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Expo: pochi soldi, ma si va avanti

Ci vogliono nervi saldi, per la direttrice Nelly Wenger Keystone

La scarsità di mezzi finanziari continua a turbare il sonno dei responsabili di Expo.02. Ma la direttrice Nelly Wenger vuole portare a termine l'operazione

Agli organizzatori dell’esposizione nazionale Expo.02 mancano attualmente almeno 20 milioni di franchi e ogni giorno la direttrice Nelly Wenger è costretta a decidere misure di risparmio per tenere le finanze sotto controllo. La prevendita dei biglietti per la manifestazione, che aprirà i battenti il 12 maggio, prosegue intanto a ritmi superiori alle aspettative.

In un’intervista al «SonntagsBlick», Nelly Wenger indica che la situazione potrebbe diventare critica se il parlamento, nella sessione primaverile, dovesse respingere il credito aggiuntivo di 120 milioni chiesto dalla direzione di Expo: «sarebbe già marzo e non avrei più nessun margine di manovra».

La Wenger riconosce che il piano di finanziamento dell’esposizione nazionale è stato varato con eccessivo ottimismo: pensare che l’economia privata potesse garantire finanziamenti pari all’85 per cento dei costi «è stato un’utopia». In un primo tempo gli introiti versati dagli sponsor erano stati calcolati in 800 milioni di franchi e successivamente, dopo il rapporto Hayek, tale cifra era stata ridotta a 454 milioni: ma non è stato raggiunto nemmeno questo importo.

L’ottimismo comunque è di rigore, tanto più che la vendita anticipata dei biglietti è superiore alle attese. In un’altra intervista concessa ieri alla Radio della Svizzera romanda, la Wenger ha assicurato che Expo.02 si farà, anche se le Camere federali dovessero rifiutare il credito di 120 milioni.

Ha poi definito un «grande mistero della Svizzera» l’idea che la manifestazione possa essere annullata dopo sette anni di lavori e ad appena quattro mesi dall’inaugurazione. La direttrice prevede per Expo 4,8 milioni di visitatori per un totale di 10 milioni di entrate ai vari siti della manifestazione.

swissinfo e agenzie

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