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Libri in viaggio sulle rotte dei “corsari”

La Bottega del Caffé, punto di ritrovo dei "bookcrosser" a Lugano swissinfo.ch

Far circolare i libri e possibilmente seguire le loro tracce. È, ridotto ai minimi termini, il principio del "bookcrossing", una forma di scambio tra i lettori.

Un fenomeno, difficile da quantificare con precisione, in netta crescita sia nella Svizzera italiana, sia in Lombardia.

La difficoltà di fornire delle cifre esatte è fondamentalmente legata alle caratteristiche del “bookcrossing”: si tratta infatti di un movimento assolutamente spontaneo e le cifre non concordano (quasi) mai.

Certo è che dall’aprile del 2001 – quando a Kansas City Ron Hornbacker lancia il “bookcrossing” lasciando per le vie della sua città qualche libro – il movimento è cresciuto e si è organizzato. Secondo le ultime stime, i “corsari” nel mondo sono oltre 320 mila e i libri in circolazione sono più di 1 milione e 700 mila.

Saldamente al comando, nella Top Ten dei “bookcrosser”, gli Stati Uniti, seguiti dal Canada. Al primo posto dei paesi europei la Gran Bretagna, poi Germania, Spagna, Italia, Francia. I dati vengono regolarmente aggiornati e trasmessi agli iscritti tramite una newsletter.

Dalla panchina del parco…

Il mondo, dunque, come una grande biblioteca? Perché no. Chiunque può diventare “corsaro” (restando anonimo, se lo desidera) e si può iniziare ovunque. Basta capitare su un libro “abbandonato”, riconoscibile dall’etichetta gialla e da un codice di identificazione, che permette di seguire il percorso dei libri sul sito ufficiale. Oppure basta avere il coraggio di “liberarne” uno.

Ogni luogo pubblico va bene: su una panchina, in un bar, al cinema, nelle sale d’aspetto o in una cabina telefonica. Oppure in un parco giochi.

In Ticino i “corsari” sono circa 200, prevalentemente nel Luganese. E nella sola città di Lugano, per esempio, i libri “liberati” negli ultimi giorni erano undici…ma solo fino a qualche minuto fa. Mentre scriviamo tre libri sono stati raccolti. Le cifre vengono infatti aggiornate ogni 20 minuti, a dimostrazione che i libri vagabondi non si possono fermare…

In Italia i dati ufficiali indicano la presenza di oltre 12 mila “corsari” e la parte del leone spetta a Milano; le stime del 2004 si attestano attorno alle duemila unità.

La comunità si incontra e si svela



I “ corsari”, che si scambiano i commenti nei forum della Grande Rete, hanno anche la possibilità di incontrarsi nelle cosiddette “Official Crossing Zone”, ossia locali che mettono a disposizione degli spazi dove si possono lasciare e prelevare i libri.

A Milano i punti di incontro si stanno moltiplicando velocemente, ma quello storico rimane l’”Old Fox Bar”, in piazza Sant’Agostino. Ma anche Varese e Como si stanno organizzando. A Lugano i ritrovi ufficiali sono due: il negozio di alimentari “Il Bomborozzo”, a Massagno, e “La Bottega del Caffè”, in pieno centro.

All’interno della “Cafferia”, sullo scaffale ci sono una ventina di libri. “I corsari non chiedono mai niente – spiega a swissinfo la barista – si arrangiano. Sono presi dalla lettura”. E la scelta non manca, anche perché in questo ritrovo i libri abbandonati e quelli raccolti sono davvero molto numerosi.

All’inizio di gennaio alcuni “corsari” si sono dati appuntamento proprio qui, per la voglia e il bisogno di conoscersi e di condividere un modo diverso di muoversi nell’universo della lettura.

Quel che conta è leggere



“Ho indossato i panni della “corsara” – confida a swissinfo Rosa – quasi per gioco. Spinta dalla passione per la lettura, mi sono avventurata in questo universo. E ho avuto la possibilità di leggere libri che, probabilmente, non avrei mai letto secondo i canali convenzionali”.

Sfugge alle biblioteche e sfugge anche alle librerie. Il “bookcrossing” si è inserito nel mondo della lettura con modalità alternative e parallele al mercato.

“Da noi questo fenomeno non è ancora molto conosciuto, anche se sappiamo che c’è. In fondo quel che conta – dichiara a swissinfo Sabina Buzzi, della libreria “Il segnalibro” a Lugano – è leggere, entrare in contatto con i libri, che costituiscono sempre una fonte di arricchimento. E se questa forma di scambio rappresenta un mezzo per avvicinarsi alla lettura, ben venga”. L’amore per i libri, insomma, non si misura.

Lo conferma Claudia Antognini, della Biblioteca cantonale a Bellinzona. “La passione per la lettura, la brama di leggere è sicuramente la stessa. Quando si prova una volta il vero piacere della lettura – commenta a swissinfo Claudia Antognini – è una sete che non ti abbandona più tutta la vita”.

Biblioteca o in giro per caso? Due stili

Ma il “corsaro” e il topo di biblioteca come si distinguono, se si distinguono? “La differenza sta forse nel fatto che il frequentatore di biblioteche è più disciplinato, “inquadrato” e, se si vuole, tradizionale. Osa di meno”.

“Infatti il lettore che sceglie di andare in biblioteca – spiega Antognini – ha bisogno in qualche modo di una mediazione, che in fin dei conti qualcuno scelga per lui la nuova lettura da affrontare, senza generalizzare naturalmente. La tendenza mi sembra questa”.

“Il “corsaro” – aggiunge la bibliotecaria – crede forse di poter scoprire il libro dei suoi sogni così per caso, perché doveva succedere, senza una ragione ben precisa”.

“Inoltre c’è la possibilità di trasmettere le proprie emozioni e le proprie idee fuori dagli schemi, con la speranza di poter raggiungere tutti, anche chi non crederebbe mai di potersi imbattere in un libro che lo può inaspettatamente appassionare”.

swissinfo, Françoise Gehring, Lugano

Il 49% dei “bookcrosser” è registrato negli Stati Uniti, con circa 160.000 iscritti.
I “corsari” registrati nel mondo sono oltre 320.000.
I libri in circolazione sono quasi 2 milioni.

In Svizzera il fenomeno del “bookcrossing” è una realtà consolidata. A Zurigo si contano, per esempio, oltre mille iscritti.

A Losanna i “corsari” sono molto attivi, e in Romandia il movimento si sta organizzando con un proprio sito. Ma la mappa dei “bookcrosser” elvetici muta rapidamente.

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