 2004, 91% degli internauti svizzeri indicavano lo scambio di posta elettronica quale uso principale della rete, seguito da ricerche tematiche e desiderio di informarsi sull’attualità.

Tra gli altri servizi di internet particolarmente apprezzati, gli orari dei mezzi di trasporto, le quotazioni borsistiche, la possibilità di effettuare pagamenti, di scaricare programmi e documenti di vario genere, le aste su siti specializzati e la ricerca di impieghi e alloggi.

Solo una minoranza (14%) di chi naviga regolarmente effettua acquisti su internet; ancora meno numerose le persone che utilizzano la rete per giocare (11%).

Il 97% degli svizzeri legge almeno un giornale.
Riviste e periodici sono lette dal 94% della popolazione.
Quasi la metà (49%) naviga in internet settimanalmente.
Due persone su cinque sopra i 14 anni si connettono quotidianamente.

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